Vaiolo delle scimmie, quali sono i sintomi e come si trasmette

Il nuovo virus che tiene il mondo col fiato sospeso è diverso dal debellato vaiolo umano. E si distingue molto anche dal Covid, specie per i meccanismi di contagio

Dopo l’allerta in Regno Unito, Portogallo e Spagna, il cosiddetto “monkeypox” o vaiolo delle scimmie è arrivato anche in Italia. Il primo caso è stato identificato all’Ospedale Spallanzani di Roma, in un uomo rientrato dopo un soggiorno alle Isole Canarie. Nella giornata di venerdì l’assessore alla sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, ha confermato altri due nuovi casi. Altri contagi sono stati segnalati anche in Svezia, per un totale che supera la trentina in Europa, e negli Stati Uniti.

Intanto l’Istituto superiore di Sanità ha istituito una task force composta da esperti del settore per monitorare continuamente la situazione nazionale. Ma come si trasmette questo nuovo virus e quali sono i sintomi principali?

Come avviene il contagio

Secondo Anna Teresa Palamara, direttrice del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss, “attualmente la situazione è sotto controllo”. In Italia non è stata infatti diramata alcuna allerta per i casi segnalati di vaiolo. “Raccomandiamo però prudenza nei contatti stretti o sessuali che presuppongano uno scambio di fluidi corporei, soprattutto se sono presenti lesioni cutanee o sintomi febbrili”, ha aggiunto l’esperta. Per questo motivo, l’Istituto “ha messo in allerta le reti sentinella dei centri per le infezioni sessualmente trasmesse”.

A differenze del Covid, la trasmissione di questo virus non dovrebbe dunque riguardare i viaggi o l’esposizione a zone a rischio. Si parla infatti di catene di contagio locale.

Andrea Antinori, direttore dell’Unità Immunodeficienze virali dello Spallanzani, ha però precisato che il monkeyprox “non si può definire ancora strettamente come una malattia a sola trasmissione sessuale”. Il contagio avviene attraverso contatti stretti, come i rapporti sessuali, “che però non sono gli unici contatti stretti possibili“. I ricercatori stanno cercando di capire se il virus è contenuto nello sperma.

Quali sono i sintomi

Il vaiolo delle scimmie negli esseri umani ha un periodo di incubazione del virus, che va dai 5 ai 21 giorni. I sintomi includono:

  • eruzioni cutanee simili a bolle (che spesso partono dal viso e poi si spostano in altre parti del corpo);
  • febbre;
  • dolori muscolari e brividi;
  • spossatezza;
  • ingrossamento dei linfonodi.

Le lesioni che possono comparire sono dette monomorfe, e cioè si presentano allo stesso grado di maturazione, al contrario della più comune varicella. Si tratta di vescicole a grappolo che interessano dapprima il volto, per poi diffondersi ad altre parti del corpo come il palmo delle mani. Questo sintomo rende il vaiolo immediatamente riconoscibile al contrario del Covid-19, i cui sintomi erano molto simili a quelli di una “normale” influenza (dei sintomi e delle caratteristiche del vaiolo delle scimmie abbiamo parlato qui).

Se si è in dubbio, per avere la conferma che si è affetti dal vaiolo delle scimmie è necessario un esame del liquido delle vescicole detto PCR con sequenziamento genico.

Cos’è il vaiolo delle scimmie

Come suggerisce il nome, il virus che comincia a spaventare il mondo è simile a quello del vaiolo umano o “smallpox”. Dopo secoli e secoli di epidemie letali, quest’ultimo è stato definitivamente eradicato alla fine degli Anni Settanta grazie al vaccino, la cui somministrazione è stata interrotta a partire dalla decade successiva.

Nello specifico, il vaiolo delle scimmie è meno contagioso e potenzialmente anche meno grave di quello “classico”. Come il coronavirus, è trasmesso dall’animale all’uomo attraverso un meccanismo chiamata spillover, soprattutto in Africa centrale e occidentale. Individuato per la prima volte in un gruppo di scimmie – da qui il nome – il “nuovo” vaiolo è veicolato anche (e soprattutto ormai) da piccoli roditori come scoiattoli, ratti e topi.