Manovra 2025 più leggera: 22 miliardi da Meloni per sconti e taglio delle tasse

La Manovra più espansiva negli ultimi anni toccò quota 40 miliardi. Oggi il governo starebbe pensando a una Manovra da 22-23 miliardi. Con importi così ridotti si aspettano tagli

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 20 Agosto 2024 09:08

Il governo Meloni starebbe lavorando a una Manovra finanziaria 2025 da 22 miliardi, che potrebbero eventualmente salire a 23. Al momento sarebbe già stata definita la collocazione di circa 13 miliardi e l’esecutivo starebbe ragionando per reperire la cifra mancante. Giocano a favore le maggiori entrate certificate dalla Ragioneria generale dello Stato nel primo semestre del 2024. Maggiori entrate che derivano dalle tasse e dai versamenti contributivi.

Manovra 2025 in tono minore

È Il Sole 24 Ore a pubblicare indiscrezioni, ancora tutte da confermare, in merito alla Manovra 2025 del governo a guida Giorgia Meloni. Un importo di 22-23 miliardi è uno stanziamento assai ridotto rispetto alle Manovre economiche degli ultimi anni.

Nel 2020 la Manovra economica fu di circa 32 miliardi di euro. Tuttavia, nel corso dell’anno, a causa dell’emergenza Covid-19, il governo approvò diversi decreti che portarono il totale degli stanziamenti a oltre 100 miliardi di euro. I principali interventi riguardarono il sostegno a famiglie e imprese, ammortizzatori sociali e misure per il sistema sanitario.

Nel 2021 la Legge di Bilancio fu di circa 40 miliardi di euro, concentrandosi sulla ripresa post-pandemia, con particolare attenzione a investimenti per il piano di rilancio economico, il “Recovery Plan” italiano, e interventi legati al Pnrr. Anche in questo caso, ulteriori decreti aumentarono gli stanziamenti complessivi.

Nel 2022 la Manovra economica fu di circa 30 miliardi di euro, con una forte enfasi su misure per il contenimento del caro energia, riduzione del cuneo fiscale e sostegno alle imprese. Tale legge di Bilancio incluse inoltre investimenti per l’attuazione del Pnrr.

Nel 2023 per il 2024 la Manovra fu di circa 35 miliardi di euro, con un focus sulle misure contro il caro vita, sulla riduzione del carico fiscale per le famiglie, sul sostegno ai pensionati e sugli incentivi per il lavoro. Anche questa Manovra riservò fondi per il Pnrr.

Una Manovra, quella del 2024 per il 2025, da 22-23 miliardi non potrà che essere improntata al contenimento della spesa pubblica, con relativi tagli.

Entrate pubbliche in aumento

Nel periodo gennaio-giugno 2024 le entrate tributarie e contributive sono aumentate di 13,113 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “La dinamica osservata – si legge in una nota della Ragioneria – è la risultante della variazione positiva delle entrate tributarie (+10,973 miliardi, +4,2%) e della crescita, in termini di cassa, delle entrate contributive (+2,14 miliardi, +1,7%)”.

Ma al mosaico manca ancora qualche tessera dal momento che ai dati relativi al 2024 devono ancora essere aggiunte le entrate dell’autotassazione delle dichiarazioni dei redditi. Ciò, scrive la Ragioneria, rende il confronto rispetto all’anno precedente non “omogeneo”. Il motivo è da ricercare nel fatto che il termine ordinario di versamento per il 2024 del saldo e del primo acconto Irpef, Ires e Irap è slittato all’1 luglio, dal momento che il termine del 30 giugno cadeva di domenica, come fa presente la Ragioneria nel rapporto sulle entrate. Lo slittamento di un solo giorno ha spinto fuori dal report semestrale le cifre indicate.

Per quanto riguarda le voci in dettaglio, le entrate tributarie sono aumentate di 10,973 miliardi, pari al +4,2%. Il dato totale raggiunge così quota 273,502 miliardi di euro. Cresce il gettito delle imposte contabilizzate al bilancio dello Stato: 10,168 miliardi pari al +4,1%. Crescono, e in maniera sensibile, anche gli incassi da attività di accertamento e controllo: +1,707 miliardi pari al +31,2%. Su anche le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica: 257,719 miliardi pari al +4,1%. Le imposte dirette aumentano e vanno a quota 141,924 miliardi, pari al +3,7%. Le entrate relative alle imposte indirette vanno a quota 115,795 miliardi, segnando il +4,6%. In un trend di crescita generalizzata c’è una sola voce fuori dal coro: calano le entrate degli enti territoriali: -1,473 miliardi di euro (-5,2%).

Tipologia Importo in Euro Variazione %
Entrate tributarie totali 273.502 miliardi +4,2%
Gettito imposte contabilizzate al bilancio dello Stato 10.168 miliardi +4,1%
Incassi da accertamento e controllo 1.707 miliardi +31,2%
Entrate tributarie erariali per competenza giuridica 257.719 miliardi +4,1%
Imposte dirette 141.924 miliardi +3,7%
Imposte indirette 115.795 miliardi +4,6%
Entrate degli enti territoriali -1.473 miliardi -5,2%

La nota della Banca d’Italia

Il 16 agosto era stata la Banca d’Italia a certificare la buona salute delle entrate: “A giugno le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 42 miliardi, in aumento del 9,9 per cento (3,8 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2023”, era stato puntualizzato in una nota. “Nel primo semestre del 2024 – aveva indicato ancora Bankitalia – le entrate tributarie sono state pari a 248,8 miliardi, in aumento del 7,5 per cento (17,5 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”.