L’escalation di violenza in Medio Oriente non sembra fermarsi, con la Cisgiordania al centro di nuovi scontri e operazioni militari. Dopo che Israele e Hezbollah si sono scambiati razzi e attacchi lungo il confine, la situazione in Cisgiordania è ulteriormente complicata da interventi dei coloni israeliani e raid aerei dell’esercito.
L’operazione più recente ha colpito il campo profughi di Nur Shams, provocando diverse vittime tra i palestinesi, mentre nei pressi di Betlemme si registrano ulteriori attacchi mortali. Sullo sfondo di questi eventi, i negoziati tra Israele e Stati Uniti sul programma nucleare iraniano proseguono, così come i colloqui per una tregua a Gaza, nonostante le difficoltà. Nel frattempo, l’Onu si vede costretta a sospendere le operazioni umanitarie nella Striscia, a causa della crescente instabilità nella regione.
Operazioni in Cisgiordania: rapimenti e incursioni con droni
Dopo il botta e risposta di domenica tra Israele e Hezbollah a suon di razzi, in Cisgiordania, le forze dei coloni israeliani sono state chiamate a intervenire dopo la segnalazione di un possibile rapimento. La zona è stata immediatamente isolata con blocchi stradali e perquisizioni in corso, mentre l’operazione si è estesa anche a Nur Shams, nei pressi di Tulkarem. Qui, un attacco con droni ha colpito una sala di comando di sospetti militanti locali. Questo intervento ha provocato la morte di cinque palestinesi, come confermato dalle autorità sanitarie della regione.
L’esercito israeliano (Idf) ha dichiarato che l’obiettivo del raid era la sala di comando di quella che è stata definita una “cellula terroristica”.
Il numero di vittime tra i palestinesi è aumentato drasticamente da allora. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari, da ottobre 128 palestinesi, tra cui 26 bambini, sono stati uccisi in attacchi aerei nella sola Cisgiordania. Il numero totale di morti in Cisgiordania dal 19 agosto ammonta a 607 persone.
Oltre agli attacchi aerei, la Cisgiordania è stata teatro di un’altra violenza mortale. Fonti ufficiali palestinesi hanno riportato l’uccisione di un uomo di 40 anni e il ferimento di altre tre persone, in seguito a un assalto da parte di coloni israeliani nel villaggio di Wadi Rahhal, vicino a Betlemme. L’esercito israeliano ha dichiarato di essere al lavoro per verificare i dettagli dell’incidente.
Dialoghi tra Israele e Stati Uniti sul fronte iraniano
Mentre il conflitto con Hezbollah infuria, Israele ha intensificato i colloqui con Washington riguardo alla questione iraniana. L’obiettivo è quello di mantenere una pressione costante sull’Iran per evitare che possa proseguire nello sviluppo del proprio programma nucleare. Durante un incontro tra il capo di stato maggiore israeliano, Herzi Halevi, e il generale Charles Q. Brown, gli Stati Uniti hanno assicurato che manterranno una forte presenza militare in Medio Oriente nelle prossime settimane, un impegno che mira a garantire la stabilità della regione.
Negoziati su Gaza proseguono nonostante le tensioni
Nonostante l’intensificarsi delle ostilità tra Israele e Hezbollah, i colloqui su Gaza sembrano proseguire senza intoppi. Il portavoce John Kirby ha sottolineato che le discussioni sulla tregua stanno continuando a un livello operativo e rimangono costruttive. Questa prospettiva positiva persiste anche alla luce degli attacchi reciproci tra Israele e Hezbollah.
L’Onu interrompe gli aiuti umanitari a Gaza
Le operazioni umanitarie delle Nazioni Unite a Gaza sono state sospese a causa di un ordine di evacuazione israeliano nella regione centrale della Striscia. Un alto funzionario dell’Onu ha dichiarato che, date le attuali condizioni, è impossibile proseguire con le attività di assistenza. Tuttavia, ha assicurato che l’Onu non abbandonerà la popolazione di Gaza e che il personale dell’organizzazione continuerà a valutare le possibilità per garantire la sicurezza degli operatori umanitari.