Primo caso di ceppo dell’influenza suina sull’uomo nel Regno Unito: cosa sappiamo

L'autorità britannica per la sicurezza sanitaria ha reso nota l'identificazione del primo caso del sottotipo A (H1N2) dell'influenza suina nel Regno Unito

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

L’agenzia britannica per la sicurezza sanitaria, UKHSA, ha individuato per la prima volta nel Regno Unito un contagio umano di A (H1N2), sottotipo del virusa dell’influenza suina. Il caso è stato scoperto nel corso di un controllo di routine da parte di un medico di famiglia, nell’ambito del piano di sorveglianza nazionale dell’influenza. L’autorità hanno sottolineato che la fonte del contagio “non è stata ancora accertata e resta oggetto di indagine”, ma anche che il paziente ha avvertito dei lievi sintomi ed è guarito.

Il caso nel Regno Unito

“L’individuo è stato sottoposto a un test dal suo medico di base dopo aver accusato sintomi respiratori, ha sofferto di una lieve malattia, ma poi si è ripreso completamente“, ha dichiarato la Health Security Agency britannica, comunicando tramite le parole della direttrice generale delle emergenze, Meera Chand, che le autorità sono al lavoro “per rintracciare rapidamente i contatti stretti della persona infetta e ridurre ogni potenziale contaminazione”.

“Secondo i protocolli stabiliti, sono in corso accertamenti per conoscere le modalità con cui il soggetto ha acquisito il contagio e per valutare se vi siano ulteriori casi associati” ha affermato Chand.

“È grazie alla sorveglianza di routine dell’influenza e al sequenziamento genomico che siamo stati in grado di rilevare questo virus” ha aggiunto ancora la direttrice per le emergenze della UKHSA, spiegando che “questa è la prima volta che troviamo questo virus negli esseri umani nel Regno Unito, sebbene sia molto simile a quelli rilevati nei maiali. .

“Sappiamo che alcune malattie degli animali possono essere trasmesse all’uomo – ha precisato la Chief Veterinary Officer, Christine Middlemiss – In questo caso stiamo fornendo conoscenze veterinarie e scientifiche specialistiche per supportare l’indagine dell’UKHSA. Gli allevatori di suini devono segnalare immediatamente al veterinario locale qualsiasi sospetto di influenza suina nei loro allevamenti”.

Oltre a un attento monitoraggio del contagio, l’agenzia sanitaria ha fatto sapere che “sta adottando misure per aumentare la sorveglianza nell’ambito dei programmi che coinvolgono ambulatori medici e ospedali in alcune parti del North Yorkshire”.

I ceppi dell’influenza suina

Come spiegato sempre dalla UKHSA in una nota, il virus H1N2 è rappresenta uno dei principali “sottotipi di virus dell’influenza suina”, malattia che normalmente infetta i maiali, ma che in maniera sporadica può trasmettersi all’uomo in seguito a contatti sia diretti sia indiretti con gli animali, come già storicamente registrato dalla letteratura scientifica.

H1N1, H1N2 e H3N2 sono i principali sottotipi di virus dell’influenza suina A nei suini – si legge nella nota – infettano di rado l’uomo, di solito dopo esposizione diretta o indiretta a maiali o ambienti contaminati”.

A metà aprile del 2009 un nuovo sottotipo del virus A/H1N1, poi denominato A(H1N1)pdm09, ha scatenato una pandemia in diversi Paesi, a partire dal Messico: “L’infezione fu allora comunemente denominata ‘influenza suina’ – ha ricordato l’agenzia britannica – Quel virus conteneva materiale genetico proveniente da patogeni che circolavano nei maiali, negli uccelli e negli esseri umani negli anni ’90 e 2000″ (qui avevamo riportato i sintomi dell’influenza suina dopo l’allarme scattato in Italia lo scorso anno, mentre qui avevamo parlato dei casi di peste suina a Roma).