L’escalation del conflitto tra Russia e Ucraina ha raggiunto nuovi picchi di tensione, con un attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia che ha scatenato un duro scambio di accuse tra Mosca e Kiev.
L’incendio provocato dalle esplosioni ha fatto temere il peggio, mentre l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica monitora attentamente la situazione. In parallelo, la Cina si inserisce nel dibattito internazionale, esortando entrambe le parti alla moderazione per evitare un ulteriore deterioramento della crisi.
Sul fronte interno, la Russia ha ordinato evacuazioni nella regione di Belgorod, mentre in Ucraina continuano gli allarmi antiaerei, segnalando un conflitto che non accenna a diminuire d’intensità.
L’evacuazione viene descritta come necessaria per garantire la sicurezza della popolazione locale, mentre le incursioni delle forze ucraine nella vicina regione di Kursk continuano senza sosta.
Nuovi attacchi alla centrale nucleare di Zaporizhzhia
La centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa (Il reattore più grande si trova in Finlandia), è stata nuovamente teatro di un grave incidente. Nella serata di ieri 11 agosto, la struttura è stata colpita da un bombardamento che ha innescato un incendio in uno degli impianti. La responsabilità dell’attacco è al centro di un acceso scambio di accuse tra Mosca e Kiev, con entrambe le parti che si rimpallano la colpa di quanto accaduto. Secondo le autorità russe, le forze armate ucraine avrebbero bombardato deliberatamente la centrale, mentre l’Ucraina respinge ogni accusa, puntando il dito contro la Russia.
Le autorità filorusse della regione hanno comunicato che l’incendio, avvenuto nella torre di raffreddamento dell’impianto, è stato completamente domato. Rosatom, l’ente nucleare russo, ha riferito di danni rilevanti alla struttura a seguito di quelli che sono stati descritti come attacchi con droni ucraini.
L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) ha comunicato che, nonostante le esplosioni e la colonna di fumo che si è sollevata, non vi sono stati impatti diretti sulla sicurezza nucleare.
Versioni contrastanti sull’origine dell’incendio
Le versioni fornite da Mosca e Kiev sull’incendio continuano a divergere. Mentre Zelensky punta il dito contro le forze russe, attribuendo loro la responsabilità del rogo, il governatore filorusso Yevegny Balitsky e l’amministratore militare ucraino Yevhen Yevtushenko confermano che i livelli di radiazione sono rimasti stabili e che l’impianto è operativo. Yevtushenko non esclude che l’incendio possa essere stato provocato intenzionalmente dalle forze russe per generare caos nelle aree circostanti.
La centrale di Zaporizhzhia: un pilastro energetico al centro del conflitto
La centrale nucleare di Zaporizhzhia, situata vicino alla città di Energodar, si trova oggi al centro delle dinamiche del conflitto. Con sei reattori in grado di generare 1.000 MegaWatt ciascuno, l’impianto è il più grande d’Europa. Costruita tra il 1984 e il 1995, questa infrastruttura strategica è stata progettata per una vita operativa di 30 anni. Attualmente sotto il controllo delle forze russe dal mese di ottobre 2022, la centrale rappresenta un nodo critico sia per l’Ucraina che per la Russia.
La Cina chiede moderazione nel conflitto ucraino
Nel mezzo di queste tensioni, la Cina ha esortato entrambe le parti a evitare un’ulteriore escalation del conflitto. Attraverso una nota diffusa dal Ministero degli Esteri, Pechino ha ribadito la sua posizione invitando tutti i coinvolti a rispettare tre principi fondamentali: evitare ricadute sul campo di battaglia, prevenire un aumento delle ostilità e non ricorrere a provocazioni. La Cina ha confermato l’intenzione di continuare a collaborare con la comunità internazionale per cercare una soluzione diplomatica alla crisi.
Evacuazioni e nuovi attacchi nel Belgorod e in altre regioni ucraine
Intanto, in Russia, il governatore della regione di Belgorod ha ordinato l’evacuazione di alcuni distretti a causa di presunte attività militari ucraine. Questa decisione arriva in un momento di crescente pressione, con segnalazioni di esplosioni nella regione ucraina di Sumy e allarmi antiaerei attivati in quattro regioni del paese: Odessa, Dnipropetrovsk, Kirovohrad e Mykolaiv. Le autorità locali e i media ucraini riportano che l’allerta rimane alta anche nelle oblast di Lugansk e in Crimea.