Allarme Cerberus: perché la nuova variante Covid fa paura

La famiglia di sottovarianti di Omicron dovrebbe diventare dominante nel giro di poche settimane anche in Italia e bisogna correre ai ripari

In almeno cinque Paesi europei, compresa l’Italia, è stata rilevata la circolazione di una nuova sottovariante di Omicron, nota come Cerberus o Omicron BQ.1 (con relativo sub-lignaggio BQ.1.1). Secondo le previsioni dell’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, diventerà dominante entro la fine dell’anno, e probabilmente già nelle prossime settimane. Questo porterà i casi di Covid a salire, con un’impennata nel periodo natalizio.

Cerberus, la nuova variante Covid diventerà dominante in poche settimane

Alcuni studi preliminari condotti nei laboratori asiatici indicano che la BQ.1 avrebbe l’abilità di evadere la risposta del sistema immunitario. La buona notizia è che per ora non si hanno prove del fatto che potrebbe causare sintomi più gravi rispetto alle varianti Omicron BA.4 e BA.5.

Gli stati europei con le più alte percentuali di positività a BQ.1 e BQ.1.1 sono la Francia (19%), il Belgio (9%), l’Irlanda (7%), i Paesi Bassi (6%) e l’Italia (5%). Numeri molto bassi che non rendono ancora possibile vedere l’impatto epidemiologico della nuova sottovariante Cerberus. Ma destinati a salire. Facendola diventare il ceppo più diffuso in tutto il Vecchio Continente probabilmente già da metà novembre.

Per quella data almeno il 50% dei nuovi casi riscontrati in Europa sarà attribuibile a BQ.1 e BQ.1.1. Negli USA il tasso di positività legato a questi ceppi raddoppia ogni settimana. Dai dati epidemiologici e dagli studi sul genoma virale, è emerso infatti che Cerberus si diffonde molto più velocemente delle altre varianti in circolazione. Questo la rende più pericolosa perché, pur non causando una malattia più grave, può portare al ricovero molte più persone in molto meno tempo. Saturando le strutture sanitarie.

Le raccomandazioni dell’Ecdc ai Paesi Ue: monitoraggio e vaccini anti Covid

La direttrice dell’Ecdc Andrea Ammon ha dichiarato che i Paesi europei dovrebbero mantenere alta l’attenzione e monitorare l’insorgenza e la diffusione di BQ.1, e in generale dell’aumento di casi, soprattutto tra le persone con più di 65 anni. Dovranno essere inoltre tenuti sotto controllo tutti gli indicatori emergenziali come il tasso di ospedalizzazioni, il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva e i decessi legati alle infezioni da coronavirus.

Spiegando che una buona strategia per evitare di mettere a rischio la tenuta degli ospedali è quello di vaccinare tutte le persone che ancora non si sono sottoposte ai preparati anti Covid, e fornire il richiamo a chi ha già completato il ciclo vaccinale primario.

Nuovi richiami, ovvero la quarta e la quinta dose, sono consigliati per i gruppi più a rischio di contrarre la malattia in forma grave. Dunque gli adulti sopra i 60 anni, gli individui immunocompromessi, le donne in gravidanza e chi ha patologie in corso.

Il Ministero della Salute ha stilato le linee guida per la quinta dose del vaccino anti Covid, che trovate qua. La terza dose booster, com’è chiamata dai tecnici, è consigliata agli anziani e alle persone con fragilità. Non è detto che la platea non venga estesa ulteriormente in caso di nuovi picchi di contagi.

Nel mentre è arrivato anche il preparato per i più piccoli. Qua tutte le informazioni per il vaccino anti Covid per bambini dai 6 mesi ai 5 anni. E mentre sempre più persone possono usufruire della protezione del preparato, rimane da sciogliere il nodo su chi ha deciso di non vaccinarsi. Sono partite le multe per i no vax, ma il nuovo Governo potrebbe eliminarle, come spiegato qua.