L’elezione del presidente del Parlamento europeo, che ha visto la riconferma della maltese Roberta Metsola, è andata in scena martedì 16 giugno 2024. I deputati neoeletti sono stati chiamati a partecipare alla loro prima seduta plenaria per eleggere il loro numero uno, che durerà in carica 2 anni e mezzo. L’altissima figura presiede ai lavori del Parlamento di Strasburgo e ne garantisce il corretto svolgimento, oltre a ricoprire una serie di altri ruoli.
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Chi erano le candidate
Al primo turno di votazioni si sono presentate due sole candidate: la presidente uscente Roberta Metsola del Ppe e l’eurodeputata spagnola di The Left Irene Montero. Metsola è stata riconfermata con una maggioranza record del 90,2%. Questi i dati: 562 voti per Metsola, 61 voti per la sfidante Irene Montero, 76 le schede bianche e quelle nulle.
Chi è Roberta Metsola
Roberta Metsola è nata a Malta nel 1979 ed è eurodeputata dal 2013. È stata eletta primo vicepresidente nel novembre 2020 ed è stata presidente ad interim dopo la morte del presidente David Sassoli, l’11 gennaio.
È la terza donna presidente del Parlamento europeo, dopo Simone Veil (1979-1982) e Nicole Fontaine (1999-2002). Fa parte del Ppe.
Chi è Irene Montero
La spagnola Irene Maria Montero Gil è nata nel 1988 a Madrid. È una psicologa, nonché membro della direzione di Podemos. Ha fatto anche parte del Congresso dei Deputati in Spagna.
Nel suo Paese natale è stata ministra dell’Uguaglianza, poi è stata eletta nel 2024 al Parlamento europeo. Fa parte di The Left.
La terza settimana di luglio è un periodo caldissimo per la politica europea, e non solo per le temperature estive: giovedì 18 c’è la votazione segreta per la presidenza della Commissione europea. Ursula Von der Leyen spera nella riconferma.
Il discorso di Roberta Metsola
Qui alcuni stralci del discorso di insediamento della presidente rieletta: “Grazie della vostra fiducia. Sarà un parlamento per tutti in Europa, per rispettare le promesse dei padri fondatori”. “Sono convinta che la nostra sia un’Europa per tutti, che tra insegnamenti dalle lezioni del passato e dagli ideali che non sono scomparsi”, ha aggiunto Metsola. “La polarizzazione nelle nostra società ha portato a una politica di scontro e anche a violenza politica. La risposta semplice è quella di dividerci tra ‘noi e loro’ ma dobbiamo andare oltre questo pensiero che fomenta odio invece di costruire speranza”, ha detto Metsola sottolineando che “dobbiamo garantire uguaglianza in Europa, offrendo a tutti le stesse possibilità”.
Come viene eletto il presidente del parlamento europeo
Gli articoli 14, 15 e 16 del regolamento del Parlamento Ue stabiliscono le procedure tramite le quali si svolge l’elezione. I candidati vengono presentati da un gruppo politico o da un gruppo di deputati che raggiunga almeno la soglia di 1/20 del totale.
Prima che si proceda al voto, i candidati hanno la facoltà di tenere un intervento in Aula non più lungo di 5 minuti per illustrare il loro programma e i valori ai quali intendono ispirare la presidenza.
A coordinare le operazioni di voto è il presidente uscente o uno dei vicepresidenti uscenti. In alternativa, la seduta può essere presieduta anche dal deputato che sia rimasto in carica più a lungo. Lo scrutinio vero e proprio viene poi effettuato da 8 scrutatori scelti a sorte tra i deputati.
Con la nomina del nuovo presidente, viene completamente rinnovato il Parlamento, dopo le elezioni Europee che hanno cambiato la composizione dell’Aula.
Scrutinio segreto a maggioranza assoluta
L’elezione del presidente del Parlamento europeo si svolge a scrutinio segreto. Viene eletto il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi, cioè almeno la “metà più uno” dei voti degli aventi diritto. Le schede bianche e le schede nulle non sono prese in considerazione.
Chi aspiri a candidarsi al ruolo può presentare la propria istanza fino al giorno precedente al voto. Nelle ultime elezioni del 16 luglio 2024, gli aspiranti hanno avuto la facoltà di presentare la propria candidatura fino alle 19:00 di lunedì 15 luglio.
Le votazioni successive
Se nessun candidato viene eletto al primo turno di votazioni, gli stessi o altri candidati possono ripresentarsi per un secondo e un terzo turno, che avvengono secondo le stesse modalità.
Dopo il terzo turno, però, cambia tutto: qualora si dovesse arrivare al quarto turno di voto, che è anche l’ultimo, si andrebbe al ballottaggio fra i due candidati che alla terza chiamata elettorale hanno riportato il maggior numero di voti.
Per questa particolare elezione si vota con schede elettorali cartacee. Il candidato che riporta il maggior numero di voti assume il ruolo di presidente e pronuncia un discorso di apertura.