Virus Nipah, come si manifesta e come si affronta l’infezione

Il virus Nipah ha causato una seconda vittima in India nel giro di pochi mesi. L’agente patogeno arriva dai pipistrelli, raramente si parla di trasmissione interumana

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Federico Mereta

Giornalista scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica. Raccontare la scienza e la salute è la sua passione, perché crede che la conoscenza sia alla base di ogni nostra scelta. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Pubblicato: 26 Settembre 2024 09:41

Si dice spesso, quando si parla di una zoonosi, che l’uomo può diventare il terminale di una serie di passaggi di virus attraverso gli animali. Questo è quanto accade con il virus Nipah, balzato nuovamente alla ribalta delle cronache dopo un secondo decesso registrato in India.
Il virus fa parte della famiglia delle Paramyxoviridae ed è del genere Henipavirus. Da circa 25 anni è stato individuato ed è di pochi mesi fa la notizia di una prima sperimentazione da parte degli esperti dell’Università di Oxford di un vaccino specifico, che al momento non c’è.

Come avviene l’infezione

Il virus si trasmette all’uomo attraverso una serie di passaggi, a partire dall’animale che lo ospita e fa da serbatoio per il ceppo virale, ovvero il pipistrello della frutta. Questi animali possono trasmettere direttamente l’infezione all’uomo sia con la saliva sia anche e soprattutto attraverso cibi contaminati con le feci.
Ma non basta. A volte nel processo di trasmissione sono coinvolti altri animali, che in pratica fanno da “ponte” per il successivo contagio umano. Capita soprattutto con i maiali anche se ci sono stati casi di sieropositività, ovvero di avvenuto contagio, anche in altri animali come cani e cavalli. Solo raramente si parla di trasmissione interumana.

Come si manifesta, i sintomi

A prima vista, una volta comparsi i sintomi, si potrebbe pensare ad un virus simile a quello dell’influenza, con tosse, mal di gola, febbre. Questi si presentano in genere dopo un’incubazione che può essere anche prolungata (nella letteratura scientifica si parla di casi manifestatisi anche dopo oltre un mese) e possono associarsi anche a disturbi gastrointestinali, come nausea e vomito. Andando avanti però possono comparire segni e sintomi neurologici, dal disorientamento fino alle vertigini.

Non mancano anche segnalazioni di polmoniti e disturbi a carico delle vie respiratorie e proprio questo problema deve portare a far riconoscere il virus rispetto ad altri che possono determinare questi quadri. In ogni caso, è l’encefalite da Nipah che rappresenta la maggior fonte di attenzione. Il quadro può comportare non solo rischi nel breve, ma anche lasciare postumi neurologici che possono configurarsi con vere e proprie convulsioni e altri problemi a distanza.

Come si affronta

Purtroppo l’infezione con le sue complicanze può essere ancora gravata da un elevato tasso di mortalità. Non esiste una cura specifica per l’infezione virale quindi l’obiettivo delle terapie è sostanzialmente controllare i sintomi e gestire le possibili complicanze, soprattutto a carico del sistema nervoso centrale.
Ovviamente ci sono soggetti a maggior rischio per età, presenza di patologie come il diabete. Come detto, infine, la comparsa di complicazioni a carico del sistema nervoso centrale rappresenta un ulteriore elemento di rischio per la prognosi.