Aste giudiziarie: quante sono le case pignorate in Italia

Nel primo semestre 2023 sono stati quasi 60 mila, il 23% in meno rispetto al 2022. La maggior parte sono immobili a uso residenziale

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Barbara Pede

Data journalist

Data journalist, giornalista professionista, copywriter e ghost writer, ha maturato la sua esperienza inizialmente in ambito televisivo per specializzarsi successivamente nel linguaggio web.

Gli immobili messi all’asta nel primo semestre 2023 sono stati 59.816, la maggior parte dei quali a destinazione residenziale. Vuol dire che ogni giorno 332 immobili sono stati oggetto di procedure coatte. Numeri impressionanti ma comunque inferiori del 23% rispetto a quelli del primo semestre dell’anno precedente.

Ma ora le cose cambiano e i pignoramenti saranno più veloci. Nei primi giorni di ottobre 2023, infatti, è diventata operativa una convenzione tra il Ministero della giustizia e l’Agenzia delle Entrate che consente agli ufficiali giudiziari – ovvero coloro che devono notificare il pignoramento immobiliare – di accedere direttamente nella banca dati dell’agenzia finanziaria per trovare il bene gravato dal titolo esecutivo.

Ma vediamo, come è composto il mercato delle aste immobiliari”, come è strutturato geograficamente e cosa cambierà con la nuova convenzione appena siglata.

Quanti immobili sono stati messi all’asta in Italia nel 2023

Secondo l’analisi del Centro Studi AstaSy Analytics di NPLs RE_Solutions, dal 1° gennaio al 30 giugno 2023 sono finiti all’incanto 59.816 unità immobiliari, il che significa circa 332 immobili al giorno, sabati e domeniche comprese. Il 76,82% di questi, cioè 45.951, è finito in vendita proprio in seguito alle esecuzioni immobiliari. Un altro 20,11% è riferibile a espropri per procedure concorsuali (soprattutto fallimenti, ma anche concordati preventivi, ristrutturazioni del debito, liquidazioni coatte amministrative e crisi da sovraindebitamento), mentre il restante 3,07% delle unità immobiliari è oggetto di contenzioso civile.

A finire all’asta sono per la maggior parte gli edifici a destinazione residenziale: sono in totale 32.852 e rappresentano da soli il 54,92% di tutte le procedure giudiziarie, in aumento di circa il 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e del 8,58% rispetto al 2021. In aumento nel primo semestre del 2023 anche le aste di uffici, negozi e laboratori, cresciute in un anno dal 7,69% all’11,05%.

Se si guardano i dati totali, però, si registra un numero inferiore nei primi sei mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando le vendite all’incanto sono state 17.840 in più, ovvero il 23% in meno.

Il mercato delle aste ha generato flussi finanziari pari a 8.293.131.867,15 euro (con possibilità di offerta minima pari a 6.403.623.305,97), per un valore medio di aggiudicazione ad immobile di 138.644,04 euro.

Va da sé che si tratta di dati aggregati perché analizzando i dati regionali emergono differenze importanti sul “peso locale” del mercato delle aste immobiliari.

In quali regioni ci sono più aste immobiliari?

Le regioni che registrano un numero maggiore di aste giudiziarie sono: la Lombardia, la Sicilia, il Lazio, la Campania e la Toscana. Da sole, rappresentano il 50% circa delle vendite all’incanto di tutta Italia e contano un numero di aggiudicazioni ben sopra alla media di 2.987 aste giudiziarie:

  • Lombardia: 8.490
  • Sicilia: 7.547
  • Lazio: 5.560
  • Campania: 4.699
  • Toscana: 3.910

Le regioni dove avvengono meno vendite immobiliari coattive sono la Valle D’Aosta e il Trentino-Alto Adige, rispettivamente con 153 e 367 aste giudiziarie e il Molise, con 465 procedure. In linea con la media nazionale, invece, troviamo la Calabria (3.020) e il Piemonte (3.017).

Beni da pignorare: maggiori facilitazioni per gli ufficiali giudiziari

Come detto, dal 3 ottobre scorso sarà più facile il lavoro degli ufficiali giudiziari che possono accedere direttamente alle banche dati dell’Agenzia delle Entrate per ricercare telematicamente i beni gravati da un titolo esecutivo e da pignorare o da sottoporre a procedura concorsuale. Quindi, su richiesta dei creditori o dei curatori, gli ufficiali giudiziari potranno interrogare il data base dell’agenzia finanziaria e recuperare facilmente i dati sugli immobili da pignorare.

Ma cosa significa per i debitori proprietari di immobili? Che le procedure di pignoramento saranno più rapide, dato che l’accesso diretto ai dati dell’Agenzia delle Entrate permetterà risposte alle interrogazioni alle banche dati in tempo reale, accorciando i tempi delle procedure coattive di esproprio immobiliare.