Le multe stradali non si adeguano all’inflazione, il Milleproroghe evita un altro aumento

Il Governo non aumenterà le multe stradali per adattarle all'inflazione anche a causa del nuovo codice della strada

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 29 Dicembre 2024 14:59

Non ci sarà nessun adeguamento delle multe stradali all’inflazione nel 2025. Il testo del decreto Milleproroghe, arrivato in Senato per la conversione in legge negli ultimi giorni di dicembre, ha confermato che il Governo ha deciso di ritardare di un altro anno l’aumento delle sanzioni previsto dalla normativa.

Una scelta ritenuta fondamentale per due motivi. Da una parte l’aumento avrebbe dovuto tenere conto dell’inflazione tra il 2021 e il 2022, che sommata a quelle pur inferiori degli anni seguenti avrebbe comportato una crescita degli importi delle multe del 15,6%. Dall’altra il nuovo codice della strada a già inasprito le sanzioni per numerose violazioni.

Niente adeguamento delle multe all’inflazione

Il Governo ha deciso di rimandare per un altro anno l’adeguamento delle multe stradali all’inflazione. Ogni anno infatti le sanzioni per gli automobilisti che non rispettano il codice della strada aumentano seguendo l’indice Foi (indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati pubblicato da Istat). Questo adeguamento è però fermo da anni a causa dell’altissima inflazione seguita alla fine della pandemia da Covid-19 e alla ripresa delle attività economiche.

Questo significa che, se il Governo non avesse deciso di rimandare l’aumento delle multe, le sanzioni, già aumentate da poco con il nuovo codice della strada, sarebbero cresciute del 15,6%. Una situazione ritenuta troppo onerosa per i cittadini e quindi evitata inserendo il rinvio all’interno del decreto Milleproroghe, una legge che da circa 20 anni ogni Governo vara alla fine dell’anno per rinnovare provvedimenti che, per varie ragioni, non possono né essere resi strutturali né essere aboliti.

Tutto rimandato quindi al 2026. Il decreto di aggiornamento delle multe dovrà essere emanato entro la fine del 2025 e, stando a quanto riportato nella legge, dovrà includere anche il biennio 2024-2025 nel calcolo dell’inflazione. Gli aumenti sono quindi solo rimandati e potrebbero diventare progressivamente sempre più cari.

Gli aumenti del codice della strada

L’inflazione molto alta non è l’unico motivo che ha spinto il Governo a rimandare l’aumento delle multe al 2026. Poche settimane prima della scrittura del Milleproroghe infatti era stato discusso dal Consiglio dei ministri il nuovo codice della strada, fortemente voluto dal ministro dei Trasporti Matteo Salivni. Il leader della Lega ha premuto perché il nuovo regolamento sulla circolazione dei veicoli includesse un sensibile aumento delle multe per determinate infrazioni, in una logica di dissuasione da alcuni comportamenti ritenuti particolarmente pericolosi o scorretti.

Uno degli esempi del motivo per cui il nuovo codice della strada abbia costretto il Governo a bloccare l’adeguamento delle multe all’inflazione è la norma che cambia gli importi delle sanzioni per chi eccede il limite di velocità di almeno 10 km/h ma non più di 40 km/h. In precedenza infatti in questi casi si pagava una sanzione base di 220 euro. Ora il nuovo codice della strada prevede una multa di 880 euro.

Di conseguenza, quella che prima sarebbe stata una correzione per adattare l’importo all’inflazione di circa 34 euro, si sarebbe trasformata in un aumento da più di 137 euro, che avrebbe portato una multa per eccesso di velocità molto comune a superare i 1.000 euro di importo.