Assegno unico, aumenti in arrivo: cosa cambia e per chi

Secondo l'ultima bozza del Decreto Lavoro, il sussidio destinato alle famiglie dovrebbe essere incrementato per i figli minorenni orfani di un genitore

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Un assegno unico più sostanzioso per i nuclei familiari in cui uno dei due genitori è deceduto. Tra le misure allo studio nel Decreto Lavoro, sul tavolo del Consiglio dei ministri, ci sarebbe anche un aumento del sussidio per i minori orfani di un genitore. Nella bozza fatta circolare prima dell’approvazione sarebbe previsto per queste famiglie un incremento di 30 euro, a condizione che non superino il tetto Isee di 15mila euro.

Assegno unico, aumenti in arrivo: la novità

Stando all’ultima stesura del provvedimento che modificherà le regole del mondo del lavoro, dalla riforma del reddito di cittadinanza alle agevolazioni per le assunzioni di under 30, dai contratti a termine ai criteri per il prepensionamento, il Governo avrebbe intenzione di stanziare ulteriori 100 milioni di euro in tre anni per questa maggiorazione rivolta ad ogni figlio con meno di 18 anni appartenente ai nuclei familiari che “hanno ricevuto l’assegno unico nel periodo di osservazione per i quali risulta la presenza di un solo genitore, poiché l’altro risulta deceduto”.

Secondo quanto riportato dalla relazione tecnica allegata alla bozza del Dl Lavoro, si tratterebbe di un finanziamento di 28 milioni di euro nel 2023, che arriva a 30,2 e 30,7 milioni nei due anni successivi, per una platea dei beneficiari stimata in 80 mila orfani.

L’analisi del ministero del Lavoro ha rilevato che per il primo aggregato “i padri deceduti risultavano tutti titolari di reddito da lavoro autonomo o dipendente, mentre le madri decedute solo per il 60%, e considerando il numero di percettori stabile e il riconoscimento della misura massima della maggiorazione per tutti i mesi dell’anno”.

Assegno unico, le maggiorazioni in vigore

Le norme in vigore sull’assegno unico universale prevedono una maggiorazione di 30 euro per i nuclei con un Isee pari o inferiore a 15.000 euro, che viene scalata progressivamente man mano che si sale di livello Isee fino ad azzerarsi quando l’indicatore raggiunge i 40.000 euro.

L’importo del sussidio dedicato alle famiglie è stato aumentato nella legge di Bilancio già a partire da gennaio, di un altro 50% per i figli a carico di età inferiore a un anno, per le famiglie con almeno quattro figli a carico e per i nuclei familiari con almeno tre figli, per ciascun figlio da uno a tre anni, a condizione che la famiglia abbia un Isee sotto i 40.000 euro (qui abbiamo parlato del nodo Isee e di quando arriva l’assegno unico ad aprile).

Per i figli disabili, senza limiti di età, è corrisposto invece un assegno fino a un massimo di 189,20 euro, purché il nucleo familiare non superi un Isee di 16.215 euro.

Sempre in forza di quanto stabilito in Manovra, le somme di base senza maggiorazione previste per ciascun figlio minorenne sono state rivalutate all’inflazione del 8,1%.

Come ricordato dall’Inps, la soglia minima di Isee per accedere all’assegno unico più cospicuo, che è cresciuto da 175 euro al massimo di 189,2 euro, è salita da 15mila a 16.215 euro. Mentre il tetto massimo di Isee per ottenere l’aiuto per le famiglie è stato alzato da 40mila a 43.240 euro.

Come emerso dai dati dell’Osservatorio statistico dell’Inps, a un anno dalla sua istituzione l’assegno unico è costato, tra marzo 2022 a febbraio 2023, oltre 15 miliardi di euro, erogati a 5,3 milioni di richiedenti e 8,5 milioni di figli di media ogni mese.

L’importo medio mensile per ciascun figlio è passato nel 2023 a 165 euro, dai 146 euro dell’anno passato, come abbiamo scritto qui riportando tutti i dati sull’assegno unico.