I costi di mantenimento di una casa in ottobre hanno subìto un netto calo rispetto a quelli di dodici mesi prima. È “solo” un effetto statistico, ma intanto godiamoci questa buona notizia. A certificare il calo dei costi sono i numeri dell’Istat, che ogni mese rileva i dati sull’inflazione, ovvero l’andamento generale dei prezzi di un paniere di prodotti e servizi. In questo paniere ci sono anche le spese che ogni italiano, proprietario o affittuario, deve sostenere per mantenere l’abitazione nella quale vive.
Ebbene, a ottobre 2023 questi costi sono scesi del 17,6% rispetto allo stesso mese del 2022. Stiamo parlando della parcella per l’intervento di un idraulico, di un elettricista, di un carpentiere, di un imbianchino, delle tariffe per la manutenzione dei sistemi di riscaldamento, della bolletta dell’acqua, di quella dei rifiuti, del gas e dell’elettricità, dei prezzi del gasolio per riscaldamento e del pellet, degli affitti e delle spese condominiali.
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Quanto sono cresciuti i costi per mantenere una casa?
Una riduzione di tale portata è certamente un’ottima notizia ma è logico anche chiedersi come mai in un solo mese i costi del mantenimento di una casa siano crollati. Semplice: il motivo è che il confronto effettuato dall’Istat è con i prezzi dell’ottobre 2022 quando ci fu una fiammata senza precedenti nel costo delle bollette e le tariffe di gas ed elettricità. Ovvio, quindi, che i dati di ottobre 2023 siano scesi così tanto, così come è scesa anche in modo impressionante l’inflazione generale che un anno fa era al 10,6% e oggi è all’1,8%. Per esempio: a ottobre 2023 il costo dell’elettricità è stato del 47,5% più basso rispetto a un anno fa e quello del gas del 33,3%.
Se il confronto, invece, fosse con due anni fa o con il periodo precedente al Covid saremmo di fronte a un incremento anche sostanzioso, ma perlomeno nell’ultimo anno un calo non indifferente c’è stato. Al punto che queste due variazioni, quelle relative a gas ed elettricità, da sole riescono a trascinare in negativo i costi medi di mantenimento di una casa, a dispetto di altre voci che, invece, aumentano: le tariffe per la fornitura d’acqua sono salite del 6,6% e la raccolta dei rifiuti dell’1,8%.
I servizi di pulizia rimangono quelli con i rincari maggiori
Sono cresciuti anche i costi di altri servizi indispensabili per il mantenimento di una casa, come gli interventi di manutenzione degli impianti di riscaldamento, dei sistemi idrici ed elettrici, della pavimentazione, delle finestre. Le tariffe applicate dai carpentieri, per esempio, sono aumentate del 2,4% nel giro di un anno, mentre quelle degli elettricisti del 3,2% e gli idraulici sono diventati più cari del 3,3%. Per effettuare la manutenzione del riscaldamento della propria abitazione, poi, in ottobre si è dovuto pagare il 3,4% in più di un anno fa.
L’Istat non inserisce nella macrocategoria delle spese per il mantenimento della casa i servizi di pulizia, ma sono molto spesso comunque irrinunciabili, specie se si lavora e non si ha molto tempo da dedicarvi in prima persona. Ebbene, sono questi quelli che hanno visto l’incremento maggiore delle tariffe in ottobre, del 7,1%, come nel mese di settembre.
Comprare elettrodomestici costa meno
Anche il costo dei grandi apparecchi elettrici indispensabili in un’abitazione va tenuto in conto. A differenza di altre spese, che sono frequenti e regolari, come le bollette di gas ed elettricità o la pulizia della casa, queste sono una tantum e, soprattutto, spesso meno prevedibili.
Può capitare di dover comprare una nuova lavatrice o un nuovo frigorifero all’improvviso in caso di guasto di quelli esistenti, e questo esborso può pesare anche molto nei costi annuali di mantenimento di una casa. Per fortuna in ottobre il prezzo degli elettrodomestici risultava più basso rispetto a un anno prima dello 0,7%. Si è trattato anche della conseguenza di una riduzione della domanda, dovuta proprio al rallentamento dell’economia, ma sicuramente è, anche questa, una buona notizia.