Un nuovo decreto urgente, firmato dal ministro Guido Crosetto, è stato presentato alla Commissione Difesa della Camera. Sebbene la parola “urgente” non compaia nel testo, l’importanza politica è evidente: si tratta di garantire contratti miliardari per Leonardo, che potrebbero saltare senza un’approvazione tempestiva.
Il governo italiano sta valutando poi la possibilità di richiedere alla prossima Commissione europea di escludere gli investimenti militari dal nuovo Patto di stabilità, che non arrivano al 2% del Pil.
Dietro ci sono motivazioni strategiche e politiche
L’oggetto del decreto è un programma di acquisto del valore di oltre 7 miliardi di euro per l’acquisizione di 24 nuovi caccia Eurofighter Typhoon dal consorzio europeo, di cui Leonardo fa parte. La spesa prevista è di circa 700 milioni di euro fino al 2030, con il resto dei fondi da reperire nel bilancio statale fino al 2034.
La fretta di approvare il decreto è strettamente legata ai rapporti dell’Italia con la Nato, soprattutto all’indomani del vertice di Washington. Il documento tecnico allegato al decreto evidenzia che il mutato quadro geopolitico internazionale presenta scenari molto più complessi rispetto al passato.
La dimensione aerospaziale, per esempio, è ora un teatro di crescenti minacce sia quantitative che qualitative. L’Aeronautica Militare italiana ha individuato una vulnerabilità nella capacità di difesa aerea nazionale e della Nato a causa della prevista dismissione degli attuali velivoli Eurofighter a partire dal 2028 e dei Tornado entro il 2027. Questo scenario obbliga l’Italia a potenziare la linea Eurofighter per mantenere adeguati livelli di difesa.
Movimento 5 Stelle: costo troppo alto
L’introduzione del decreto ha suscitato immediati malumori tra i deputati del Movimento 5 Stelle. Arnaldo Lomuti, uno dei parlamentari del M5s, ha criticato duramente la proposta, sottolineando che l’acquisto di 24 nuovi Eurofighter Typhoon, al costo esorbitante di oltre 300 milioni di euro ciascuno, rappresenta una follia finanziaria.
Lomuti ha detto che questo investimento di lungo termine, che costerà in media 680 milioni di euro l’anno, sia un vantaggio per Leonardo ma non per i cittadini italiani, i quali preferirebbero vedere tali somme investite in scuole, ospedali e pensioni. Inoltre, ha criticato l’onere pluriennale dei programmi militari, che dal 2022 a oggi ammonta a 33 miliardi di euro, di cui quasi 22 miliardi destinati a nuovi armamenti.
Necessità di aumentare le spese militari
L’attuale livello di spesa militare dell’Italia si attesta all’1,46% del Pil, ma per raggiungere l’obiettivo dell’1,6% il prossimo anno saranno necessari ulteriori 3 miliardi di euro. A questo incremento si aggiunge l’aumento degli aiuti militari all’Ucraina, stimato in 1,7 miliardi di euro, portando il totale a 4,7 miliardi di euro aggiuntivi. Trovare queste risorse è complicato, poiché rappresentano una somma considerevole rispetto al valore dei tagli fiscali previsti. Per questo motivo, il governo italiano sta considerando la possibilità di chiedere all’Europa di non includere questi miliardi nel conteggio del deficit, trattandosi di spese straordinarie.
Durante il summit Nato a Washington, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rassicurato gli alleati sull’impegno dell’Italia a raggiungere il 2% del Pil per le spese militari. Questo impegno comprende anche la partecipazione al fondo di circa 40 miliardi di euro annunciato dall’Alleanza per Kiev, il supporto con F16, nuove difese aeree, un centro di coordinamento degli aiuti in Germania e un alto funzionario civile a Kiev.