Italiani in crisi col caro bollette: risparmi in fumo

La crisi economica si è fatta sentire e ha avuto ripercussioni sulle tasche degli italiani che sono corsi a prelevare i risparmi in banca

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Il 2022 ha messo alla prova gli italiani, ma non solo, che si sono trovati costretti a stringere i denti per affrontare una crisi economica inaspettata. Con lo scoppio della guerra in Ucraina, infatti, i prezzi dei beni di prima necessità sono lievitati, così come sono aumentati anche i costi di carburante e i consumi in bolletta per un caro energia senza eguali. Una crisi che è andata a colpire fortemente il portafoglio degli italiani e il loro conto in banca che, dopo anni di crescita, si sono svuotati sempre più nei risparmi.

Secondo recenti stime, infatti, nel solo 2022 sarebbero andati in fumo oltre 50 miliardi di risparmi nel Bel Paese. Numeri che consegnano un quadro drammatico per i prossimi anni.

Caro bollette, miliardi di risparmi in fumo

A giocare un ruolo fondamentale, come detto, è stato di certo il caro bollette, ma anche l’inflazione ha avuto un suo peso. Secondo le stime di Unimpresa il salvadanaio dei cittadini, dopo quasi tre anni di crescita costante, è tornato a svuotarsi e solo negli ultimi tre mesi sono stati prelevati da conti correnti e altre forme di risparmio oltre 50 miliardi di euro. Si tratta di una diminuzione del 2,4% visto che a luglio l’ammontare delle riserve delle famiglie e delle imprese depositate nelle banche del Belpaese era a quota 2.097 miliardi, mentre ad ottobre la cifra è calata a 2.047 miliardi.

Dati alla mano, infatti, fino al luglio scorso si era registrata una crescita costante dei risparmi degli italiani, complice anche il periodo della pandemia e del lockdown che nel giro di due anni ha portato a un drastico calo dei consumi e a maggiori situazioni di risparmio. Infatti dai 1.823 miliardi a dicembre 2019 si è arrivati ai 1.956 miliardi a dicembre 2020, 2.050 miliardi a ottobre 2021 e ai 2.075 miliardi a dicembre 2021. Una tendenza all’accumulo che è proseguita per tutto l’anno, salvo poi essere invertita da agosto in poi. La discesa stimata è stata di 45 miliardi (-3,0%) a 1.452 miliardi toccati a ottobre scorso.

L’allarme sui risparmi

La conferma di questa netta diminuzione dei risparmi arriva anche dalla Banca d’Italia secondo la quale “il deflusso improvviso potrebbe avere qualche ripercussione” sulla raccolta da parte delle banche e degli istituti di credito. “Quella che abbiamo sotto gli occhi è una situazione drammatica che noi, purtroppo, avevamo prospettato da tempo”, commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, sottolineando come “stanno venendo meno le forze e la liquidità, sia per le famiglie sia per le imprese, specie quelle più piccole”.

Alla base della corsa al prelievo dei risparmi ci sono infatti i costi insostenibili delle bollette che però, fanno sapere da Unimpresa, presto saranno attutite. “Al governo riconosciamo l’impresa di aver confezionato una legge di bilancio comunque positiva e in tempi brevissimi. Tuttavia segnaliamo l’urgenza di avviare un piano straordinario di interventi pubblici e di sostegni a partire da gennaio”.

Ma ancora sulla manovra non c’è il punto finale, col governo Meloni che trema pensando ai rischi conseguenti alla mancata approvazione della legge di bilancio.