Controlli sugli affitti brevi da settembre: cosa cambia e per chi

Dal 1° settembre, il Codice Identificativo Nazionale regola gli affitti brevi in Italia con misure anti-abusivismo e multe fino a 8.000 euro

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Ci sono delle novità per quanto riguarda l’annosa questione degli affitti brevi in Italia. Il Codice Identificativo Nazionale (Cin) è pronto a scuotere le fondamenta di un settore che da tempo necessita di maggiore trasparenza. Con la fine della fase sperimentale, il Cin entrerà a pieno regime il primo settembre, portando una ventata di novità e regole più rigide per oltre 500mila locazioni.

Con l’entrata in vigore di queste nuove normative, le strutture ricettive dovranno adattarsi a un ambiente più regolamentato.

Airbnb e Booking: nuove regole

Le grandi piattaforme digitali come Airbnb e Booking.com saranno in prima linea in questa trasformazione. Il governo ha stretto un accordo con queste società affinché blocchino gli annunci privi di Cin. Questa mossa, sebbene possa sembrare drastica, è stata accolta positivamente da molti operatori del settore che vedono nel Cin un mezzo per combattere l’abusivismo e promuovere un mercato più equo e competitivo.

Le regioni al centro della sperimentazione

Le prime regioni a testare il Cin, come Puglia, Veneto e Lombardia, hanno già tracciato un percorso promettente. Con l’entrata in gioco di Sardegna, Liguria e Molise, la sperimentazione si espande ulteriormente, e coinvolgerà presto anche Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Toscana, e Piemonte. L’obiettivo è chiaro: entro la fine di agosto, tutte le regioni italiane dovranno essere pronte per questa nuova era degli affitti brevi.

I dati del Ministero del Turismo mostrano che la Puglia guida la carica con oltre 6mila Cin già emessi, seguita da Veneto e Lombardia con circa 3mila ciascuna.

Come funziona il Cin

Ogni utente potrà ottenere un Cin provvisorio, che diventerà definitivo una volta che il sistema sarà completamente operativo. Questo processo garantirà un allineamento uniforme tra le diverse regioni, promuovendo una maggiore coerenza e trasparenza nel mercato degli affitti brevi.

La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, descrive il Cin come una “rivoluzione epocale”, un progetto ambizioso che punta a unificare 19 regioni e due province autonome. Il Cin, a detta della Santanchè, non è solo un codice, ma un simbolo della lotta contro l’abusivismo e della volontà di innalzare la qualità dell’offerta turistica in Italia.

Da settembre aumenteranno anche le sanzioni

Settembre segnerà l’inizio ufficiale della piattaforma nazionale del Cin. Da quel momento, le strutture ricettive avranno due mesi per adeguarsi, prima che il sistema di sanzioni diventi operativo nel 2025. Le multe saranno severe: fino a 5mila euro per chi pubblicizza senza Cin e 8mila euro per chi affitta senza codice. La tolleranza zero sarà la nuova norma, con le piattaforme online pronte a fare la loro parte.

Il Ministero del Turismo, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza, sta sviluppando un imponente database nazionale che includerà non solo gli affitti brevi, ma tutte le strutture ricettive. Grazie a questo archivio, sarà possibile effettuare controlli incrociati e individuare rapidamente le situazioni a rischio, per scovare e sanzionare le attività irregolari.

Le prime verifiche della Corte dei Conti

La Corte dei Conti ha già avviato controlli sperimentali, utilizzando dati provenienti dal sistema “Alloggiati Web” del Ministero dell’Interno. Questo sistema consente di incrociare le comunicazioni obbligatorie sulle presenze nelle strutture ricettive con le dichiarazioni fiscali e le informazioni delle piattaforme di intermediazione. Le prime indagini hanno portato alla creazione di liste di contribuenti a rischio, pronte per essere sottoposte a verifica. Ma anche qui, se ne riparlerà a settembre.