I sondaggi politici mostrano come continui l’oscillazione dei due principali partiti: FdI e Pd acquisiscono entrambi un paio di decimali (+0,2%).
Fluttuazioni più nette si registrano per gli altri azionisti della maggioranza (FI +0,4% e Lega +0,3%) e, in negativo, per il M5S (-0,4%).
Indice
Chi sale e chi scende nei sondaggi oggi
Le percentuali che seguono sono tratte dalla Supermedia Youtrend effettuata per Agi e rispecchiano le intenzioni di voto degli italiani al 20 marzo 2025.
Si tratta della media degli ultimi 15 giorni, messa a confronto con i sondaggi elettorali usciti due settimane prima (qui, invece, i numeri dei sondaggi politici relativi alla scorsa settimana):
- Fratelli d’Italia – 29,7% (+0,2%);
- Partito Democratico –22,9% (+0,2%);
- Movimento 5 Stelle – 11,8% (-0,4%);
- Forza Italia – 9,4% (+0,4%);
- Lega –8,6% (+0,3%);
- Alleanza Verdi e Sinistra – 6,1% (-0,3%);
- Azione – 3% (+0,1%);
- Italia Viva – 2,3% (-0,1%);
- +Europa – 2% (=);
- Noi Moderati – 1,1% (-0,1%).
Supermedia Youtrend ha elaborato le intenzioni di voto facendo la quadra fra una serie di sondaggi elettorali: Euromedia (data di pubblicazione: 18 marzo), Noto (11 marzo), Quorum (10 marzo), Swg (10 e 17 marzo) e Tecnè (7 e 14 marzo).
Il confronto tra le coalizioni
Al 20 marzo 2025 la situazione è la seguente:
- centro-destra – 48,7%;
- centro-sinistra – 30,9%;
- Movimento 5 Stelle – 11,8%;
- Terzo Polo – 5,3%;
- altri – 3,3%.
La situazione alle elezioni europee dell’8 e del 9 giugno 2024:
- centro-destra – 46,4%;
- centro-sinistra – 32,1%;
- Movimento 5 Stelle – 9,8%;
- Terzo Polo – 7,1%;
- altri – 4,7%.
Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022:
- centro-destra – 43,8%;
- centro-sinistra – 26,1%;
- Movimento 5 Stelle – 15,4%;
- Terzo Polo – 7,8%;
- altri – 6,9%.
Chi vincerebbe se si votasse oggi
Il centro-destra risulta rafforzato: la coalizione di governo mostra il 48,7% delle preferenze, rispetto alla rilevazione elettorale della settimana precedente (48,4%). Tornare al voto significherebbe restituire l’Italia al medesimo esecutivo.
Il centro-sinistra resta fisso al 30,9%: la crescita di un azionista viene compensata dalla decrescita di un altro. Tirando le somme, il centro-destra guadagna e le opposizioni calano o restano stabili.
Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni recupera qualcosa (+0,2%) dopo la frenata della settimana precedente (-0,6%). La premier riesce ancora a convincere l’elettorato, nonostante la posizione ondivaga su Ucraina, riarmo europeo e risposta europea ai dazi di Donald Trump.
Il netto pacifismo salviniano convince il suo elettorato, che premia la Lega (+0,3%).
All’interno della maggioranza, fra i due litiganti Salvini e Meloni, ormai incapaci di essere d’accordo sulle questioni fondamentali, il terzo gode: Forza Italia di Antonio Tajani incassa il +0,4% nell’ultima rilevazione elettorale.
Tajani, fra l’altro, ha recentemente presentato il piano anti dazi per l’export in risposta alle politiche Usa, per cui è possibile aspettarsi un’ulteriore fiducia dell’elettorato per FI.
Il Partito democratico di Elly Schlein risale (+0,2%) dopo settimane di discesa lenta e inesorabile.
Il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, dopo il mini-exploit di due settimane prima (+0,7%) perde terreno: -0,1% nella precedente rilevazione e -0,4% in quest’ultima.
Chi resterebbe fuori dal Parlamento
L’unico, fra i partiti minori, a raggiungere la soglia di sbarramento del 3% indicata dall’attuale legge elettorale (Rosatellum) è Azione di Carlo Calenda.
Se oggi si tornasse a votare, senza apparentamenti in coalizioni, Italia Viva, +Europa e Noi Moderati rimarrebbero fuori dal Parlamento.
Il peso dell’astensionismo
Il partito del non voto si conferma fortissimo nei sondaggi politici: secondo il sondaggio realizzato da Euromedia Research per Porta a Porta e diffuso lo scorso 6 marzo, gli indecisi sommati a chi si abbandona all’astensionismo valgono il 47,5% dell’elettorato.
Considerati tali numeri, tutte le cifre che abbiamo espresso in precedenza non vanno riferite al 100% degli aventi diritto di voto, ma al 52,5%.