Guerra Ucraina, assist di Kim a Putin: l’alleanza fa paura

Accordo sulle armi tra il nordcoreano Kim Jong-un e il presidente russo Vladimir Putin, con la guerra in Ucraina che può cambiare: ecco l'assist perfetto

Foto di Luca Bucceri

Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

La guerra in Ucraina sembra essere passata in secondo piano da quando Israele e Hamas sono entrati in conflitto facendo esplodere una tensione sulla Striscia di Gaza che tiene tutti col fiato sospeso. Ma non è così, perché la battaglia tra Kiev e Mosca continua, con continui attacchi da una parte e dall’altra, con la controffensiva ucraina che avanza e la risposta russa che si fa sempre più dura, soprattutto con l’arrivo di un temibile alleato.

Se dalla parte dell’Ucraina si è schierata l’Europa intera, con la Nato che appoggia Kiev e gli Usa che si sono sempre fatti trovare pronti all’aiuto, a correre in soccorso a Putin e Mosca è arrivata la Corea del Nord, con il dittatore Kim Jong-un che ha deciso di supportare l’amico russo. Ma con uno scambio di “favori”.

Kim-Putin, l’alleanza che fa tremare

Le voci di un avvicinamento tra i due grandi capi è stata nell’aria per diverso tempo, con continui ammiccamenti tra Mosca e Pyongyang che facevano temere sulla possibile alleanza tra Kim e Putin in caso di guerra. Una stretta di mano che però si è effettivamente concretizzata nelle scorse settimane, quando i due si sono visti a Vladivostok, nell’estremo oriente russo, siglando quello che sembrerebbe essere un vero e proprio accordo bellico.

E a svelare quello che potrebbe essere successo ci ha pensato la Corea del Sud, con notizie che arrivano da Seul che fanno preoccupare. Infatti, secondo quanto riferito dal Comando di Stato maggiore congiunto sudcoreano, pare che tra Pyongyang e Mosca ci sia stato uno scambio di favori.

Il primo, grosso, sembrerebbe averlo fatto Kim, con la fornitura a Mosca di missili balistici a corto raggio e antiaerei leggeri, oltre ai proiettili di artiglieria, per sostenere la guerra della Russia contro l’Ucraina. Gli esperti di Seul hanno valutato che un totale di circa 2.000 container di equipaggiamenti vari e munizioni siano stati spediti dal porto di Rajin a Vladivostok. Tra le armi spedite in Russia anche munizioni per carri armati della serie T, missili guidati anticarro, lanciarazzi, fucili e mitragliatrici e missili balistici a corto raggio.

In risposta, Vladimir Putin avrebbe promesso ai nordcoreani l’assistenza tecnologica per poter adempiere con successo al terzo tentativo di messa in orbita del satellite spia militare di Pyongyang.

La nuova mossa di Putin

Tutto fa pensare quindi a un’alleanza strategica non di poco conto tra le due super potenze che hanno anche la possibilità di attingere al nucleare. E a proposito di nucleare, nelle ultime ore Putin ha piazzato una mossa che fa preoccupare tutti.

Il presidente russo, infatti, ha firmato la legge che revoca la ratifica della Russia del Trattato per la messa al bando degli esperimenti nucleari. Il trattato del 1996, infatti, metteva al bando tutte le esplosioni nucleari, compresi i test dal vivo di armi nucleari.

A dir la verità è un trattato che non è mai entrato in vigore perché alcuni Paesi chiave, tra cui Stati Uniti e Cina, non lo hanno mai ratificato. Ma una netta presa di posizione da parte della Russia che sembra pronta a muoversi minacciando tutti col nucleare.