Mutui, tasso variabile più conveniente per tre anni: risparmi fino a 1.050 euro

Con i tassi stabili, il variabile offre rate più leggere e un risparmio significativo nei primi anni rispetto al fisso. Chi dovrebbe sceglierlo e perché

Foto di Giorgio Pirani

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato:

Nonostante l’incertezza che continua a influenzare le scelte delle famiglie, il mercato residenziale cresce anche nel secondo trimestre 2025. L’incremento è dell’8,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A favorire questa dinamica hanno contribuito la riduzione dei tassi di interesse registrata negli ultimi trimestri e criteri più flessibili nell’erogazione del credito.

Rate più leggere con il variabile

Secondo l’ultima rilevazione dell’Osservatorio di MutuiSupermarket.it, l’indice Irs a 20 anni (riferimento per i mutui a tasso fisso) ha registrato a inizio settembre un lieve aumento di 0,02%, portandosi al 2,94%.

L’Euribor, parametro di riferimento per i mutui a tasso variabile, è salito dello 0,03% attestandosi al 2,05%.

Con la progressiva stabilizzazione dei tassi, e in assenza di ulteriori tagli da parte della Bce, sarà importante monitorare l’impatto sulle compravendite finanziate tramite mutuo, che potrebbero continuare a crescere, seppur con un ritmo leggermente inferiore.

Stefano Rossini, Amministratore Delegato di MutuiSupermarket.it, commenta:

Secondo le attuali proiezioni, entro la fine dell’anno non dovrebbero esserci ulteriori tagli ai tassi. Analizzando la curva dei futures, un taglio di 25 punti base a inizio 2026 è dato per possibile, ma non probabile; tuttavia l’Euribor dovrebbe mantenere un andamento favorevole almeno fino a metà 2026, per poi iniziare una lenta risalita che lo riporterebbe sui livelli attuali solo nell’estate del 2027.

In assenza di scossoni rilevanti sullo scenario economico globale, chi sceglie oggi un tasso variabile potrà quindi contare su almeno tre anni di rate più leggere rispetto al tasso fisso.

Questo scenario si sta riflettendo anche sulla domanda di surroga del mutuo, maggiormente legata al tasso fisso e più sensibile all’andamento del costo del denaro, che risulta in flessione e oggi si attesta intorno al 28% del totale.

Il confronto tra i tassi

Questo vantaggio è particolarmente rilevante nei primi anni dopo l’acquisto di una casa, un periodo spesso caratterizzato da spese elevate come ristrutturazioni, arredamento e imprevisti, perciò una rata più leggera rappresenta un sollievo economico significativo.

Ma vediamo con esempi concreti qual è il tasso migliore.

Per un mutuo di 150mila euro della durata di 30 anni su un immobile non green, il miglior tasso fisso attuale ha un Tan del 3,00%, con una rata mensile di 632,41 euro.

Il miglior tasso variabile si attesta invece a un Tan del 2,58%, con una rata di 599,23 euro che si prevede potrà ridursi ulteriormente fino alla primavera del 2026, con un risparmio massimo mensile di circa 17 euro. Complessivamente, nei primi due anni, il mutuo variabile potrebbe far risparmiare fino a circa 1.050 euro.

Questi dati evidenziano come, sotto condizioni di mercato favorevoli, il tasso variabile possa rappresentare una scelta economicamente vantaggiosa nel breve-medio termine.

Chi dovrebbe scegliere il variabile e chi il fisso

Il mutuo a tasso fisso è consigliato a chi predilige sicurezza e stabilità nel lungo termine, specialmente per chi sceglie un finanziamento di lunga durata e vuole evitare sorprese legate all’oscillazione dei tassi di interesse. Anche se al momento i tassi fissi risultano più alti, la differenza è giustificata dalla tranquillità di una rata costante nel tempo.

Il mutuo a tasso variabile si adatta invece a chi ha una maggiore propensione al rischio e una volontà attiva di monitorare le evoluzioni dei tassi di interesse e del mercato dei mutui. È indicato per chi può permettersi variazioni nella rata e desidera approfittare di un risparmio subito, anche se moderato.

Una strategia comune è scegliere il variabile in fase iniziale e, alla scadenza del periodo favorevole, valutare la surroga verso un tasso fisso per assicurarsi condizioni più stabili in futuro.