I cambiamenti climatici mettono a rischio gli investimenti immobiliari: cosa succede

L'erosione costiera causata dall'innalzamento del livello del mare farà crollare il valore delle abitazioni costiere

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Pubblicato: 27 Ottobre 2019 07:08Aggiornato: 19 Maggio 2024 13:38

Avete messo da parte un piccolo gruzzoletto e state pensando di dedicarlo agli investimenti immobiliari, specialmente per la possibilità di tassi negativi sui conti correnti in futuro? In tal caso, è fondamentale fare attenzione alla scelta del luogo dove acquistare la prossima casa o appartamento.
Il rischio di subire gli effetti dei cambiamenti climatici e trovare i vostri investimenti immobiliari compromessi è concreto. Le variazioni climatiche, come l’innalzamento del livello del mare, i venti estremi e le ondate di caldo intenso, infatti, stanno amplificando il fenomeno dell’erosione costiera. Questo potrebbe avere conseguenze dannose e impreviste sul settore immobiliare. Senza adeguate misure preventive, le costruzioni vicine alla costa potrebbero presto trovarsi sommerse, perdendo rapidamente di valore.

È essenziale considerare attentamente questi fattori prima di prendere una decisione su eventuali investimenti immobiliari. La scelta di una posizione sicura e resiliente al cambiamento climatico può proteggere infatti gli investimenti nel lungo termine.

Investimenti immobiliari a rischio per il cambiamento climatico

Gli investimenti immobiliari sono sempre più esposti ai rischi del cambiamento climatico. È importante sottolineare, inoltre, che questa problematica è estremamente attuale. Solo il rischio che una costruzione, o un’intera serie di edifici, possano essere colpiti da un’onda anomala o da una mareggiata, oppure che il terreno sotto le fondamenta possa erodersi, infatti, può far crollare il valore di queste proprietà già oggi.

Studi condotti in diverse parti del mondo, come Germania, Finlandia e California, hanno evidenziato che le case potenzialmente a rischio a causa dell’innalzamento del livello del mare sono state vendute a un prezzo notevolmente inferiore rispetto al loro reale valore.

Secondo le ricerche condotte dall’IPCC (Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico), se la temperatura globale dovesse aumentare di più di 1,5 gradi centigradi, lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento conseguente del livello del mare costringerà circa 280 milioni di persone a lasciare le proprie case. Queste abitazioni, infatti, saranno letteralmente sommerse dalle acque oceaniche in aumento.

Qual è la situazione in Italia a seguito dei cambiamenti climatici

In Italia, la situazione in termini di cambiamenti climatici non è affatto promettente. Gli studi condotti dall’ENEA (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile) mettono in luce una situazione critica: ben 5.500 chilometri quadrati di pianura costiera del nostro Paese sono a rischio di inondazione. Questo dato preoccupante è stato confermato dal recente rilevamento, che ha individuato ben sette nuove aree costiere a rischio, tra cui località come Pescara, Martinsicuro e Fossacesia in Abruzzo, Lesina in Puglia, Granelli in Sicilia, Valledoria in Sardegna e Marina di Campo in Toscana. Queste nuove zone a rischio si aggiungono a quelle già considerate vulnerabili, tra cui l’area costiera dell’alto Adriatico compresa tra Trieste, Venezia e Ravenna, il Golfo di Taranto, le piane di Oristano e Cagliari, la Versilia, Fiumicino, Fondi e altre zone dell’Agro Pontino, le piane costiere del Sele e del Volturno e le aree costiere di Catania.

Tali aree, estese e ad alto livello di urbanizzazione, rappresentano una preoccupazione significativa, poiché la metà della popolazione italiana risiede nei 5.500 chilometri quadrati a rischio di inondazione. Se le misure preventive adottate non si dimostreranno efficaci nel contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, il mercato immobiliare in queste zone potrebbe subire una crisi senza precedenti.

Il rischio di inondazione è solo uno dei molti impatti dei cambiamenti climatici che l’Italia deve affrontare. Eventi estremi come piogge torrenziali, ondate di calore e siccità possono causare danni significativi alle infrastrutture e all’ambiente, oltre a mettere a repentaglio la sicurezza e il benessere delle comunità locali. Pertanto, è essenziale adottare misure di adattamento e mitigazione efficaci per proteggere le persone e le proprietà dalle crescenti minacce climatiche.