Come Bill Clinton si salvò dall’impeachment: lo scandalo che ha fatto storia

Il caso Monica Lewinsky e il conseguenze impeachment hanno segnato la storia recente USA: come si è concluso lo scandalo

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pubblicato: 24 Luglio 2023 15:00

Uno degli scandali più celebri del mondo della politica vide come protagonisti Bill Clinton e Monica Lewinsky. L’allora Presidente degli Stati Uniti fu invischiato in un caso di impeachment, con risvolti a dir poco sorprendenti.

Cos’è l’impeachment

Prima di poter descrivere nel dettaglio questa vicenda, politicamente complessa, è necessario chiarire cosa si intenda per impeachment. Si tratta di una precisa procedura prevista dalla Costituzione degli Stati Uniti d’America.

L’obiettivo ultimo è quello di rimuovere un Presidente in carica, resosi colpevole di atti così gravi da non poter continuare a guidare il Paese. In tempi recenti questo termine è stato posto in connessione con Donald Trump ma, prima di due, ci sono stati altri due esempi celebri, entrambi non portati a termine.

Parliamo di Andrew Johnson, sul finire dell’Ottocento, e di Bill Clinton, in epoca decisamente più recente. Se nel primo caso la questione era connessa ai limiti del potere di veto presidenziali, dopo la rimozione dell’allora ministro della Guerra, nel secondo le cose sono state ben diverse. Venne alla luce una prolungata relazione con la stagista Monica Lewinsky, che gettò vergogna sulla Casa Bianca.

Lo scandalo Clinton

Nel 1998 il sito Drudge Report raccontò come la redazione di Newsweek decise di non pubblicare un articolo inerente la relazione tra il Presidente Clinton e una stagista 23enne. Il tutto venne poi pubblicato pochi giorni dopo dal Washington Post.

Dalle lettere d’amore alle registrazioni, fino a svelare il nome della donna, Monica Lewinsky, per mesi alla Casa Bianca e poi trasferita al Pentagono. Pochi giorni dopo Bill Clinton e sua moglie Hillary si presentarono in sala stampa, dove il Presidente si condannò con le sue stesse parole, col senno di poi: “Non ho avuto rapporti sessuali con questa donna. Lo ripeto agli americani. Non ho chiesto a nessuno di mentire, mai. Sono accuse false”.

Una vicenda nata dalle confidenze della stessa Lewinsky a Linda Tripp, sua nuova collega al Pentagono. Un anno dopo la donna inizia a registrare le loro telefonate, raccogliendo numerose testimonianze e, infine, incontrando dei giornalisti di Newsweek.

Bill Clinton: come ha evitato l’impeachment

La situazione del Presidente Bill Clinton si fece particolarmente seria in seguito a una denuncia per molestie sessuali. Se per questa venne assolto, data la mancanza di prove, sotto giuramento negò d’aver avuto rapporti sessuali con Monica Lewinsky, chiamata a testimoniare con altre dipendenti della Casa Bianca.

Come se non bastasse, in un nuovo incontro (microfonato) tra Linda Tripp e la Lewinsky, quest’ultima le consegnò un documento intitolato “Cose da dire durante la testimonianza”. Tutto passò poi per le mani del procuratore indipendente Kenneth Starr e, dopo un lungo percorso, i repubblicani avviarono le pratiche per l’impeachment.

Per rimuovere Clinton dal suo incarico sarebbe servito un voto a maggioranza nella Camera, così come un voto dei due terzi del Senato. Il tutto per avviare il processo e, dopo un’inchiesta parlamentare, rimuovere il Presidente.

Impeachment autorizzato a ottobre 1998 e a metà dicembre le due accuse formulate sono: spergiuro e ostacolo alla giustizia. Nulla però riuscì a scalfire l’apprezzamento del popolo per Clinton, soprattutto grazie al periodo d’oro dell’economia USA. Come se non bastasse, vennero scoperti casi di infedeltà tra alcuni dei repubblicani accusatori.

Il risultato? Il 18 dicembre la Camera vota a maggioranza l’impeachment. Il processo inizia a gennaio 1999 al Senato, con i repubblicani che non hanno i 67 voti per rimuovere il Presidente. Il 12 febbraio 45 senatori su 100 reputano Clinton colpevole di spergiuro e 50 su 100 pensano abbia ostacolato la giustizia: POTUS è salvo.