Kings League, guadagni e dove vedere le partite di Totti nella Kings World Cup

Blur ha scelto Francesco Totti come capitano nella Kings World Cup: ecco cosa sapere sul torneo e come giocare con l'ex bandiera della Roma

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pubblicato: 13 Aprile 2024 19:00

A maggio e giugno 2024 si disputerà una versione “allargata” della Kings League di Piqué. Il progetto dell’ex difensore del Barcellona è ormai di caratura internazionale. Si è trasformato in Kings World Cup, il che amplia il respiro della manifestazione su scala globale.

In Italia la notizia è divenuta rapidamente virale per la partecipazione di Francesco Totti. L’ex capitano della Roma non ha mai smesso di giocare a calcio, prendendo parte a differenti tornei. Stavolta ha accettato l’invito del celebre streamer Blur. Un’autorità assoluta nell’universo di Twitch Italia, il cui peso è riconosciuto anche all’estero. La sua squadra è quella degli Stallions ed è in cerca di calciatori tra gli utenti.

Kings League, dove vedere le partite

Francesco Totti non sarà di certo l’unica gloria del calcio professionistico a mettere piede in campo, tutt’altro. Coinvolti Hazard, Nasri, Neymar e Gotze, ad esempio, con Ibrahimovic scelto come presidente dell’intera Kings World Cup.

In termini pratici, si tratta di un torneo di calcio a 7, che avrà un’enorme copertura mediatica. Chiunque volesse vedere le partite di Totti e degli Stallions di Blur, ma non solo, potrà farlo su Twitch. Le partite della Kings League sono gratuite e disponibili su qualsiasi dispositivo: smart Tv, console, computer, smartphone e tablet.

È possibile anche collegarsi al sito ufficiale della Kings League, così come sui canali ufficiali dei vari presidenti scelti per il torneo 2024. Nel caso di Blur il canale è Tumblurr.

Kings League guadagni

Inizialmente si pensava che la Kings League non fosse altro che un passatempo. Non si parlava di progetto vero e proprio di Piqué e dell’amico streamer Ibai Llanos. Il tutto si è trasformato in un fenomeno di culto, in grado di generare milioni di euro, a fronte di spese decisamente basse.

Le dirette streaming raggiungono picchi di milioni di spettatori, il che evidenzia il generale apprezzamento del prodotto. Tutto ciò si tramuta in un fatturato a dir poco interessante. Si pensi che l’evento finale tenutosi al Campo Nou nel 2023, con più di 90mila spettatori presenti, ha garantito più di 3 milioni di euro di entrate in un solo giorno.

Dal prezzo dei biglietti, che andava dai 10 ai 60 euro, per consentire a tutti di individuare la propria fascia di costo adatta, ai ricavi derivanti dal merchandising. In questo caso si va dai 20 euro circa ai 125 euro, dai cappelli alle sciarpe, dalla t-shirt alle felpe (70 euro), fino alla giacca della Kings League (125 euro). Per non parlare poi di cibo e bevande.

Tutto ciò a fronte di spese non propriamente enormi. Al di là dei costi delle strutture, occorre calcolare il guadagno garantito a tutti i calciatori per ogni singola partita: 70 euro. Occorre spiegare come per i grandi calciatori venga pattuito un compenso extra, neanche tanto esoso (15mila euro per Ronaldinho nel 2023). Tutti gli altri sono invece di livello quasi amatoriale, scelti accuratamente dopo lunghe selezioni.

I guadagni della Kings League, così come quelli della Kings World Cup, derivano soprattutto dagli sponsor attirati dalla fama del progetto di Piqué. La sua holding, Kosmos, ha stretto accordi tali da rappresentare il 90% delle entrate. Il suo torneo non solo sta in piedi finanziariamente, ma è anche fruttuoso.

Tutti i brand coinvolti pagano cifre fino a un milione di euro, stando ai dati circolati nel 2023, che in questo 2024 sono destinate ad aumentare. Si era espresso in merito il responsabile commerciale del torneo: “Ora è facile cavalcare l’onda. Siete i benvenuti, ma dobbiamo ringraziare coloro che sono entrati quando la Kings League era ancora un progetto non sfruttato”.

Chi ha investito quasi al buio sono Infojobs e Cupra, presenti il primo sulle divise di gioco e il secondo sul padiglione in cui si giocano abitualmente le partite. L’elenco prosegue e si accrescerà, da Grefusa a Xiaomi, fino a Spotify e non solo.

Il futuro del torneo è roseo e Piqué non ha alcuna intenzione di fermarsi. Dall’edizione femminile dello scorso anno, la Queens League, fino a quella per bambini, la Prince Cup, e di certo nel prossimo futuro assisteremo a ulteriori aggiunte e trasformazioni, con introiti e costi di sponsorship rivisti al rialzo.

Kings League, Blur e Totti: come giocare negli Stallions

Uno degli elementi chiave della Kings League è il rapporto diretto con il pubblico. Quest’ultimo si sente partecipe e in alcuni casi lo è effettivamente, in campo. Non si tratta infatti di un torneo unicamente tra vecchie glorie del calcio, anzi. La maggior parte di chi gioca è un amatore.

I provini si svolgeranno a Milano a fine aprile ma c’è un tempo limitato per iscriversi attraverso il modulo apposito, ovvero fino alle 23.59 di domenica 14 aprile. Parteciperanno in totale 32 squadre e il montepremi sarà di 1 milione di euro, oltre ai 70 euro a gara garantiti per singolo calciatore.

Le regole della Kings World Cup

Ci si dovrà però abituare a delle particolari regole, utili a rendere più avvincente il torneo per il pubblico:

  • Pallone a metà campo a inizio gara ma calciatori sulla linea di fondo;
  • Cambi senza limiti;
  • Rigori all’americana, con il portiere libero di muoversi e il tiratore che parte da centrocampo e corre verso la porta;
  • Le ammonizioni bloccano i giocatori per due minuti;
  • Le espulsioni lasciano la squadra in inferiorità per cinque minuti, con il calciatore che non tornerà in campo ma dopo questo lasso di tempo potrà essere sostituito;
  • Ogni squadra ha a disposizione una “carta segreta”, scelta in maniera casuale prima della gara. Consente di ottenere un bonus speciale, che sia un rigore, un malus per gli avversari, un tempo massimo in cui le reti valgono doppio o altro.