Il piano di pace Zelensky per porre fine alla guerra

I ministri degli Esteri dell’UE hanno fatto sapere al vertice di Kiev che valuteranno il piano di pace presentato da Zelensky

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Pubblicato: 5 Ottobre 2023 09:53

Al vertice di Kiev, tenutosi lunedì 2 ottobre, i ministri degli Esteri dell’UE hanno fatto sapere che valuteranno il piano di pace presentato dal presidente ucraino Zelensky.

Ma di cosa si tratta esattamente? E cosa prevede l’insieme di proposte per porre fine alla guerra con la Russia?

Zelensky ripresenta il suo piano di pace

I ministri degli Esteri dell’UE hanno fatto sapere al vertice di Kiev che valuteranno il piano di Zelensky per porre fine all’invasione russa. Zelensky ha presentato i suoi dieci 10 punti per la pace dell’Ucraina nell’ottobre 2022, quindi non è la prima volta che il presidente ucraino si fa portavoce di questa iniziativa. Tuttavia, dopo la critica aperta alle Nazioni Unite (alla recente riunione del Consiglio di Sicurezza Zelensky aveva accusato l’ONU di aver fallito nel ruolo di prevenzione dei conflitti, soprattutto perché stava continuando a ignorare il suo piano di azione), di questo insieme di misure si è tornati in questi giorni a parlare.

Ma L’accordo per porre fine alle violenze e arrivare a una resa con Vladimir Putin è realizzabile? Sono ancora proposte valide? E soprattutto, cosa prevede?

Cosa prevedono i 10 punti del piano di pace di Zelensky

L’11 ottobre 2022, Volodymyr Zelensky aveva annunciato ai leader del G7 una “formula di pace” per risolvere il conflitto con la Russia. Oggi, questo piano di 10 punti rimane per il presidente ucraino l’unico modo per ripristinare una pace duratura ma, soprattutto come lui sostiene, giusta per l’Ucraina.

Vediamo cosa prevede.

1) Sicurezza nucleare

Il primo punto del piano di pace stabilisce che nessuno ha il diritto di ricattare il mondo con un disastro radioattivo. E la Russia non è esente da questo impegno, per questo si chiede a Putin di ritirare immediatamente tutti i suoi militanti dal territorio nazionale e occupato presso la stazione nucleare di Zaporizhzhia, che deve essere quindi immediatamente trasferita sotto il controllo dell’AIEA e del personale ucraino. Il normale collegamento della centrale alla rete elettrica della stessa deve essere inoltre ripristinato immediatamente affinché nulla minacci la stabilità dei reattori nucleari presenti sul territorio ucraino.

2) Sicurezza alimentare

Le esportazioni agricole, alimentari e legati a beni di prima necessità devono essere ripristinate in Ucraina, senza limitazioni o interferenze da parte della Russia.

3) Sicurezza energetica

Gli attacchi alle infrastrutture civili critiche sono inaccettabili. Dopo che la Russia ha cercato di trasformare il freddo in un’arma contro i civili, le centrali elettriche, le linee elettriche e altre infrastrutture energetiche ucraine devono tornare a essere adeguatamente protette.

Si chiede inoltre l’introduzione di restrizioni sui prezzi delle risorse energetiche russe, per garantire non siano più utilizzate come armi.

4) Liberazione di tutti i prigionieri e deportati

Oggi migliaia di ucraini, sia militari che civili, sono prigionieri in Russia. Il piano per la pace propone il rilascio dei prigionieri definito “tutti per tutti”, ovvero il rilascio di tutti i bambini e gli adulti deportati illegalmente in Russia.

5) Attuazione della Carta delle Nazioni Unite e ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina e dell’ordine mondiale

“Tutti i Membri si astengono nelle loro relazioni internazionali dalla minaccia o dall’uso della forza contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica di qualsiasi Stato” recita l’Articolo 2 della Carta delle Nazioni Unite. Invadendo l’Ucraina, la Russia ha violato vari accordi, leggi e principi internazionali.

