Come sappiamo, dal 2003 in Italia i clienti residenziali hanno il diritto di acquistare energia e gas per uso domestico dal cosiddetto Mercato Libero dell’energia. In pratica, ognuno di noi può scegliere liberamente a quale operatore rivolgersi, senza vincoli legati all’area geografica di appartenenza, purché connessi alla rete di distribuzione, e trovare così il fornitore gas più economico e che più ci aggrada.
Rientrano nel Libero Mercato luce e gas tutti i clienti che hanno abbandonato il cosiddetto Servizio di Maggior Tutela, ovvero il mercato dell’energia dove le condizioni economiche sono regolate dall’ARERA e dove il fornitore coincide con il distributore per l’energia elettrica.
Il passaggio al Mercato Libero per le PMI
Dal 1° gennaio 2021 è iniziato anche il progressivo passaggio obbligatorio al Mercato Libero per le PMI, mentre il Servizio di Maggior Tutela proseguirà per famiglie e la maggioranza delle microimprese fino al 2022. Per le piccole medie imprese che non hanno ad oggi ancora scelto un venditore del Mercato Libero è stato introdotto il Servizio a Tutele Graduali per garantire la continuità della fornitura e lasciare il tempo necessario a scegliere l’offerta più adatta alle proprie esigenze.
I vantaggi del Libero Mercato, a guardare i dati, sono piuttosto evidenti:
- il passaggio non comporta interruzione della fornitura
- non ha costi aggiuntivi per il cliente
- le offerte sono numerose, quindi la concorrenza favorisce prezzi molto più competitivi
- le compagnie di energia che vi aderiscono lanciano spesso sconti, premi e altri servizi aggiuntivi nelle proprie offerte di fornitura, tipo il prezzo bloccato
- spesso le offerte sono Dual, cioè permettono di avere un solo gestore per il gas e per l’energia elettrica, con notevoli risparmi in bolletta.
Ma quanto si risparmia nel Mercato Libero? Conviene davvero? A guardare gli ultimi dati pubblicati da Selectra e Althesys decisamente sì.
Selectra è un servizio gratuito che confronta e attiva le offerte di luce, gas e internet per aziende e privati. Lo studio rileva chiaramente che a gennaio 2021, con la fine del Servizio di Maggior Tutela per le PMI, è cresciuto di circa il 20% il prezzo netto dell’energia, rispetto al mese precedente, per le piccole e medie imprese che non hanno ancora effettuato il passaggio al Mercato Libero dell’energia e che sono quindi passate automaticamente al Servizio a Tutele Graduali.
Quanto si risparmia davvero con il Mercato Libero: i numeri per le PMI
Il prezzo netto dell’energia, espresso in euro/kWh, determina solo una parte dell’importo nella bolletta elettrica, circa un 35-40%, che è la componente pubblicizzata dai fornitori – la cosiddetta componente PE – e che cambia in base all’offerta, mentre le altre voci in bolletta sono stabilite dall’autorità e dipendono solo dai consumi.
Secondo l’analisi di Selectra, a gennaio 2021 il prezzo medio della componente energia per le PMI sul Mercato Libero risulta di circa il 10% più basso per chi usufruisce di una tariffa a fasce orarie (F1, F2 e F3), e del 6% più basso per le offerte senza distinzione delle fasce orarie (F0), rispetto al Servizio a Tutele Graduali.
Per le offerte più convenienti del Mercato Libero, la differenza del prezzo arriva fino al 23% per la tariffa monoraria (F0) e ad una media di 28% per le fasce orarie F1, F2 e F3.
Le previsioni di spesa a febbraio e marzo per le piccole e medie imprese
Quali previsioni per febbraio? Per chi non passa al Libero Mercato è possibile un ulteriore aumento che potrebbe sfiorare addirittura il 14%. L’aumento del prezzo dell’energia per chi non è passato al Mercato Libero è dovuto alla crescita del cosiddetto PUN-Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica, in base al quale viene calcolata mensilmente la tariffa del servizio a Tutele Graduali.
Basandosi sulle previsioni dell’andamento del PUN di Althesys, società specializzata nella consulenza strategica nei settori ambiente, energia, infrastrutture e utilities, elaborate grazie al modello di sistema elettrico sviluppato da Althesys Strategic Consultants con la collaborazione scientifica dell’Università di Pisa, il NET-New Electricity Trends, Selectra ha simulato l’andamento del prezzo dell’energia elettrica in bolletta per chi rimane con il Servizio a Tutele Graduali nei prossimi mesi.
Secondo queste elaborazioni, nella prima metà dell’anno non si tornerebbe ai valori decisamente bassi registrati nel 2020. Anzi, a febbraio i prezzi dell’energia per chi rimane nel Servizio a Tutele Graduali potrebbero subire un ulteriore incremento di circa il 14% in F0 rispetto a gennaio, aumentando dagli attuali 0,070 a 0,080 €/kWh circa.
E a marzo? Non andrebbe meglio. I prezzi dell’energia per le PMI in Tutela Graduale rimarrebbero tra 0,070 e 0,080 €/kWh, e solo all’inizio del secondo trimestre, cioè a partire da aprile 2021, si potrebbe tornare a valori più bassi, intorno a 0,068 €/kWh.
Per proteggersi da queste oscillazioni le PMI che passano al Mercato Libero possono sempre scegliere di bloccare un prezzo fisso, per 12 mesi o addirittura 24, che in media è di 0,065 €/kWh e che per le offerte più convenienti scende fino a 0,053 €/kWh.