I vini italiani più costosi al mondo, classifica e prezzo

La classifica di Wine Searcher sui vini italiani più costosi al mondo: i loro prezzi da record e l'impatto nel mercato vinicolo globale

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Pubblicato: 26 Settembre 2024 12:36

L’arte vinicola italiana continua a brillare a livello internazionale, con etichette che raccontano storie affascinanti e che, proprio per il loro pregio, raggiungono anche prezzi da record. Da una ricerca effettuata dal sito Wine Searcher, specializzato nel monitoraggio dei prezzi dei vini a livello globale, è oggi possibile sapere e scoprire quali sono i vini italiani più costosi al mondo.

Qual è il vino italiano più costoso al mondo?

Alcune bottiglie superano anche i mille euro. Con un prezzo medio di 1.053 euro, per esempio, è il Barbaresco Crichët Pajé di Roagna il vino italiano più caro al mondo, prodotto in Piemonte. Un tempo considerato una riserva personale della famiglia Roagna, questo vino ha visto la luce per la prima volta nel 1978. La sua complessità e l’eleganza dei sapori lo rendono un simbolo di prestigio nel panorama vinicolo.

La classifica di Wine Searcher, poi, presenta una chiara predominanza di vini provenienti dalla Toscana e dal Piemonte, confermando la reputazione di queste regioni come centri d’eccellenza vinicola.

Infatti a seguire troviamo il Masseto, con un prezzo medio di 948 euro, prodotto nella rinomata area di Bolgheri, situata nella regione della Toscana, un altro grande protagonista della scena vinicola. Questo vino è apprezzato a livello internazionale e si distingue per il suo carattere unico e la sua qualità. La sua fama è giustificata dalla cura e dalla passione che vengono investite nella sua produzione.

C’è anche, tra i vini più costosi, il Barolo Brunate di Giuseppe Rinaldi, 882 euro, conosciuto per la sua straordinaria complessità e struttura, qualità che lo rendono un’eccellenza indiscussa del Piemonte. La sua potenza e la profondità dei sapori ne fanno una scelta privilegiata per gli intenditori.

Un altro esempio autentico di tradizione vinicola piemontese è il Barolo Otin Fiorin Piè Franco – Michel di Cappellano, con un prezzo medio di 824 euro. Questo vino è celebre per la sua capacità di invecchiamento e per il profilo aromatico intenso che offre. Ogni sorso è un viaggio nel cuore delle Langhe.

La top five dei più cari si chiude con l’Amarone della Valpolicella Classico Riserva di Giuseppe Quintarelli, che ha un prezzo medio di 741 euro, simbolo però della viticoltura veneta, noto per la sua complessità e la profondità di gusto. È considerato uno dei migliori nella sua categoria, perfetto per chi cerca un’esperienza sensoriale ricca e avvolgente.

Queste tuttavia non sono le uniche etichette italiane segnalate da Wine Searcher. Vediamo quindi la selezione completa.

La classifica dei 10 vini più costosi italiani

Ecco la classifica dei 10 vini italiani più costosi al mondo, ordinati per prezzo decrescente e segnalati da Wine Searcher:

  • Barbaresco Crichët Pajé – Roagna. Prezzo: 1.053 euro;
  • Masseto Prezzo: 948 euro;
  • Barolo Brunate Riserva – Giuseppe Rinaldi. Prezzo: 882 euro;
  • Barolo Otin Fiorin Piè Franco – Michel di Cappellano. Prezzo: 824 euro;
  • Amarone della Valpolicella Classico Riserva – Giuseppe Quintarelli. Prezzo: 741 euro;
  • Imeneus – Fattorie dei Dolfi. Prezzo: 716 euro;
  • Barolo Pira Riserva – Roagna. Prezzo: 652 euro;
  • Barolo – Giuseppe Rinaldi. Prezzo: 644 euro;
  • ‘L Bruno de’ Venti – Fattoria dei Dolfi. Prezzo: 644 euro;
  • Barolo Le Rocche di Castiglione Falletto – Bruno Giacosa. Prezzo: 622 euro.

Nonostante la forbice di prezzo rispetto ai vini di regioni come la Borgogna o Napa Valley, Wine Searcher sottolinea che i vini italiani hanno visto un aumento dei prezzi negli ultimi dieci anni tale da suggerire che il panorama vinicolo italiano potrebbe in futuro ridurre questa distanza. Soprattutto ora che è sempre più riconosciuto per la sua qualità e per la tradizione secolare di produzione vinicola.