Come andare in pensione nel 2024: cos’è cambiato

Non solo Quota 103 e Opzione Donna: tutte le soluzioni per andare in pensione nel 2024 dopo le innovazioni introdotte dal governo Meloni

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Il governo Meloni è intervenuto anche in materia pensionistica: quella portata a termine non è una riforma strutturale, ma una serie di aggiustamenti, ritocchi e proroghe che necessiteranno di ulteriori interventi il prossimo anno. Vediamo dunque quali saranno le opzioni per andare in pensione nel 2024, le finestre e i requisiti anagrafici e contributivi.

Pensione di vecchiaia 2024

Chi, uomo o donna, al 31 dicembre 1995 abbia almeno un contributo versato potrà andare in pensione con 67 anni di età e 20 di contributi. Chi invece abbia versato contributi solo a partire dal 31 dicembre 1995 andrà in pensione di vecchiaia con 67 anni di età e 20 di contribuzione con un importo pari all’assegno sociale. Possibile anche andare in pensione di vecchiaia con 64 anni di età e 20 di contribuzione a patto che l’importo della pensione sia pari a 3 volte l’assegno sociale, che si riduce a 2,8 volte per le donne con 1 figlio e a 2,6 volte per le donne con almeno 2 figli.

Pensione anticipata 2024

Rispetto al 2023 non cambia nulla: gli uomini andranno in pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi e le donne con 41 anni e 10 mesi di contributi.

Quando vanno in pensione i lavoratori precoci

Caregiver, disoccupati, persone con ridotta capacità lavorativa pari ad almeno il 74% e lavoratori con mansioni gravose che abbiano almeno 1 anno di contribuzione prima del compimento dei 19 anni potranno andare in pensione anticipata con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica.

Quota 103 nel 2024

Quota 103 è rivolto ai dipendenti privati e pubblici. Si potrà andare in pensione a 62 anni di età con 41 di contributi sia per gli uomini che per le donne. Dal 2024 si prevede l’allungamento delle finestre d’uscita: dagli attuali 3 a 7 mesi per i dipendenti privati e dagli attuali 6 ai 9 mesi per i dipendenti pubblici. Chi sceglie Quota 103 avrà l’assegno calcolato interamente nel sistema contributivo anche per gli anni maturati nel retributivo. Limite di 2.250 euro massimi sull’assegno fino al compimento dell’età pensionabile.

Opzione Donna

Opzione Donna è riservata alle lavoratrici dipendenti e autonome con almeno 35 anni di contributi, rientranti nelle categorie caregiver, disoccupate o invalide almeno al 74%. Il limite d’età è fissato in 61 anni. Si scende a 60 anni per chi abbia 1 figlio e si scende a 59 anni per chi ne abbia almeno 2.

Attività usuranti: quando in pensione

Andranno in pensione anticipata con 61 anni e 7 mesi di età anagrafica e 35 anni di contributi coloro che abbiano svolto le mansioni usuranti indicate dalla normativa (Decreto ‘Salvi’, dm 19 maggio 1999).

Ape sociale

Disoccupati, caregiver, invalidi almeno al 74% e lavoratori gravosi andranno in pensione con l’Ape Sociale con 63 anni e 5 mesi di età e con 36 anni di contributi (che però potrebbero calare a 30 a seconda delle prossime intenzioni del governo Meloni). Non c’è tredicesima. L’assegno massimo non può superare i 1.500 euro.