Dengue, sale l’allerta in Italia: nuova circolare del Ministero. Cosa fare contro la “malattia delle zanzare”

Cresce ancora l'allerta per la Dengue anche in Italia. Il Ministero della salute ha pubblicato una nuova circolare per informare le Regioni

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Pubblicato: 22 Marzo 2024 16:45

Cresce ancora l’allerta per la Dengue anche in Italia. Il Ministero della salute ha pubblicato una nuova circolare per informare le Regioni, ponendo un’ulteriore stretta sulla prevenzione e la sorveglianza contro il rischio di trasmissione autoctona del virus attraverso la cosiddetta zanzara tigre. Intanto, Brasile e Argentina sono alle prese con contagi record. Vediamo meglio nel dettaglio di cosa si tratta e a cosa bisogna fare attenzione.

Cresce l’allerta per la “malattia delle zanzare”

La direzione generale della Prevenzione del Ministero della salute ha inviato la terza circolare sulla Dengue per fronteggiare l’aumento globale dei casi e predisporre la stagione vettoriale 2024.

Come riporta il Ministero stesso sulla pagina informativa, la Dengue è una malattia virale trasmessa da zanzare del genere Aedes infettate dal virus Dengue, di cui esistono quattro diversi sierotipi. Si tratta di una malattia infettiva estremamente diffusa nelle regioni tropicali e subtropicali, in grado di determinare la comparsa di focolai epidemici anche in Europa continentale. Si trasmette alle persone attraverso la puntura di zanzare femmina.

È endemica in oltre 100 Paesi tra Africa, America, Sud e Sud est asiatico e Pacifico occidentale, ma casi di importazione associati a viaggi sono frequentemente riportati in Europa. Ad oggi è considerata in tutto il mondo la più importante malattia virale trasmessa da zanzare all’uomo, con un numero di casi aumentato notevolmente negli ultimi decenni.

Secondo l’Oms circa metà della popolazione mondiale è oggi a rischio di Dengue, con una stima di 100-400 milioni di infezioni l’anno. Sebbene nella maggior parte dei casi la malattia si presenti in forma asintomatica o con pochi sintomi oppure come malattia febbrile autolimitante, sono state descritte forme gravi, in alcuni casi anche mortali.

Dengue, la nuova circolare del Ministero della Salute

Considerato l’avvicinarsi in Italia del periodo di maggior attività dell’Aedes albopictus, la zanzara tigre per intenderci, considerata un vettore importantissimo per la trasmissione del virus della Dengue, oltre che di altri arbovirus, il Ministero invita Regioni e Province autonome a predisporre tutte le misure previste dal Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi – il Pna 2020-2025 – per ridurre il rischio di trasmissione.

In particolare, si raccomanda di potenziare la sorveglianza dei casi umani di Dengue su tutto il territorio nazionale, soprattutto in termini di tempestività, di rispetto dei flussi di comunicazione e sensibilizzando gli operatori sanitari, tra cui pediatri e medici di base, per permettere la rapida identificazione dei casi.

Massima attenzione anche all’implementazione di tutte le azioni di bonifica ambientale previste, mirate a ridurre i luoghi di proliferazione e di riparo per le zanzare. Ad esempio, fondamentale rimuovere i potenziali focolai in cui si annidano le larve, pulire e fare la manutenzione, falciare la vegetazione incolta, aumentare misure di contrasto alle zanzare.

E ancora, individuare, come da linee guida riportate in allegato Pna 2020-2025, tutti i potenziali siti a rischio di introduzione di nuove specie di zanzare invasive, quali appunto le zanzare tigre, e predisporre tutte le misure di sorveglianza e controllo per prevenire e contrastare l’arrivo e la diffusione di questi insetti.

Il Ministero indica anche la necessità di una corretta comunicazione che aumenti la consapevolezza del rischio Dengue in ambito pubblico, e quindi in scuole, aree urbane, luoghi ricreativo-sportivi ecc, e tra gli operatori sanitari. Nel documento si fa riferimento anche i controlli che dovranno essere fatti per le donazioni di sangue, compreso il sangue cordonale, e di organi, tessuti e cellule, comprese le cellule staminali del sangue periferico e midollare.

Prossima pandemia causata dalle zanzare? Le cause

Intanto, sempre più esperti ritengono che la prossima pandemia potrebbe essere causata proprio dalle zanzare. Secondo quanto riportato nell’ultimo European Climate Risk Assestment, le temperature sempre più calde e il cambiamento nei modelli delle precipitazioni in Europa stanno creando condizioni più favorevoli per zanzare, zecche e altri insetti portatori di malattie.

Ma il cambiamento climatico è solo uno dei numerosi fattori che possono aumentare la prevalenza delle malattie infettive in Europa: a contribuire ci sono anche viaggi e turismo, commercio internazionale, urbanizzazione selvaggia, sistemi di approvvigionamento idrico, cibi, così come anche alcune tendenze sociali, come l’invecchiamento della popolazione.

In generale, la portata geografica di alcune malattie trasmesse dagli insetti si sta espandendo, così come il numero di giorni per ogni malattia anno in cui le persone sono a rischio.

Un’impennata dei casi di Dengue si è registrata ad esempio in Francia nel 2023, compreso il rilevamento del primo caso autoctono (cioè trasmesso localmente) nella regione dell’Île-de-France: solo Oltralpe sono stati segnalati più di 1.400 casi dal 27 ottobre 2023 a oggi. La Francia ha segnalato casi di dengue autoctoni in 10 degli ultimi 14 anni, ma con numeri solo a una cifra fino al 2020, quando sono stati invece segnalati 13 casi. Poi nel 2022 il numero è aumentato a 65 e nel 2023 a 43.

Dengue endemica in Europa? Gravi epidemie in Brasile e Argentina

Con più di 5 milioni di casi di Dengue segnalati a livello globale, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, la quota dell’Unione europea è ancora minima, ma entro qualche anno, secondo gli scienziati, la Dengue potrebbe diventare endemica nell’Europa meridionale.

In Italia non c’erano casi di Dengue prima dei 10 casi registrati nel 2020, diventati poi 76 da luglio a ottobre 2023. Sebbene la maggior parte dei casi si sia verificata in piena estate, in alcune zone la trasmissione è avvenuta fino a ottobre.

Intanto, in Brasile schizzano a oltre 2 milioni i casi, tanto che il Paese è stato costretto ad avviare la sua prima campagna di vaccinazione contro la malattia, potenzialmente mortale. Anche l’Argentina sta affrontando la più grave epidemia di Dengue della sua storia, con un numero di casi quest’anno in aumento del 200% rispetto allo stesso periodo del 2023. Ma il presidente Javier Milei ha respinto le richieste di finanziare campagne di informazione sulla sanità pubblica, mentre persegue l’austerità economica.