È italiana la prima legge sull’obesità al mondo

L'Italia è il primo Paese al mondo a riconoscere l'obesità come una malattia cronica, progressiva e recidivante. Promotore e primo firmatario della Legge, l’Onorevole Roberto Pella

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Federico Mereta

Giornalista scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica. Raccontare la scienza e la salute è la sua passione, perché crede che la conoscenza sia alla base di ogni nostra scelta. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

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La notizia è semplice, ed al contempo rivoluzionaria. L’Italia è il primo e unico Paese al mondo ad avere una Legge sull’obesità. L’Assemblea del Senato riunita questa mattina ha votato il Ddl contenuto nell’Atto della Camera dei Deputati n.741 della XIX Legislatura del 28 dicembre 2022 riguardante “Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità” in precedenza approvata dalla Camera. Promotore e primo firmatario della Legge, l’Onorevole Roberto Pella, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare “Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili”.

In sintesi, i sei articoli di cui si compone la Legge Pella tracciano i punti cardine della lotta contro l’obesità:

  • la definizione ufficiale dell’obesità come malattia cronica progressiva e recidivante;
  • l’inserimento delle prestazioni nei Livelli Essenziali di Assistenza erogate dal SSN;
  • il finanziamento di programmi nazionali per la prevenzione, l’educazione, la formazione e la cura;
  • la costituzione di un Osservatorio presso il Ministero della Salute per lo studio dell’obesità e il suo monitoraggio;
  • il valore delle campagne di sensibilizzazione.

Perché è importante agire

Il World Obesity Atlas prevede che l’impatto economico globale del sovrappeso e dell’obesità raggiungerà 4,32 trilioni di dollari all’anno entro il 2035, se le misura di prevenzione e cura non miglioreranno.
Venendo ai numeri, stando a quanto riporta uno studio recente apparso su The Lancet, che ha visto coinvolti esperti della NCB Risk Factor Collaboration insieme all’OMS, la prevalenza globale della malattia obesità nell’ultimo trentennio sarebbe raddoppiata nelle donne, triplicata negli uomini e quadruplicata nei bambini e adolescenti arrivando a colpire 159 milioni di ragazzi, 879 milioni di adulti nel 2022. Siamo quindi di fronte ad una vera sfida per i sistemi sanitari, oltre che per la salute dei singoli.

Venendo all’Italia, secondo i dati più recenti del Sistema di sorveglianza PASSI relativi al 2020-2021, la prevalenza dell’obesità nella popolazione adulta italiana è dell’11,1% tra gli uomini e del 9,7% tra le donne. Non solo: si evidenzia anche come la prevalenza dell’obesità sia maggiore nelle classi sociali meno abbienti e con un livello socio-culturale più basso. Risulta più che raddoppiata nelle persone che riferiscono molte difficoltà economiche arrivando fino ad un 17,9% rispetto alle persone che non ne riferiscono alcuna, dove scende all’8,3%. Invece, i dati nazionali sulla prevalenza di sovrappeso e obesità in età pediatrica sono forniti da due indagini di sorveglianza condotte dall’Istituto Superiore di Sanità: la prima, OKKIO alla Salute, è riferita a bambini di 8-9 anni ed evidenzia una prevalenza di obesità del 9,4% con percentuali leggermente più alte nei maschi rispetto alle femmine (9,9% vs 8,8%).

Cosa propone la legge

L’Atto Legislativo strutturato in sei articoli prevede un approccio integrato nella lotta all’obesità che include prevenzione, cura e sensibilizzazione sociale.
La Legge, attesa da tempo, rappresenta un passo storico e un deciso passo avanti per la salute pubblica, considerata l’allarmante crescita dei numeri e delle complicanze dell’obesità in Italia e nel mondo. L’approvazione della prima Legge al mondo volta a contrastare l’obesità cade in coincidenza con l’apertura a Trieste del XII Congresso Nazionale della Società Italiana dell’Obesità (SIO) che vede riuniti i maggiori esperti italiani e internazionali di obesità.

“La Società Italiana dell’Obesità è molto felice per l’approvazione della legge Pella sull’obesità, un passaggio storico che conferma in maniera definitiva per la prima volta al mondo una legislazione specifica e sistematica dell’obesità come malattia, un punto di non ritorno e motivo di orgoglio per l’Italia”

segnala Rocco Barazzoni, Presidente SIO.

“Siamo soddisfatti anche perché la nostra Società scientifica ha contribuito alla realizzazione di questo importante passo avanti. Ringraziamo l’On. Pella e tutti i parlamentari; ci attende ancora molto lavoro per portare nella pratica clinica quotidiana e tra i pazienti la possibilità di accedere alla prevenzione e alle cure che sono centrali nella Legge, ma ancora non sono disponibili per tutti i cittadini”.

 

Le Associazioni dei pazienti hanno giocato un ruolo importante insieme al mondo scientifico e accademico nel portare a compimento il Ddl Pella.

“Siamo molto soddisfatti di vedere finalmente approvata la legge che riconosce l’obesità come patologia. Abbiamo aspettato a lungo questo momento, è un passo importante verso il superamento dello stigma e della piena tutela dei diritti dei pazienti italiani con obesità”

commenta Iris Zani, Presidente Associazione Amici Obesi.

“Pur trattandosi di un momento storico, la prima legge sull’obesità a livello mondiale, per noi non rappresenta un traguardo, ma l’inizio di un percorso. È ora necessario che le istituzioni competenti si attivino con urgenza per garantire ai pazienti tutele reali e percorsi di cura adeguati. In particolare, attendiamo l’approvazione e l’attuazione del Piano Nazionale Cronicità, per vederne l’efficacia sulla presa in carico delle persone con obesità e, ancor di più, attendiamo l’aggiornamento dei LEA con l’inclusione di prestazioni per la diagnosi, la presa in carico e il trattamento dei pazienti con obesità. Ogni giorno senza interventi concreti è un giorno in cui migliaia di cittadini restano privi di risposte, cure e dignità. La salute delle persone con obesità non può più aspettare”.

Le indicazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a scopo informativo e divulgativo e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.