Un emendamento del governo alla Manovra, presentato martedì in commissione Bilancio alla Camera, amplia la platea dell’Ape social – l’anticipo pensionistico previsto per chi svolge lavori gravosi – includendo anche agricoltori, marittimi, pescatori e siderurgici. Salgono così a 15 le categorie di lavoratori che potrebbero essere esentate dall’automatismo che lega l’aumento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita e che, come prevede la riforma Fornero, porterà a 67 anni l’accesso alla pensione dal 2019.
Le quattro nuove categorie si aggiungono così alle undici che già possono beneficiare dello ‘sconto contributivo’, ovvero:
- insegnanti di asilo nido e scuola materna,
- infermieri e ostetriche con lavoro organizzato in turni,
- macchinisti,
- conduttori di gru, camion e mezzi pesanti,
- operai dell’industria estrattiva,
- operai dell’edilizia e della manutenzione degli edifici,
- facchini,
- badanti che assistono persone non autosufficienti,
- addetti alle pulizie,
- operatori ecologici,
- conciatori di pelli.
Per questi lavoratori quindi non scatterebbe l’adeguamento di 5 mesi dal 2019 ma potrebbe esser rivisto il meccanismo di calcolo dell’età considerando l’aspettativa di vita con cadenza annuale e non più ogni tre anni, come è avvenuto finora. Si prevede inoltre un’estensione dell’intervallo temporale in cui maturare il periodo di attività richiesto nelle professioni gravose: sarà possibile maturare il periodo di attività non solo con lo schema 6 anni su 7 ma anche 7 anni su 10. Viene inoltre ampliata da 6 mesi a un anno, sempre nel limite massimo di due anni, la riduzione dei requisiti contributivi previsti per le donne per accedere all’Ape sociale.
In collaborazione con Adnkronos
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