Cambiare abitudini alimentari può regalarci 10 anni di vita in più: lo studio

Secondo una ricerca degli studiosi dell'Università di Bergen, migliorare la propria dieta può portare a un'aspettativa di vita per i 40enni più lunga di 10 anni

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Anche se con le feste natalizie in arrivo sono già iniziate le abbuffate, tenere a mente quali sono i cibi che fanno più bene per la nostra salute è sempre importante. La consapevolezza sulle nostre abitudini alimentari può sicuramente fare la differenza sulle nostre aspettativa di vita e, secondo un recente studio dell’Università di Bergen, in Norvegia, cambiare dieta può farci guadagnare anche 10 anni in più.

Lo studio

Secondo il lavoro dei ricercatori norvegesi, pubblicato sulla rivista scientifica Nature Food sulla base dei dati della Biobanca del Regno Unito, abbandonare i cibi nocivi modificando in meglio le proprie abitudini alimentari anche a 40 anni può fare acquisire agli uomini in media 10.8 anni di vita in più e alle donne 10.4.

Gli studiosi hanno infatti individuato quali gruppi di alimenti sono associati a un livello di mortalità più alta o più bassa. Dai risultati emerge che in generale ad essere più dannosi sono le bevande zuccherate e le carni lavorate, come salumi, insaccati e carne essiccata, mentre consumare frutta secca, frutta fresca e cereali integrali porta a una maggiore aspettativa di vita (qui avevamo parlato del via libera alla farina di grillo).

In particolare, come si legge dalla ricerca, il modello alimentare associato alla longevità prevede “un’assunzione moderata di cereali integrali, frutta, pesce e carne bianca, un elevato apporto di latte e latticini, verdure, noci e legumi, un consumo relativamente basso di uova, carne rossa e bevande zuccherate e un basso apporto di cereali raffinati e carne lavorata” (qui i 7 cibi che è sconsigliato comprare surgelati).

Al contrario, i cibi con un’associazione maggiore con alti livelli di mortalità sono risultati essere le bevande zuccherate e la carne processata, soprattutto se sommati con la sostanziale assenza a tavola di cereali integrali, verdure, frutta, noci, legumi, pesce, latte e latticini, carne bianca (qui abbiamo parlato della scoperta di nutrienti della carne rossa e dei latticini utili nella lotta contro il cancro).

Gli effetti sui 70enni

Gli effetti benefici di una dieta più sana ovviamente riguardano tutte le letà, anche quelle più avanzata. La ricerca ha evidenziato come non soltanto i 40enni possono trarre un vantaggio rilevante dall’abbandono delle cattive abitudini, ma adottando un regime alimentare migliore a 70 anni si possono guadagnare anni di vita: il vantaggio, seppure comprensibilmente minore, sarebbe di circa 5 anni per gli uomini e di 5.4 anni per le donne.

Il lavoro degli studiosi norvegesi dell’Università di Bergen si basa sull’analisi dei dati sui consumi di 467.354 cittadini del Regno Unito, Paese nel quale sono associati a modelli alimentari sbagliati oltre 75mila morti ogni anno, di cui 17mila nella fascia 15-70 anni.

Per questo le autorità sanitarie britanniche hanno realizzato un modello alimentare, chiamato Guida Eatwell, al quale raccomandano di fare riferimento per raggiungere una dieta sana ed equilibrata. I livelli di adesione tra la popolazione inglese sono però praticamente nulli, dato che diverse ricerche dimostrano come meno dello 0,1% dei cittadini adotta tutte le indicazioni previste dalla guida.