Kamala Harris ha scelto il Philadelphia Museum of Art, famoso per le iconiche scene del film Rocky, come palco per il suo ultimo comizio elettorale, a un giorno dal voto. Ma per il team della vicepresidente, quel luogo rappresenta molto di più di un richiamo culturale: è una dichiarazione sulla vulnerabilità della democrazia americana. “Essere qui sulla Benjamin Franklin Parkway, nella città dove è nata la nostra democrazia, per un’elezione in cui stiamo lottando per salvarla, dice tutto”, ha affermato Brendan McPhillips a Usatoday, consulente per la Pennsylvania della campagna di Harris.
Il comizio finale sui gradini del Museo d’Arte di Filadelfia
Nel suo ultimo evento prima del giorno delle elezioni, Kamala Harris ha radunato i suoi sostenitori sui gradini del Philadelphia Museum of Art. “Filadelfia, siete pronti? Siamo pronti a votare? Siamo pronti a vincere?” ha esordito Harris, aggiungendo: “È bello essere di nuovo nella Città dell’Amore Fraterno.”
L’impegno di Harris in Pennsylvania non è casuale: è qui che ha inaugurato la sua campagna, in agosto, al Liacouras Center dell’Università Temple insieme al compagno di corsa, il governatore del Minnesota Tim Walz. Da allora, sia Harris sia Donald Trump hanno dedicato tempo e risorse allo Stato, considerato cruciale nella lotta per la Casa Bianca.
Durante il suo discorso, Harris ha esortato i presenti a pianificare il proprio voto per martedì e a spronare amici e familiari a fare lo stesso: “Abbiamo bisogno che tutti votino in Pennsylvania,” ha affermato. “E sarete voi a decidere l’esito di queste elezioni.”
Filadelfia e la battaglia per la Pennsylvania
Con la Pennsylvania come campo di battaglia decisivo, l’evento di Harris rappresenta un tentativo strategico di accendere l’entusiasmo degli elettori. Vincere qui significa conquistare un vantaggio reale nella corsa nazionale, e la vicepresidente lo sa bene, tanto che ha dedicato l’intera giornata allo Stato, spostandosi da Allentown a Pittsburgh per culminare con un comizio finale a Filadelfia.
La voce della comunità latina
Harris non si è limitata a un discorso generico: il suo messaggio alla comunità latina della Pennsylvania sud-orientale è stato chiaro, incisivo. Da tempo sostenitrice dei diritti delle minoranze, Harris ha denunciato pubblicamente le battute offensive su Porto Rico fatte da un comico durante un evento di Trump, dichiarando con forza: “Sono orgogliosa del mio impegno verso Porto Rico e la sua gente”. Gli applausi sono stati immediati, un segno evidente di quanto le sue parole risuonassero tra i presenti.
Trump, d’altro canto, nel suo comizio in Michigan ha raccolto il favore la comunità araba, scontenta delle politiche dell’amministrazione Biden-Harris sulla questione palestinese.
Promesse di inclusività e diritti
Senza mezze parole, Harris ha centrato il suo discorso sui diritti: aborto, libertà civili, temi che negli ultimi anni hanno scosso il Paese e che lei intende difendere con tutte le sue forze. Dopo la decisione della Corte Suprema del 2022, che ha tolto la protezione costituzionale ai servizi di aborto, Harris ha alzato il tiro, proponendosi come la leader che punta a un’America inclusiva, distante da Trump e da quel capitolo oscuro dell’assalto al Campidoglio.
La presidente di tutti gli americani
Di fronte a una folla entusiasta, accompagnata dal supporto di icone come Lady Gaga e Oprah, Harris ha chiesto non solo un voto, ma un impegno totale per il Paese. “Sarò la presidente di tutti gli americani”, ha promesso, enfatizzando che la spinta è dalla sua parte. Con una coalizione che unisce persone e comunità diverse, Kamala Harris chiude la campagna presentandosi come la leader pronta a fare la storia, a rompere le barriere e a scrivere un futuro nuovo.
Celebrità e politica sullo stesso palco
La serata si è trasformata in un vero e proprio spettacolo con la partecipazione di star del calibro di Lady Gaga, Will.i.am, Ricky Martin e The Roots. Accanto a loro, personalità influenti come Oprah Winfrey e Fat Joe hanno espresso il proprio sostegno pubblico alla Harris, dando voce a un messaggio di unità e partecipazione.
Sul fronte politico, non sono mancati nomi di peso: il sindaco Cherelle Parker, il senatore Bob Casey e il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro hanno calcato il palco, rafforzando l’appello al voto.