Arriva la app per i concorsi pubblici: come funziona

Basteranno pochi clic sullo smartphone e in base a cosa si vuole fare, dove e con quale stipendio, si troveranno tutte le offerte disponibili

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Sta per essere lanciata un’applicazione dedicata all’iscrizione ai concorsi pubblici, rendendo il processo estremamente semplice attraverso pochi clic sullo smartphone. Gli utenti potranno facilmente individuare tutte le opportunità disponibili in base alle proprie preferenze, come posizione desiderata, luogo e stipendio.

Il lancio ufficiale è pianificato per dicembre, con la prima versione dell’app. Gli utenti avranno la possibilità di visualizzare i bandi in modo dettagliato, suddivisi per regione e provincia, grazie a una mappa interattiva che elencherà tutte le opportunità disponibili.

La ricerca dei concorsi e bandi pubblici

Ma come funziona? Inserendo la ricerca “funzionario amministrativo Lazio” nell’app, verranno mostrati i bandi relativi a posizioni di funzionario amministrativo nella regione del Lazio. Lo stesso si applica per coloro che cercano opportunità come impiegati comunali o figure dirigenziali. Questa innovativa app è frutto della collaborazione tra il Ministero della Pubblica Amministrazione e l’Università Federico II di Napoli, rappresentando l’evoluzione del precedente portale del reclutamento pubblico, InPa, inaugurato due anni fa.

Un motore di ricerca integrato consentirà agli utenti di filtrare le offerte in base alle proprie esigenze, includendo categorie, aree geografiche, stato del concorso, periodo di pubblicazione e trattamento economico. L’obiettivo principale è attrarre soprattutto giovani talentuosi, sfruttando anche la significativa riduzione dei tempi delle procedure concorsuali negli ultimi mesi.

Dal 2019 ad oggi, grazie all’impulso del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si è passati da un tempo medio di 789 giorni a soli 169. A conferma di ciò, a giugno, il Ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha emesso una direttiva che stabilisce un limite massimo di sei mesi per le procedure. Nel prossimo anno, saranno messi a bando circa 170.000 posti di lavoro, prevalentemente a tempo indeterminato.

Come funziona

Attualmente, sulla piattaforma online InPa sono registrate quasi 1 milione di persone, con 10.547 bandi di concorso e avvisi di ricerca di esperti pubblicati fino ad oggi. Il trend degli accessi giornalieri mostra una crescita costante. Tuttavia, il Ministero della Pubblica Amministrazione stima che la platea di potenziali interessati ai bandi sia di circa 24 milioni di individui. Per raggiungere un pubblico più ampio, il ministero ha instaurato una collaborazione con Linkedin e mira a utilizzare l’app per migliorare l’efficacia della diffusione delle opportunità di lavoro pubbliche.

Dopo aver completato il download dell’applicazione dallo store del proprio smartphone, gli utenti avranno due opzioni di accesso dalla pagina iniziale: accedere come ospite o come utente registrato. Utilizzando l’autenticazione digitale attraverso SPID, la carta d’identità elettronica, la carta nazionale dei servizi o l’identità digitale elDAS, sarà possibile entrare nell’area dedicata dalla quale visualizzare la mappa delle opportunità.

All’interno dell’area personale, gli utenti potranno trovare e candidarsi alle offerte di lavoro. Inoltre, avranno la possibilità di consultare informazioni dettagliate sui bandi, gestire il proprio profilo personale e ricevere notifiche relative alle selezioni in corso, come ad esempio l’annuncio dei risultati delle prove o le convocazioni. Per rimanere informati sulle principali novità riguardanti le attività di reclutamento, gli utenti avranno accesso a una sezione dedicata appositamente a questo scopo.

«L’app – sottolinea il ministro Zangrillo – aiuterà a cogliere in modo semplice le opportunità offerte dalle amministrazioni centrali e locali, che potranno selezionare le migliori professionalità per offrire servizi efficienti a cittadini e imprese». Ma sarà solo il primo passo di una collaborazione più duratura con la Federico II. Il ministero della Pa, prendendo come modello la School of public management di Napoli, punta infatti a creare nel prossimo futuro una “Accademia per la Pubblica amministrazione“: una sorta di fucina di giovani talenti con abilità trasversali, ritenute utili e innovative dalla dirigenza degli enti pubblici.