Non solo guerra: Netanyahu nella bufera per colpa del figlio

Yair Netanyahu mette nei guai papà Benjamin, col premier israeliano finito al centro della bufera: ecco perché il figlio 32enne è considerato un traditore

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Di solito sono i figli a pagare per gli errori dei padri, ma nel caso del premier israeliano Benjamin Netanyahu e del suo secondogenito Yair non è proprio così. Sì, perché tra i due a finire nei guai è proprio Bibi, il 74enne alla guida del Paese che da quasi un mese mette a ferro e fuoco la Striscia di Gaza dopo il duro attacco di Hamas, con il premier israeliano che è finito al centro della bufera per il mancato rientro in patria del figlio 32enne che mentre la guerra si fa sempre più dura e cruda si gode le spiagge della Florida.

Netanyahu nella bufera per colpa di Yair

Come successo in passato in precedenti che purtroppo sono troppo vicini a noi, come lo scoppio della guerra in Ucraina, anche con l’avvio del conflitto tra Israele e Hamas tutti gli israeliani ancora in età di imbracciare le armi sono stati chiamati al servizio del Paese per dare una mano nella battaglia che dal 7 ottobre va avanti contro il gruppo islamista sulla Striscia di Gaza. A rientrare sono stati gli israeliani sparsi in tutto il mondo, tra chi aveva lavoro e famiglia all’estero e chi, per il bene del futuro di Israele, non ci ha pensato su due volte prima di tornare verso casa. Tutti tranne Yair Netanyahu.

Il 32enne, secondogenito del premier israeliano, è infatti rimasto lì dov’era, in Florida a Miami. Nonostante i tanti messaggi di supporto sui social, con post con tanto di bandiera israeliana per appoggiare la guerra del suo popolo contro Hamas, Yair non si è mosso dagli Stati Uniti. Lì era e lì è rimasto, col padre che sembra non fargli pressioni.

Una scelta, quella del 32enne, che non passa inosservata provocando non poche polemiche. Bibi, infatti, è stato investito dalla critica, con tante persone che hanno puntato il dito contro lui e il figlio. “È un traditore, un disertore” dicono i riservisti sulle pagine del Times.

C’è chi non ci va leggero e accusa: “Siamo noi che lasciamo il nostro lavoro, le nostre famiglie, i nostri bambini, per proteggere il Paese, non le persone che sono responsabili di questa situazione”. Un chiaro messaggio a Netanyahu e al suo Yair.

Chi è Yair Netanyahu

Ma chi è Yair Netanyahu e perché si trova in America? Classe 1992, è il secondogenito del premier israeliano ed è laureato in relazioni internazionali alla Hebrew University of Jerusalem. Già in passato finito sotto la luce dei riflettori per aver attaccato sui social gli avversari del padre, tra cui Soros e Rabin, e aver appoggiato Orban, Salvini e Farage, Yair Netanyahu si trova negli States per volere del padre.

Da aprile, infatti, il 32enne è sbarcato in Florida dove si è rifugiato su ordine del padre dopo aver perso una causa per diffamazione avviata da una attivista politica.

Il figlio del premier, tra l’altro, per rispondere agli obblighi di leva che scattano dal diciottesimo anno di età, aveva scelto il ruolo di portavoce della difesa israeliana, evitando di fare il soldato. E ora che il richiamo alle armi è necessario, con gli israeliani fino ai 40 anni che possono essere chiamati a combattere in caso di emergenza, il 32enne sembra aver trovato un modo per venire ancora una volta meno ai suoi doveri.