I sondaggi politici incoronano Meloni con FdI oltre il 30%, Schlein arranca e Conte avanza

I sondaggi elettorali continuano a registrare la crescita di FdI, mentre il Pd cala ancora. La sorpresa maggiore riguarda il M5S che aumenta il consenso di mezzo punto

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 1 Marzo 2025 09:21

Sul fronte dei sondaggi politici, sono tre gli eventi degni di nota: il primo è l’avanzata di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che con un +0,4% continua a crescere superando la soglia psicologica del 30% e andando a confermare la sua posizione in testa al gradimento degli elettori con un solido 30,2%.

Il secondo elemento degno di nota è la scivolata del -0,2% del Partito Democratico di Elly Schlein che cala al 22,9%. Per mesi, alla segretaria del principale partito d’opposizione, è stato rinfacciato di occuparsi solo di diritti civili (accoglienza ed LGBTQ+) e non anche di diritti sociali (lavoro, sanità, ecc…). Nelle ultime settimane Schlein si è spesa senza risparmiarsi per stare accanto a lavoratori in cassa integrazione e per una sanità più giusta. L’effetto sui sondaggi elettorali, però, non si è visto. Il terzo elemento da notare è il balzo di mezzo punto del Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte che sale all’11,9%. Si tratta, almeno in parte, di un probabile effetto travaso da un partito progressista all’altro.

Chi sale e chi scende nei sondaggi oggi

Le percentuali che seguono sono tratte dalla Supermedia Youtrend effettuata per Agi e rispecchiano le intenzioni di voto degli italiani al 27 febbraio 2025. Si tratta della media degli ultimi 15 giorni, con il confronto con i sondaggi elettorali usciti due settimane prima (qui, invece, i numeri dei sondaggi politici relativi alla scorsa settimana):

  • Fratelli d’Italia: 30,2% (+0,4%);
  • Partito Democratico: 22,9% (-0,2%);
  • Movimento 5 Stelle: 11,9% (+0,5%);
  • Forza Italia: 9,4% (+0,2%);
  • Lega: 8,3% (-0,2%);
  • Alleanza Verdi e Sinistra: 6% (-0,2%);
  • Azione: 2,9% (+0,2%);
  • Italia Viva: 2,7% (+0,1%);
  • +Europa: 1,8% (-0,2%);
  • Noi Moderati: 1,2% (+0,1%).

Il confronto tra le coalizioni

Al 20 febbraio la situazione è la seguente:

  • Centro-destra: 49,1%;
  • Centro-sinistra: 30,7%;
  • Movimento 5 Stelle: 11,9%;
  • Terzo Polo: 5,6%;
  • Altri: 2,7%.

La situazione alle elezioni europee dell’8 e del 9 giugno 2024:

  • Centro-destra: 46,4%;
  • Centro-sinistra: 32,1%;
  • Movimento 5 Stelle: 9,8%;
  • Terzo Polo: 7,1%;
  • Altri: 4,7%.

Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022:

  • Centro-destra: 43,8%;
  • Centro-sinistra: 26,1%;
  • Movimento 5 Stelle: 15,4%;
  • Terzo Polo: 7,8%;
  • Altri: 6,9%.

Chi vincerebbe se si votasse oggi

Secondo il responso dei sondaggi elettorali, se oggi gli italiani venissero chiamati alle urne per le elezioni politiche, e se l’attuale asse di governo FdI-FI-Lega puntellato da Noi moderati di Maurizio Lupi marciasse nuovamente compatto, il centro-destra otterrebbe il 49,1%. Si tratta di un risultato che supera di +5,3 punti quanto ottenuto alle elezioni politiche del settembre 2022 (43,8%).

Il centro-sinistra otterrebbe il 30,7%, in crescita del +4,6% rispetto a quel 26,1% del 2022.

Il Movimento 5 Stelle di Conte otterrebbe l’11,9%, -3,5% rispetto al 15,4% del 2022.

E il Terzo Polo (Azione di Carlo Calenda al 2,9% e Italia Viva di Matteo Renzi al 2,7%) otterrebbe il 5,6%, in perdita del -2,2% rispetto al 7,8% del 2022.

Questo è lo scenario che otterremmo se ci trovassimo di fronte ad alleanze fotocopia rispetto alle ultime elezioni politiche. Ci sono, però, due incognite. La prima riguarda i rapporti fra Renzi e Calenda, che dopo una serie di tira e molla sembrano avere definitivamente scelto la via del divorzio: correre da soli li esporrebbe al rischio di restare fuori dal Parlamento. La seconda incognita riguarda i rapporti fra FdI e Lega: se il peso delle divergenze dovesse travalicare quello dell’interesse comune, non è escluso che alle prossime elezioni Meloni e Salvini possano correre separatamente. In tale caso il centro-destra privo della Lega calerebbe al 40,8%. Ancora abbastanza per governare. Ma non se il centro-sinistra riuscisse a coinvolgere il M5S in un’alleanza di scopo: in tale caso il campo largo otterrebbe il 42,6%.

Ma la prossima pagina elettorale è ancora tutta da scrivere e sul fronte delle alleanze ogni scenario è aperto, se è vero che “la politica crea strani compagni di letto”, come scriveva Charles Dudley Warner riadattando il celebre verso shakespeariano.