Casa, mutuo o affitto, cosa conviene in queste città

Nonostante i costi stiano aumentando, in molte città per le famiglie conviene stare in affitto

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Nel panorama attuale, i costi associati all’affitto di immobili stanno crescendo ad un tasso superiore rispetto all’aumento generale dei costi di vita, mentre i prezzi di vendita delle abitazioni rimangono relativamente stabili. Il Corriere della Sera ha valutato in 8 città italiane (Milano, Roma, Firenze, Napoli, Torino, Palermo, Genova e Bologna) cosa conviene di più agli italiani, se prendere casa in affitto o aprire un mutuo.

Prezzi alle stelle a Milano

Nel contesto delle città italiane, Milano si distingue come l’unico capoluogo in cui l’affitto può essere più conveniente del pagamento del mutuo in alcune porzioni significative del territorio comunale, principalmente nelle aree più prestigiose. Questa situazione si verifica in modo minoritario, ma offre un’alternativa interessante per chi desidera vivere in queste zone.

Le differenze maggiori tra i costi di affitto e i pagamenti del mutuo si osservano nelle aree Arco della Pace, zona Palestro e a Garibaldi, dove il finanziamento del mutuo comporta un aumento di circa 400 euro al mese rispetto ai canoni di affitto. Tuttavia, in queste aree, il rendimento lordo dell’investimento è intorno al 3,5%, con un rendimento netto leggermente superiore al 2%. In generale, coloro che investono nell’acquisto di immobili in queste aree di pregio lo fanno principalmente con l’obiettivo di ottenere una rivalutazione nel tempo dell’immobile, il che può risultare più problematico da conseguire nelle zone periferiche.

Le aree di Milano con il maggior rendimento teorico si trovano a Corvetto, Chiesa Rossa e Certosa. In queste zone, i costi dei mutui sono inferiori di quasi 500 euro rispetto ai canoni di affitto, e i rendimenti lordi si attestano appena al di sotto del 6%.

La situazione a Roma, Napoli e Torino

A Roma, il bilanciamento tra i costi del mutuo e dell’affitto si verifica principalmente nelle zone più costose, come il Centro, l’Aventino e i Parioli. In queste aree, il rendimento lordo si attesta intorno al 4%, mentre al Pigneto il rendimento arriva al 6%. Nel Pigneto, i canoni di affitto sono di circa 1300 euro, mentre è possibile acquistare tramite un mutuo inferiore a 900 euro al mese.

A Napoli, l’affitto risulta leggermente più conveniente solo in alcune zone come Marechiaro, Posillipo e Arenella, con un rendimento teorico da locazioni intorno al 3,9%. Questo valore è meno della metà di quanto si può ottenere nel Centro storico e al Centro direzionale, dove il rendimento sfiora il 9% e il mutuo costa la metà dell’affitto.

A Torino, la situazione è simile. Solo nella zona di Gran Madre i finanziamenti risultano leggermente più costosi, con un rendimento del 3,8%. Tuttavia, nella zona del Lingotto, il rendimento sale al 6,1%, con una differenza di costo tra rata del mutuo e canone di affitto di 228 euro.

La situazione a Palermo, Genova, Bologna e Firenze

A Palermo, l’acquisto tramite mutuo risulta ovunque più conveniente dell’affitto, con un rendimento che raggiunge l’8,3% nelle zone del Centro e del Porto. Questa situazione suggerisce un vantaggio nell’acquisto di proprietà rispetto all’affitto nelle varie parti della città.

A Genova, il mutuo è più costoso nelle zone di alto livello come Albaro, Quarto Quinto e Sant’Ilario, con rendimenti intorno al 3% ad Albaro e vicino al 7% a Principe. In particolare, a Principe il costo del mutuo è superiore di oltre 300 euro rispetto all’affitto, ma l’investimento risulta ancora vantaggioso grazie ai rendimenti più alti.

A Bologna e Firenze, città con una forte domanda di locazioni, rispettivamente per studenti e turisti, l’affitto è ovunque più costoso del mutuo. A Bologna, il rendimento minimo si attesta al 4,2% nella zona residenziale dei Colli, mentre nelle aree centrali si arriva al 5,8%. A Firenze, i rendimenti variano dal 4,1% di Settignano al 5,4% de Le Cure.