Prima di iniziare, è importante ricordare che, a partire dal 2024, il Reddito di Cittadinanza non è più previsto nel panorama dei sussidi italiani.
Diciamo innanzitutto che si trattava di una forma di integrazione al reddito, più nello specifico era una politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, come la definiva il Governo stesso, all’esclusione sociale e alla disuguaglianza. Era un sostegno economico che veniva dato a chi dimostrava di averne bisogno e che andava ad integrare i redditi del nucleo familiare.
Non è tutto, c’è un’altra cosa importante da sapere, ovvero che il Reddito di Cittadinanza veniva associato a un percorso volto all’inserimento lavorativo e sociale per tutti i beneficiari che ricevevano il sussidio, sottoscrivendo il cosiddetto Patto per il Lavoro o il Patto per l’Inclusione Sociale. I cittadini potevano richiederlo dal 6 marzo 2019, come era stato stabilito dal DL 4/2019.
Era possibile accedere al Reddito di Cittadinanza solo rispettando alcuni requisiti economico-patrimoniali, tra cui il valore ISEE sotto una determinata soglia, patrimonio mobiliare e immobiliare limitato, reddito familiare inferiore a 6.000 euro per un nucleo composto da un single e non superiore a 12.600 euro per i nuclei con più componenti, divieto di possedere alcuni beni.
L’INPS faceva tutte le verifiche delle domande ricevute, il beneficio economico veniva erogato attraverso una Carta prepagata di Poste Italiane.
Come si controllava il saldo della Carta del Reddito di Cittadinanza
Vi erano differenti modi messi a disposizione degli utenti che volevano sapere l’importo residuo del Reddito. Il primo era un numero telefonico gratuito messo a disposizione di tutti. Conoscere l’importo disponibile era importante per verificare che ogni mensilità venisse caricata e anche per controllare quali acquisti era possibile fare spendendo tutto entro il mese successivo a quello di erogazione, per non rischiare di dover restituire una parte di denaro.
Come dicevamo comunque, esistevano differenti strumenti per controllare il saldo della Carta di Reddito, che era una prepagata di Poste Italiane:
- sono stati messi a disposizione differenti servizi utili per avere informazioni sul proprio Reddito. Era possibile infatti procedere contattando le Poste Italiane oppure l’INPS o chiedendo informazioni sul sito internet ufficiale che è stato realizzato dal Ministero del Lavoro;
- numero verde 800 666 888, che serviva per verificare il saldo sulla scheda del Reddito di Cittadinanza, era gratuito sia da cellulare che da fisso. Un nastro elettronico rispondeva in automatico e spiegava tutte le varie funzioni del servizio telefonico per la Carta del Reddito di cittadinanza, dando anche informazioni sulle modalità da seguire per bloccare eventualmente la tessera in caso di furto o di smarrimento. Cliccando sul tasto numero 1 si poteva fare richiesta del servizio per sapere il saldo della carta. Al numero verde era possibile anche registrarsi al servizio via SMS, per poter ricevere direttamente sul proprio telefono cellulare i vari aggiornamenti. Attenzione: per poter conoscere il saldo era necessario indicare il codice di 16 cifre scritto sulla carta stessa; quando si faceva la chiamata bisognava tenere a portata di mano la prepagata;
- ATM, lo sportello Postamat, un’altra modalità utile per conoscere il saldo del Reddito di Cittadinanza. Si trattava probabilmente del metodo più semplice, allo sportello era possibile infatti sapere quanti soldi si avevano ancora a disposizione sulla prepagata ed era possibile anche eventualmente prelevare una parte della somma in contanti;
L’ultima possibilità pensata per tutti i beneficiari di Reddito di Cittadinanza per conoscere il saldo della carta che viene rilasciata da Poste Italiane era quella di consultare il sito ufficiale redditodicittadinanza.gov.it. Con questo servizio online infatti si poteva utilizzare l’opzione di verifica del saldo della tessera.
Ricordiamo che, al 2024, il Reddito di Cittadinanza non è più una misura attiva nel nostro sistema di welfare.
