Ripartono i concorsi ma mancano i candidati: flop PA

Secondo il rapporto annuale del centro studi Formez il tasso medio di mancata copertura dei concorsi è del 16,5%, con punte di oltre la metà per alcuni profili

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Le pubbliche amministrazioni incontrano sempre più difficoltà a trovare candidati interessati ai bandi di concorso e i tanti posti vacanti potrebbero portare a ripercussioni sul Pnrr. È quanto emerge dal rapporto annuale del centro studi Formez, ente di servizi e formazione per l’ammodernamento delle PA, che evidenzia un tasso del 16,5% delle posizioni rimaste scoperte, con percentuali molto più alte per determinate categorie.

Ripartono i concorsi ma mancano i candidati: il rapporto Formez

“Il Rapporto Formez PA 2022 non solo intende restituire un quadro completo della gestione e delle funzioni dell’Istituto evidenziando i principali indicatori e risultati positivi registrati nel corso degli ultimi anni – ha spiegato il presidente Alberto Bonisoli alla presentazione dell’analisi – ma anche offrire spunti di analisi e riflessione su alcune tematiche chiave per il settore pubblico”.

“L’istituto, infatti, è uno degli attori principali nei processi di reclutamento di personale e digitalizzazione e semplificazione dei procedimenti amministrativi che stanno coinvolgendo le PA”, ha concluso.

Secondo i dati del dossier Formez, a essere maggiormente sono i posti a tempo determinato, introdotti dalle regole europee per le selezioni del Pnrr, dove il numero di statali mancanti arriva al 20% sui posti disponibili, circa il doppio rispetto alle assunzioni a tempo indeterminato.

Ripartono i concorsi ma mancano i candidati: i numeri

Nel biennio 2021-22 sono state 2 milioni le domande per partecipare ai concorsi, per un totale di 641 mila candidati a fronte di 39.759 profili ricercati in 124 bandi aperti. Ma poco meno della metà dei richiedenti (il 41,5%) hanno presentato la propria candidatura per più di una posizione, innescando una concorrenza interna tra uffici della Pubblica amministrazione.

Tra le principali ragioni di scelta c’è il trattamento economico – ha spiegato il presidente Formez, Alberto Bonisoli, durante la presentazione del rapporto -, anche se mettendo le diverse Pa a confronto non emergono sostanziali differenze. Ciò che influisce è la localizzazione della sede, ma anche la reputazione: ci siamo accorti che questo elemento spesso prevale anche sul tipo di contratto“.

In particolare, analizzando i profili richiesti, sono 6 su 10 le posizioni per informatici e tecnici che vanno deserte. Se nel settore giuridico-amministrativo la percentuale è più bassa (il 14,6%) lo stesso vale per il 50% dei concorsi per ingegneri, e ancora di più per gli architetti, che non hanno partecipato per il 71,6%.

Nell’ultimo biennio sono stati circa 265 mila i candidati che hanno risposto ad almeno due bandi, nel 17% dei casi potendo scegliere la soluzione migliore in quanto idonei ad entrambi. Il 6% è stato selezionato a 3 concorsi e oltre il 3% a più di 3, mentre sono 1.381 i candidati che sono stati selezionati a 15 bandi, molti di loro vincendone tra i 4 e i 9.

Uno degli elementi più determinanti nella decisione dei vincitori di concorso è sicuramente la componente geografica, dato che il 68% dei partecipanti vive al Sud e non è disposto a trasferirsi se non per condizioni convenienti. Ma come spiega ancora Bonisoli “c’è un altro elemento che pesa sulla scelta dei candidati selezionato : le prospettive professionali. Nel settore privato è normale che un’azienda racconti quale sarà il percorso del nuovo impiegato. Avere un percorso ben delineato inizia ad essere una richiesta frequente anche tra i candidati ai bandi pubblici”.