Influenza ancora in aumento, la variante K è la più diffusa: le regioni più colpite

Secondo RespiVirNet aumentano le infezioni respiratorie, con incidenze elevate tra bambini e anziani e segnali di maggiore aggressività

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

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Aumentano i casi di influenza stagionale. Secondo l’ultimo rapporto di sorveglianza RespiVirNet, l’incidenza nella settimana dall’8 al 14 dicembre è stata pari a 14,7 casi per 1.000 persone. La settimana precedente l’incidenza era pari a 12,4. Si traduce in 817mila nuovi casi, per un totale dall’inizio della sorveglianza di circa 4,9 milioni di casi.

Matteo Bassetti, virologo, segnala un aumento delle polmoniti. Si nota inoltre che il virus non solo si diffonde molto di più dello scorso anno, ma è anche più aggressivo, con sintomi che durano più a lungo e un tipico andamento bifasico. Significa che c’è prima un picco di febbre alta, poi un breve miglioramento e subito dopo un nuovo ritorno a febbre alta.

Il quadro nazionale

Secondo l’ultimo rapporto settimanale RespiVirNet dell’ISS (settimana 2025-50), l’incidenza delle infezioni respiratorie acute è in aumento rispetto alla settimana precedente, con una media di 14,7 casi ogni 1.000 assistiti nella popolazione generale e un picco quasi triplo (42 casi per 1.000) nei bambini sotto i 4 anni.

Le regioni più colpite sono:

  • Sardegna con 23,61 casi per 1.000 abitanti;
  • Campania con 21,07 casi per 1.000 abitanti;
  • Sicilia con 17,61 casi per 1.000 abitanti;
  • Piemonte con 17,41 casi per 1.000 abitanti.

Numeri superiori alla media nazionale anche in:

  • Emilia-Romagna con 15,96 casi per 1.000 abitanti;
  • Lombardia con 15,65 casi per 1.000 abitanti.

La variante K del virus A (H3N2)

Il virus A (H3N2) è uno dei principali responsabili dell’influenza stagionale e la variante K sta emergendo come la dominante. Rappresenta la maggioranza dei casi nel periodo e anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ne ha segnalato la crescita a livello globale.

Non è evidenziato un aumento della gravità dei sintomi, ma ci sono modifiche tali da far sì che si trasmetta con maggiore facilità da persona a persona.

Aumentano le polmoniti

Il virologo Matteo Bassetti ha segnalato un aumento preoccupante delle polmoniti. Secondo la sua analisi, c’è bisogno di fare particolare attenzione alle persone anziane e ai più fragili.

Spiega che l’influenza sta circolando in modo importante in tutta Europa e i casi compaiono come forme respiratorie più impegnative. Ribadisce l’importanza delle vaccinazioni.

Ivan Gentile, professore ordinario di Malattie infettive e direttore del Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia della Federico II, ha voluto ribadire che l’influenza è una malattia grave. “Le stime ci consegnano il dato di circa mezzo milione di morti nel mondo ogni anno per le sue complicanze, concentrate soprattutto nelle persone a rischio”.

Sul vaccino ricorda che “siamo ancora in tempo per farlo” ed è utile a prevenire l’ospedalizzazione e la morte. “Tra gli errori da evitare c’è quello dell’antibiotico fai da te che, è bene ricordare, non cura il virus. Quindi no al paracetamolo”, dice l’esperto, “che va usato solo quando si supera la febbre a 38-38,5 °C”.