RC auto costerà meno? La proposta per diminuire i prezzi

Ecco come il governo Meloni potrebbe affrontare il problema dei prezzi elevati dell'RC auto, con una proposta che è in fase di discussione alla Camera

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

L’RC auto è una di quelle spese annuali che chi ha un’auto o una moto sa bene quanto può costare. Un prezzo a volte monstre per poter assicurare i nostri mezzi di trasporto che, calcoli alla mano, forse alla lunga risulta essere più un aggravio che un vantaggio. Certo, quando capita qualcosa in strada è l’RC a correrci in soccorso per evitare guai ben peggiori, ma ormai affrontare questa spesa è diventato davvero difficile.

Ecco allora che al Governo è venuta un’idea per cercare di abbassare i prezzi delle assicurazioni, con una discussione in atto in Commissione Finanze della Camera per cercare di alleggerire i costi. In un panorama in cui le compagnie assicurative fanno a gara per chi offre il servizio col prezzo più basso, ecco che a correre in soccorso agli italiani potrebbe proprio essere l’esecutivo. Come? Ve lo spieghiamo.

La proposta per abbassare i prezzi delle RC auto

Al momento si tratta soltanto di una discussione tra le parti e nulla è ancora stato deciso, ma se così dovesse essere c’è chi potrebbe sorridere con la decisione presa dal Governo. In Commissione Finanze, infatti, da diverso tempo si parla di una possibile manovra per cerare di mettere mano ai prezzi esorbitanti delle RC auto che, in base anche al luogo dove ci si trova a sottoscriverla, può costare migliaia di euro all’anno.

Lo sanno bene, per esempio, i cittadini di Napoli che in media a marzo 2023 hanno pagato 1.005 euro contro la media nazionale di 526 euro. Insomma, cifre davvero monstre che potrebbero avere un modo “semplice”, ma non del tutto indolore, per calare. Si tratterebbe di un’accisa anziché della classica imposta sull’RC. Che significa?

Molti magari non lo sanno, ma sull’assicurazione auto grava un’imposta che varia di provincia in provincia. Ecco perché l’assicurazione fatta a Milano non ha lo stesso costo di quella, per esempio di Roma, Torino o Palermo. Si tratta, appunto, di un’imposta provinciale che grava dal 12,5 al 16% del premio base che fa lievitare il costo finale dell’assicurazione stessa. La soluzione? Trasformarla in accisa.

Sì, avete capito bene. La proposta del Governo sarebbe quella di trasferire quel costo sul carburante, il cui prezzo potrebbe quindi salire del 3,5%, ovvero poco meno di 5 centesimi (qui vi abbiamo parlato della RC auto pay for use).

Una proposta che al momento è al vaglio della Commissione Finanze della Camera che verrà discussa presto per cercare di alleggerire il costo dell’assicurazione. Ma conviene?

Via l’imposta per l’accisa, a chi conviene

A provare a fare i conti in tasca agli italiani ci ha pensato Facile.it, che eseguendo delle simulazioni ha provato a capire le reali modifiche del costo dell’assicurazione, dei carburanti e il peso nell’economia dell’automobilista.

Se magari a primo sguardo la convenienza può essere rintracciata nel pagare meno di assicurazione, il benefit economico potrebbe trasformarsi in un aggravio non di poco conto in base all’utilizzo che si fa della macchina. Nello specifico, infatti, se la misura dovesse passare, a trarne vantaggio potrebbe essere l’automobilista medio (chi percorre 10.000 km annui con auto di segmento medio con consumo per 100 km di 6,6 litri di benzina o 5,5 di diesel), con un risparmio tra i 26 e i 33 euro l’anno (qui 5 consigli per tagliare il prezzo dell’RC auto).

Diversa invece sarebbe la situazione per chi percorre molti chilometri o per chi guida veicoli con consumi elevati, perché ci potrebbero essere dei “rincari non trascurabili”. All’aumentare dei chilometri percorsi, infatti, si ridurrebbero i benefici economici.

Per cercare di capire bene i casi, Facile.it ha preso in esame le condizioni di Napoli. Se a marzo 2023 per assicurare l’auto servivano 1.005 euro, che senza l’imposta provinciale scenderebbero a 878, eliminando l’imposta trasferendola in accisa, l’automobilista napoletano che fa 10.000 km l’anno con un’auto a benzina avrebbe un risparmio netto di 87 euro. Manterrebbe questo beneficio economico fino al chilometro numero 31.000 per poi assottigliarsi sempre più non avendo di fatto alcun vantaggio sulla diminuzione dell’assicurazione.

Si tratta, ovviamente, di una esagerazione per fare capire come in città con premi alti o bassi cambia tutto. A Milano, dove oggi il costo del premio medio è stato di 417 euro, al netto dell’imposta provinciale si scenderebbe a 364 euro. Ma considerando la nuova accisa sul carburante, sui 10.000 km il risparmio sarebbe di 12 euro, mentre a 13.000 km si comincerebbe a pagare di più.