“Queste non possono applicarsi parzialmente se vogliamo costruire un futuro in cui la sovranità e i confini internazionali siano rispettati” viene specificato al quinto punto del piano di Zelensky . “Quell’ordine, brutalmente attaccato dalla Russia, deve essere ripristinato. E lo stesso vale per l’integrità territoriale dell’Ucraina: non è oggetto di negoziati”.

6) Ritiro delle truppe russe e cessazione delle ostilità

Per cessare le ostilità, il piano prevede che la Russia proceda con il ritiro di tutte le sue truppe e formazioni armate dal territorio dell’Ucraina. Viene chiesto inoltre il ripristino del pieno controllo dell’Ucraina sul confine di stato, riconosciuto a livello internazionale.

Su questo punto, uno dei più critici in realtà, Zelensky si è detto irremovibile. Senza questo, non sarà possibile raggiungere una pace duratura, è stato più volte detto e ribadito anche di recente.

7) Giustizia

Nessun crimine dovrebbe rimanere impunito: nel mese di agosto 2023, l’Ucraina ha registrato più di 100.000 crimini di guerra commessi dall’esercito russo in questa guerra. Per questo motivo deve essere istituito il Tribunale speciale per il reato di aggressione della Russia contro l’Ucraina. Inoltre, si chiede anche l’attivazione di un meccanismo internazionale per obbligare la Russia a risarcire tutti i danni causati da questa guerra.

8) Protezione immediata dell’ambiente

Gli ingenti danni all’ambiente e alla fauna selvatica causati dall’invasione russa (foreste bruciate, campi minati, acque inquinate, animali uccisi) dovranno essere quantificati e pagati dalla Russia. Basta pensare, a tal proposito, che solo il danno ambientale causato dall’esplosione della diga della centrale idroelettrica di Kakhovka da parte dei russi è stato di circa 1,5 miliardi di dollari, senza parlare dei danni all’ecosistema con cui si faranno i conti nei decenni a venire.

9) Prevenzione

Quando l’attuale invasione russa verrà respinta, è essenziale prevenire ogni possibilità che si ripeta o che si intensifichi ulteriormente. Ciò può essere raggiunto solo con garanzie di sicurezza adeguate ed efficaci per l’Ucraina, nonché con una rinnovata architettura di sicurezza post bellica nello spazio euro-atlantico che includerà l’Ucraina.

10) Conferma della fine della guerra

Con l’attuazione di tutte le misure contro la guerra citate, dopo la cessazione delle ostilità e il ripristino della sicurezza e della giustizia, le parti dovrebbero firmare un documento ufficiale che confermi la fine della guerra.

Cosa succede ora?

L’apertura dei ministri UE alla valutazione dei piano di pace, ovviamente, non vuol dire abbracciare in toto le proposte del presidente ucraino, sicuramente non nel breve termine. Infatti, risulta ad oggi difficile pensare che Putin possa accettare, per esempio, di pagare per i danni fatti o di cedere i territori che sta occupando.

Tuttavia, il governo ucraino non esclude la collaborazione con altri Stati nel trovare una soluzione pacifica che possa basarsi una formula che prenda spunto dai dieci punti sopra citati.

Inoltre, c’è da dire anche che, seppur la partecipazione di tutte le nazioni e organizzazioni internazionali è apprezzata da Kiev, c’è un nodo che sembra attualmente difficile da sciogliere. E cioè l’esclusione dai negoziati dello Stato aggressore. L’Ucraina invita i paesi a sostenere il piano, a concentrarsi su punti particolari e a contribuire alla sua attuazione il prima possibile come mediatori, mentre nessuna apertura c’è stata, né da parte del Presidente Zelensky né di altri esponenti del governo ucriano, di sedersi a un tavolo delle trattative insieme a Putin. Lo stesso, inoltre, si può dire del Cremlino.