Proprio alla vigilia del voto per il referendum promosso dalla Lega e delle elezioni amministrative in 975 comuni italiani, torna sotto i riflettori la vicenda del mancato viaggio in Russia di Matteo Salvini. La missione diplomatica del segretario del Carroccio ha fatto discutere gli schieramenti di ogni colore, e riacceso i dubbi sui rapporti del partito con Mosca. Già in passato si era infatti parlato dell’utilizzo di troll e bot russi per controllare il consenso nel nostro Paese. A svelare un nuovo retroscena è stata l’ambasciata della Federazione Russa in Italia.
Cosa ha dichiarato l’ambasciata russa sul viaggio di Salvini a Mosca
L’ambasciata ha fatto sapere di aver fornito a Matteo Salvini e al suo staff l’assistenza necessaria per l’acquisto dei biglietti aerei per recarsi a Mosca il 29 maggio. Aiuto necessario per via delle sanzioni del blocco occidentale che hanno sospeso i collegamenti tra la capitale russa e Roma, e che hanno reso difficile comprare i biglietti della compagnia di bandiera Aeroflot in Europa.
Come è facile immaginare l’ambasciata ha dovuto procedere per l’acquisto dei biglietti in rubli. Dopo l’annullamento del viaggio, anche a causa della bufera che si è abbattuta sul leader della Lega, il partito ha restituito interamente i soldi. I biglietti della tratta Istanbul-Mosca, viene sottolineato nella nota, sarebbero stati rimborsati dalla Lega anche nel caso in cui il viaggio fosse effettivamente avvenuto.
“Non ci vediamo nulla di illegale“, ha commentato la legazione russa. Chiarendo definitivamente che il viaggio non sarebbe stato in alcun modo finanziato da Est, e spiegando di aver agito solo per semplificare l’organizzazione della missione diplomatica del segretario del Carroccio. Che una volta a Mosca avrebbe dovuto incontrare un “rappresentante italiano di livello appropriato”, un diplomatico.
Le versione di Matteo Salvini e del suo nuovo braccio destro Antonio Capuano
Non si è fatta attendere la risposta di Matteo Salvini, attraverso una nota della Lega in cui si legge che il partito “non ha e non ha avuto accordi economici di alcun tipo con la Mosca di Putin“, a differenza “di un gruppo editoriale che per anni ha distribuito in allegato Russia Oggi“. Il riferimento è all’inserto di Repubblica pubblicato tra il 2010 e il 2015 che illustrava i cambiamenti sociali, culturali ed economici del Paese sotto la presidenza di Vladimir Putin.
Il segretario, inoltre, avrebbe dato mandato ai suoi legali di querelare chi, a partire dai media e dai politici, ha fatto e continua a fare insinuazioni e accuse sul viaggio a Mosca, la sua natura e i possibili finanziamenti dalla Russia, e anche sul rapporto tra il partito e il Cremlino.
Sulla questione è intervenuto anche Antonio Capuano, ex membro della Camera dei Deputati in quota Forza Italia e organizzatore del volo di Matteo Salvini. Dopo l’allontanamento di Luca Morisi dalla politica a causa dello scandalo legato all’uso di droga, oggi sarebbe il politico campano a ricoprire la posizione di spin doctor del numero uno del Carroccio, almeno ufficiosamente.
Il Copasir aveva richiesto un’informativa sul ruolo dell’avvocato forzista nella vicenda, spiegato dallo stesso Matteo Salvini alle agenzie di stampa. “Ha dato una mano”, aveva dichiarato il leader del centrodestra sul suo nuovo alleato. Che a sua volta ha poi dichiarato, attraverso il Corriere della Sera, di essere disponibile a dare ogni informazione al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, perché “non c’è nulla di segreto“.
Matteo Salvini è stato attaccato nei giorni scorsi anche dall’alleata Giorgia Meloni a causa della strategia per le elezioni amministrative. E mentre i media si interrogano sugli affari tra la Lega e la Russia, in Italia cresce l’export verso Mosca, nonostante le sanzioni dell’Occidente che rendono difficile trovare cibo e farmaci.