Schlein replica a Meloni sui ricattatori. E promette battaglia per le europee

La segretaria dem replica alla conferenza della presidente del Consiglio e la invita a fare i nomi dei ricattatori che la premier ha evocato

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Elly Schlein risponde alle dichiarazioni di Giorgia Meloni durante un’intervista a Repubblica, accusando la leader di Fratelli d’Italia di adottare un atteggiamento vittimista a buon mercato. Schlein critica Meloni per aver invocato presunti poteri influenti, senza fornire dettagli precisi, che avrebbero cercato di ricattarla. Secondo la segretaria dem, Meloni dovrebbe essere trasparente e rivelare chiaramente i nomi e i cognomi delle persone che tentano di ricattarla. Schlein suggerisce che, altrimenti, le affermazioni di Meloni potrebbero essere interpretate come un tentativo di nascondere i fallimenti del governo di cui fa parte.

La segretaria Pd contro Giorgia Meloni, cosa ha detto

Schlein si impegna a condurre una battaglia serrata anche riguardo agli sviluppi delle vicende di cronaca e giudiziarie che coinvolgono la premier. Afferma che il suo partito continuerà a utilizzare tutti gli strumenti disponibili per richiedere al governo di rendere conto dell’imbarazzo che sta causando al Paese. Esprime insoddisfazione per la risposta della premier su Pozzolo, ritenendola completamente insufficiente. In particolare, critica Meloni per la mancanza di scuse e per non aver chiesto le dimissioni in seguito alla testimonianza di un lavoratore che, temendo di denunciare un politico armato che avrebbe abusato della sua immunità con arroganza, ha esposto la questione.

La critica di Schlein non risparmia neanche Salvini, contrapponendosi alla posizione di Meloni che ritiene non debba rendere conto in aula. Schlein giudica la difesa di Meloni come debolissima e sostiene che Salvini dovrebbe rendere conto, nonostante non sia formalmente indagato. Sottolinea che le ordinanze, ostacolate dalla cosiddetta legge bavaglio, delineano un sistema di intermediazione tra manager pubblici e imprenditori che sfruttavano la loro vicinanza al ministro e a un sottosegretario della Lega.

Quanto alla possibile candidatura di Meloni alle elezioni europee, Schlein prende tempo e dichiara che le sue valutazioni non dipendono dalla decisione della leader di Fratelli d’Italia. Afferma di essere attualmente impegnata nella costruzione di un progetto che parta dall’iniziativa in sei luoghi simbolici su quale direzione prendere per l’Europa. Schlein anticipa che la sua candidatura sarà l’ultima questione da affrontare, concentrando l’attenzione sull’obiettivo attuale di creare liste aperte alla partecipazione della società civile.

Il confronto in tv, chi lo terrà

Durante la conferenza stampa di ieri, la premier Giorgia Meloni ha accettato l’invito a partecipare a un confronto televisivo con la segretaria del Pd Elly Schlein. La sfida imminente non riguarda solo le due leader, ma anche quale emittente televisiva avrà l’onore di ospitare il dibattito. 

Bruno Vespa aveva già proposto lo stesso confronto tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Il giornalista Rai ha dichiarato immediatamente: “Noi, un secondo dopo che Elly Schlein aveva proposto il confronto televisivo con Giorgia Meloni, siamo stati i primi a contattare entrambe per realizzarlo. Poi la scelta spetta a loro.” Questa decisione potrebbe avere un significato da non sottovalutare.

SkyTg24, confermando la propria disponibilità ad ospitare il confronto, ha sottolineato in una nota che “la coincidenza di avere la prima presidente del Consiglio e la leader del principale partito di opposizione entrambe donne offre lo spunto per affrontare anche i temi legati alla gender equality”. Un’opportunità che pochi vorrebbero lasciarsi sfuggire.