Scoppia il caso Arianna Meloni. A lanciarlo il direttore de il Giornale Alessandro Sallusti, che in un editoriale ha parlato apertamente di un attacco alla sorella della premier, attuale responsabile della segreteria di Fdi. Un “gioco di sponda” architettato dalla sinistra, ma non solo, che nasconderebbe una vera e propria “campagna per accerchiare la sorella della premier”.
La vicenda parte da un post pubblicato alcuni giorni fa da Matteo Renzi, che su X ha accusato la sorella della premier di aver partecipato, senza alcun ruolo di Governo, a una riunione a Palazzo Chigi per decidere le nomine in Rai, oltre a cercare di favorire una sua fedelissima nelle nomine del gruppo FS.
Attacco ad Arianna Meloni: cosa ha detto Alessandro Sallusti
Secondo il direttore de il Giornale, l’attacco ad Arianna Meloni farebbe parte di un sistema politico-giudiziario costruito da giornali ostili, magistratura e sinistra per indebolire l’avversario.
Sallusti parla di un presunto “metodo Palamara” per deviare il corso della democrazia”, con un’attenzione esagerata verso la dirigenza di Fdi da parte della corrente vicina a Matteo Renzi. Tra i mandanti ci sarebbero la senatrice Raffaella Paita, tra i primi ad accusare Arianna Meloni per l’influenza esercitata sulle nomine Rai e sul rinnovo dei vertici alle Ferrovie dello Stato, seguita da Maria Elena Boschi e dallo stesso Renzi.
Intanto, è previsto uno speciale vertice tra Meloni, Salvini e Tajani il 30 agosto nella masseria di Ceglie Messapica, Puglia, in cui la premier sta trascorrendo le sue vacanze.
Le reazioni di Fdi
A intervenire per prima sulla questione la premier Giorgia Meloni, secondo cui sarebbe uno schema già utilizzato con Silvio Berlusconi: “Purtroppo reputo molto verosimile quanto scritto oggi da Alessandro Sallusti su il Giornale. D’altronde è uno schema visto e rivisto soprattutto contro Silvio Berlusconi: un sistema di potere che usa ogni metodo e ogni sotterfugio pur di sconfiggere un nemico politico che vince nelle urne la competizione democratica. Hanno setacciato la vita mia e di ogni persona a me vicina senza trovare nulla per attaccarci”, ha detto la premier all’Ansa.
“Se fosse vero che ora sono passati alla macchina del fango e alla costruzione a tavolino di teoremi per sperare in qualche inchiesta fantasiosa contro le persone a me più vicine, a partire da mia sorella Arianna, sarebbe gravissimo. Ma in fondo sarebbe anche un buon segno, perché queste mosse squallide e disperate da parte della peggiore politica significherebbero solo che stiamo smontando il sistema di interessi che tiene in ostaggio l’Italia da troppi anni. Quindi, avanti a testa alta, con ancora maggiore determinazione”.
In un video postato in rete, il responsabile Organizzazione di Fdi Giovanni Donzelli ha parlato di una “cospirazione per fermare governo e riforme” e un tentativo di “inquinare la democrazia”. Alle parole degli esponenti di Fdi si sono aggiunte quella del vicesegretario del Carroccio Andrea Crippa, che ha parlato di “scenario preoccupante perché verosimile”.
Le repliche dell’opposizione
Tra le prime accusate da Sallusti, la senatrice Paita ha parlato di “pura fantascienza”, attaccando la premier: “Giorgia Meloni deve venire a rispondere in aula e dirci: è vero o no che Arianna Meloni è intervenuta nelle nomine? E se sì, a che titolo?”.
Dall’opposizione è intervenuto anche Renzi: “In questa domenica di agosto ci tocca rispondere alle aggressioni di Fratelli d’Italia e alle ansie da complotto della famiglia della premier. Si tratta di “linguaggio di odio, violento e squadrista”.
La replica di Renzi
E questa mattina sui giornali è arrivata anche la replica di Matteo Renzi. “L’idea che io promuova complotti insieme a magistrati e giornalisti è una barzelletta che non fa ridere. Laggiù in masseria deve essersi rotta l’aria condizionata oppure alla premier deve essere andato di traverso il panzerotto”, si difende il leader di Italia Viva in un’intervista a Repubblica. A Sallusti “ho chiesto di smentire perché altrimenti ci vediamo in tribunale. Tra l’altro evoca il metodo Palamara: nel suo libro con l’ex magistrato di Roma proprio Sallusti parla della mia persona come una vittima di quel sistema. Ora sostiene esattamente il contrario”.
Prosegue Renzi: “O in FdI vedono i fantasmi oppure sanno qualcosa che noi non sappiamo. Se c’è un’inchiesta su Arianna Meloni? Non saprei. Ma questo spiegherebbe l’attacco a freddo, sproporzionato, nei nostri confronti”. Un modo “per confondere le acque. Per alzare una cortina di fumo. Giorgia Meloni è nervosa. Negli ultimi due mesi non ne ha azzeccata una. E poi c’è una difficoltà oggettiva interna”. Di chi parla Renzi? Di Vannacci: “Ormai è chiaro che farà un partito. Spingerà la Lega ancora più a destra. In prospettiva, alle prossime elezioni, Meloni potrebbe non avere più una maggioranza”.
Poi in un’intervista a La Stampa, Renzi aggiunge: “Noi abbiamo fatto ciò che deve fare l’opposizione: fare interrogazioni parlamentari. Arianna Meloni si è occupata o no di Rai, Fs e di tutto il resto? Se sì, basta dirlo. Se no, basta negarlo. Ma bisogna dirlo in Parlamento e lo deve dire il Governo. E invece qui si parte con gli insulti”. “Per me se Arianna Meloni partecipa al tavolo delle nomine non apre una questione giudiziaria – conclude – ma dimostra che abbiamo sostituito la partitocrazia con la parentocrazia. Per me è politica, non un reato. Capo del governo, sorella e cognato: una roba del genere esiste solo in Corea del Nord”.