Si è ufficialmente chiusa un’era per il Monza, quella Fininvest. Il club brianzolo fa un passo in una direzione decisamente differente, passando al fondo statunitense Beckett Layne Ventures. I tifosi, dopo aver assaporato la Serie A, si sentono ora in una fase intermedia poco chiara. Le promesse non mancano ma di esperimenti statunitensi in Italia ce ne sono non pochi e diciamo che la ciambella non sempre riesce col buco. In questo clima, anche l’ultimo brandello di romanticismo. È infatti stato annunciato l’addio di Adriano Galliani.
Il Monza è americano
Da Silvio Berlusconi a Beckett Layne Ventures, il Monza prova a fare il grande salto, distanziandosi dal suo recente passato. Closing annunciato il 25 settembre 2025, dopo l’annuncio dell’operazione giunto lo scorso 1 luglio.
I documenti siglati prevedono un passaggio immediato dell’80% del capitale sociale. Il restante 20% sarà invece rilevato dagli americani entro giugno 2026. Innegabile, dunque, come la strategia di Pier Silvio Berlusconi e Marina Berlusconi continui a prevedere un distanziamento generale da alcune operazioni “rischiose” del padre. Qualcosa cui era stato dato l’ok in passato più col cuore che con la ragione.
Il distacco dal Monza infatti è stato decisamente rapido, quasi immediato, e ora è tempo di fare due conti. Dal 2018 a oggi, infatti, Fininvest ha inondato di soldi il club, senza alcun reale ritorno e senza prospettive concrete di guadagno a breve termine.
Quanto ha perso Fininvest
L’acquisto del Monza da parte di Silvio Berlusconi risale al 2018. L’ex Cavaliere ha resistito due anni senza calcio ed è poi tornato a possedere un club, distanziandosi decisamente poco dal punto di vista geografico. Un sogno partito dal basso e giunto fino in Serie A.
Un investimento decisamente oneroso, considerando il -9,2 milioni di euro del 2019 per Fininvest in questo progetto, ma soprattutto i -48 milioni di euro del 2024. Nel quadro generale, le perdite generali legate al club brianzolo hanno superato i 240 milioni di euro. Di cessione si era già parlato in precedenza ma poi la retrocessione ha accelerato il processo che, forse, con una permanenza in A sarebbe stata evitata o quantomeno rinviata.
Il futuro del Monza
I tifosi del Monza sperano oggi che le prospettive siano concretamente rosee. Il timore di alcuni è che sia stato fatto il bene di Fininvest e non del club. Sulla carta però la disponibilità di Beckett Layne Ventures è a dir poco considerevole.
Da capire quanto interesse ci sia nel far crescere realmente la società. Non è da escludere che, come accaduto in varie città, al primo ostacolo burocratico sotto l’aspetto delle infrastrutture, ci si possa stancare e guardare a nuovi climi e Paesi.
Per la prima volta entra nel calcio europeo un operatore con portafoglio diversificato da più di 10 miliardi di dollari di asset. Gli investimenti di Blv sono a dir poco svariati e riguardano ambiti molto diversi tra loro. Basti pensare a Mijenta Tequila da un lato e alla celebre Epic Games dall’altro.

Di certo la posizione ha fatto la differenza in questa scelta, con Milano a un passo e la visibilità garantita dal celebre Gran Premio di Formula 1 dall’altro.
L’addio di Galliani
A luglio si era ipotizzato un altro scenario, con Adriano Galliani a fare da garante per i tifosi. Un anello di congiunzione tra passato e futuro. Il “condor” ha invece deciso di fare un passo indietro e lasciare il Monza. In una nota si è così espresso:
“Questa mattina ho comunicato alla nuova proprietà, che ringrazio per l’opportunità, e a Fininvest la mia decisione di non accettare l’incarico di Presidente dell’AC Monza, che mi è stato offerta. È stata una scelta difficile. Sono nato e cresciuto a Monza ed è la squadra per cui tifo dall’età di 5 anni. Ho preso questa decisione per potermi dedicare al meglio alle altre attività in cui sono impegnato., ma anche per lasciare alla nuova proprietà e al nuovo management la massima libertà di imprimere la propria visione e portare avanti i loro progetti per il futuro del club”.