Forse non tutti sanno che il D.Lgs. n. 67/2011 ha previsto per alcune categorie di lavoratori, addetti a lavorazioni particolarmente faticose e pesanti, di usufruire di un accesso anticipato alla pensione. I lavori oggetto di questo beneficio sono i cosiddetti lavori usuranti previsti dal Decreto del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale del 19 maggio 1999.
Vediamo nel dettaglio cosa cambia nel 2022 e per quali categorie di lavoratori.
Pensione anticipata: requisiti e come funziona per i lavori gravosi
Queste categorie di lavoratori, che maturano i requisiti dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, possono conseguire il trattamento pensionistico anticipato se in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 35 anni, utile per il diritto alla pensione di anzianità, e:
- se lavoratori dipendenti: di un’età minima di 61 anni e 7 mesi, fermo restando il raggiungimento di quota 97,6
- se lavoratori autonomi: di un’età minima di 62 anni e 7 mesi, fermo restando il raggiungimento di quota 98,6.
La pensione anticipata con un importo fino a 1.500 euro, fino al compimento dell’età pensionabile, viene riconosciuta se l’attività usurante è stata svolta per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di lavoro o per almeno metà della vita lavorativa complessiva.
Pensione anticipata: quali sono i lavori usuranti
La possono richiedere tutti i lavoratori pubblici o privati che svolgono attività lavorative particolarmente faticose e pesanti, definite appunto usuranti. La pensione anticipata tramite la formula della cosiddetta Ape sociale si rivolge ad oggi ai lavoratori:
- impegnati in mansioni particolarmente usuranti;
- notturni a turni e/o per l’intero anno;
- addetti alla cosiddetta “linea catena”;
- conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a 9 posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.
Per mansioni particolarmente usuranti si intendono:
- "lavori in galleria, cava o miniera”, mansioni svolte in sotterraneo;
- “lavori nelle cave”, mansioni svolte dagli addetti alle cave di materiale di pietra e ornamentale;
- “lavori nelle gallerie”, mansioni svolte dagli addetti al fronte di avanzamento;
- “lavori in cassoni ad aria compressa”;
- “lavori svolti dai palombari”;
- “lavori ad alte temperature”, mansioni che espongono ad alte temperature, quando non sia possibile adottare misure di prevenzione, quali, a titolo esemplificativo, quelle degli addetti alle fonderie di seconda fusione, non comandata a
- distanza, dei refrattaristi, degli addetti a operazioni di colata manuale;
- “lavorazione del vetro cavo”, mansioni dei soffiatori nell’industria del vetro cavo eseguito a mano e a soffio;
- “lavori espletati in spazi ristretti” e in particolare delle attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale, le mansioni svolte all’interno di spazi ristetti, quali intercapedini, pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandi blocchi strutture;
- “lavori di asportazione dell’amianto”.
Pensione anticipata, cosa cambia nel 2022
Dal 1° gennaio 2022 termina la sua corsa Quota 100: allora si concluderà infatti la norma sperimentale triennale voluta dal governo Conte, duramente criticata dalle istituzioni internazionali e rivelatasi un vero flop, che consentiva di andare in pensione con 62 anni di età + 38 anni di contributi.
A quel punto, verrà estesa anche la platea dei lavoratori usuranti e dunque aumenteranno i beneficiari della pensione anticipata. Il governo Draghi sembra intenzionato a proseguire comunque lungo la scia del prepensionamento per quelle categorie di lavoratori che svolgono realmente lavori gravosi.
A questo lavora da mesi la Commissione istituzionale sui lavori gravosi presieduta dall’ex ministro del lavoro Cesare Damiano, incaricata dal ministro Andrea Orlando di studiare proprio un ampliamento dell’elenco dei lavori gravosi.
La Commissione ha messo a punto un elenco delle mansioni usuranti, che passano da 15 gruppi, per un totale di 65 lavori, a ben 57, con 203 attività lavorative usuranti. La selezione è stata fatta sulla base degli indici di infortuni e delle malattie professionali connesse con il tipo di mansione svolta che risultassero superiori alla media.
I nuovi lavori usuranti nel 2022 per andare in pensione prima
Manca ancora l'ok definitivo, ma molto probabilmente ecco quali saranno i nuovi lavori usuranti a partire dal 2022, che vanno ad aggiungersi ai precedenti già elencati sopra:
- bidelli,
- tassisti,
- falegnami,
- conduttori di autobus e tranvieri,
- benzinai,
- lavoratori agricoli,
- macellai,
- panettieri,
- insegnanti di scuole elementari,
- commessi,
- cassieri,
- operatori sanitari qualificati,
- magazzinieri,
- portantini,
- forestali,
- verniciatori industriali.
Per il segretario confederale della Uil Domenico Proietti e per il segretario generale Uilp Carmelo Barbagallo questo è un “importantissimo contributo per orientare le scelte che devono essere intraprese nella prossima legge di Bilancio per definire una flessibilità più diffusa di accesso alla pensione intorno a 62 anni".
L’obiettivo rimane garantire un sistema di uscite flessibili e di garanzie universali come chiesto unitariamente da Cgil, Cisl e Uil per una riforma complessiva del sistema pensionistico.
Lavori usuranti, cosa cambia per i lavoratori agricoli
Il nuovo elenco non piace a tutti. Ad esempio, non va giù a Coldiretti, che sottolinea come non siano solo gli operai agricoli a svolgere mansioni così faticose, ma anche i lavoratori autonomi agricoli, ovvero i coltivatori diretti, che svolgono gli stessi lavori e anche con maggiore intensità.
Le malattie più diffuse per chi lavora nel comparto dell'agricoltura sono l'ernia discale lombare, provocata da lavorazioni svolte principalmente con macchine che espongono a vibrazioni trasmesse a tutto il corpo come trattori, mietitrebbia, vendemmiatrice semovente, e poi tendiniti, sindrome del tunnel carpale, allergie e dermatiti.
Coldiretti chiede dunque che anche loro siano ricompresi tra le attività usuranti da esentare dall'adeguamento automatico dell’età pensionabile all’aspettativa di vita. La richiesta arriva, tra gli altri, dal presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori. Il punto è che si assiste, soprattutto in alcune province italiane, ad una crescente domanda di lavoro agricolo da parte di giovani.
Lavori usuranti, cosa cambia per i lavoratori edili
Soddisfatti invece gli edili. Ottima, se confermata, la proposta di riconoscere la gravosità del lavoro edile riducendo a 30 anni di contributi la soglia per poter accedere alla cosiddetta Super Ape Sociale, ha commentato il segretario generale della Fillea Cgil, principale sindacato delle costruzioni e del legno-arredo, Alessandro Genovesi.
Gli edili sono infatti tra i lavoratori che più rischiano in assoluto infortuni e malattie professionali, con una delle più basse aspettative di vita media, in un settore dove lavoro nero e discontinuità sono caratteristiche endemiche. Stesso discorso per il riconoscimento della gravosità del lavoro in falegnameria e dei verniciatori industriali.