Villaggi vacanza e campeggi hanno aumentato i prezzi: i rincari estivi

Inflazione e rincari record colpiscono anche villaggi vacanza e campeggi: l’estate 2025 pesa sempre di più sul portafoglio degli italiani

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

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Secondo i dati rielaborati dal Codacons sui prezzi al dettaglio diffusi dall’Istat, le vacanze estive costano sempre di più, con un’impennata che tocca tutte le principali voci di spesa legate al turismo, tra cui (anche) i prezzi di di villaggi vacanza e campeggi, colpiti anche questi dai rincari.

Di quanto sono aumentati i prezzi

Tra i rincari più evidenti segnalati dal report, spicca l’aumento del +15,7% dei prezzi di villaggi vacanza e campeggi in un solo mese, una crescita che colpisce un settore storicamente visto come alternativa più economica rispetto a hotel e resort. Ma quest’anno anche queste formule, amate soprattutto dalle famiglie e dai giovani, hanno subito un deciso balzo verso l’alto, trasformandosi in un lusso per molti.

A contribuire a questo rialzo, da luglio, l’inflazione, anche se in Italia è rimasta stabile a +1,7% su base annua. Questo dato infatti, che sulla carta sembrerebbe rassicurante, soprattutto dopo anni di forti oscillazioni dovute alla pandemia e alla crisi energetica, in realtà nasconde registra forti differenze tra i vari comparti. E il turismo estivo è uno di quelli in cui la crescita dei prezzi è stata più marcata.

Per una famiglia tipo l’aumento generale dei prezzi equivale a una maggiore spesa annua di circa +559 euro, che sale a +761 euro per un nucleo con due figli. Ma se si entra nel dettaglio delle voci di spesa turistiche, gli incrementi diventano ben più pesanti, soprattutto per chi programma vacanze di una o due settimane.

La mappa dei rincari oltre villaggi e campeggi

Secondo il Codacons, l’aumento dei prezzi non si limita a settori di lusso o a destinazioni esclusive, ma si estende in modo preoccupante anche a opzioni tradizionalmente accessibili, rendendo la vacanza un lusso sempre più difficile da permettersi per molte famiglie.

L’aumento più significativo riguarda i voli nazionali, che hanno visto un’impennata del +35,9%. Anche i traghetti (+10,9%) e il noleggio auto (+9,9%) non sono da meno, rendendo gli spostamenti via terra e via mare notevolmente più onerosi.

Questa tendenza al rialzo si riflette anche nei costi delle strutture ricettive. I villaggi vacanza e i campeggi, mete molto popolari tra le famiglie italiane per la loro convenienza, come accennato sopra hanno registrato un rincaro del 15,7%, ma anche le case vacanza e i B&B hanno visto i loro prezzi salire del 6%, mentre i pacchetti vacanza sono aumentati del 10,3%.

Il caso dei voli intercontinentali

Nonostante il generale rialzo, esiste un’eccezione: i voli intercontinentali. Qui si registra un calo medio del -6,3%, dovuto principalmente a due fattori:

  • crisi geopolitiche che hanno ridotto la domanda verso determinate destinazioni, in particolare gli Stati Uniti;
  • aumento della concorrenza su alcune tratte a lungo raggio, che ha portato le compagnie a ribassare i prezzi per stimolare le prenotazioni.

Paradossalmente, chi quest’estate punta a destinazioni lontane potrebbe trovare tariffe più convenienti rispetto a chi resta in Italia o vola in Europa, dove i prezzi medi sono in forte aumento.

Perché i prezzi aumentano così tanto?

Dietro a questi rincari si nascondono diversi fattori:

  • costi energetici e gestionali più alti,
  • domanda in aumento.

Infatti, nonostante il rallentamento dell’inflazione generale, il settore turistico paga ancora l’eredità dei rincari energetici degli ultimi anni, oltre a un aumento dei costi del personale e delle materie prime.

Inoltre l’Italia resta una meta turistica di punta a livello mondiale. L’elevata domanda (600mila turisti in più ad agosto), soprattutto da parte dei viaggiatori stranieri, spinge verso l’alto i listini, in particolare nelle località più note.

Non è un caso che l’aumento più significativo si sia registrato proprio nel mese di alta stagione per eccellenza.