Covid, i vaccini iniziano prima: dove fare la dose

La campagna vaccinale è stata anticipata dal ministero della Salute: ecco i motivi, chi dovrebbe vaccinarsi necessariamente e dove

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

La campagna vaccinale viene anticipata, stando alle richieste giunte direttamente dal ministero della Salute. Informate le Regioni sull’arrivo imminente delle nuove dosi, tra circa una settimana in tutt’Italia si sarà pronti a partire. Ecco tutto ciò che occorre sapere, dai soggetti per i quali è caldamente raccomandata la nuova ai luoghi dove sottoporsi all’iniezione.

Covid, nuovo vaccino in anticipo

A partire dal 25 settembre 2023 dovrebbero arrivare alle Regioni le prime dosi di vaccino contro il Covid-19. Per quanto abbiamo voglia di dimenticarcene per sempre, infatti, i soggetti a rischio sono ancora alle prese con i pericoli del virus.

Si partirà con un milione di dosi, per poi completare l’intera distribuzione nel corso delle due settimane successive alla data indicata. Inizialmente si prefigurava un avvio a ottobre, ma le dosi, approvate tanto dalle autorità europee quanto da quelle italiane, sono già pronte per essere spedite.

Un colpo di fortuna? Tutt’altro. L’aumento dei casi registrati in Italia, per quanto non rappresenti ancora (speriamo mai) un’emergenza sanitaria, ha spinto il governo di Giorgia Meloni ad accelerare, laddove possibile.

Si resta fiduciosi per un autunno e un inverno privi di drammi e con numeri sotto controllo. Ciò dipende però anche dall’efficacia della campagna vaccinale, ovvero da quanti cittadini decideranno di fatto di sottoporsi all’iniezione. Altra componente cruciale, ovviamente, è la capacità dei singoli di autogestirsi al meglio, evitando di mettere a rischio la salute altrui in presenza di sintomi. Il proprio senso civico è oggi più importante che mai, considerando l’assenza dell’obbligo di isolamento.

La quasi totalità delle dosi garantite alle Regioni sono Pfizer, mentre il resto è Novavax. Stando a quanto ribadito dalla comunità scientifica, la nuova formulazione dovrebbe garantire copertura contro la variante Xbb, ovvero quella in circolazione in Italia attualmente, responsabile dei picchi registrati.

Chi deve vaccinarsi e dove

Rispetto al passato, i sintomi del Covid sono decisamente meno gravi. Si spera che la situazione resti così nei prossimi mesi, grazie ai vaccini e a un comportamento responsabile. I rischi però non mancano e i soggetti più fragili potrebbero subire conseguenze gravi a causa delle nuove varianti.

Detto ciò, ecco i soggetti per i quali è altamente raccomandata la somministrazione del nuovo vaccino Covid:

  • persone che hanno superato i 60 anni d’età;
  • soggetti all’interno di strutture per lungodegenti;
  • donne incinte o nella fase post partum (anche in allattamento, ndr);
  • pazienti fragili, ovvero con patologie che aumentano il rischio di contrazione del virus in forme gravi;
  • operatori sanitari, inclusi studenti di Medicina o di professioni sanitarie, impegnati in tirocinio.

Numeri alla mano, potremmo dire d’aver raggiunto in pieno l’obiettivo con 20 milioni circa di soggetti vaccinati. Ecco a cosa mira la nuova campagna, che partirà insieme a quella anti influenzale.

Chiunque voglia, potrà ricevere le due dosi insieme. Viene però da chiedersi dove sarà possibile vaccinarsi. L’organizzazione prevede la maggior parte delle somministrazioni presso gli studi dei medici di famiglia.

Non mancano però le farmacie autorizzate a tali compiti, con personale che ha seguito corsi specifici per poter essere impegnato in tale attività di somministrazione dei sieri. Guardando alle statistiche, si parla di circa 19mila farmacie pubbliche in tutt’Italia, con più di 50mila farmacisti di comunità abilitati.