Turismo sportivo, siglato nuovo accordo: per ogni milione speso 29 milioni di euro rientrano

Accordo strategico per il turismo golfistico in Italia. Un protocollo d’intesa mira a fare del golf un volano economico per la destagionalizzazione e lo sviluppo dei territori, con un focus sul Sud Italia

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

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Il turismo sportivo si conferma uno dei segmenti più dinamici e redditizi dell’industria turistica globale.

Con un tasso di crescita annuo stimato al 17,5% tra il 2023 e il 2030 e un peso pari al 10% della spesa turistica mondiale, questo comparto è ormai riconosciuto come un vero e proprio volano economico. Non a caso, a Roma il 3 settembre 2025 è stato siglato un nuovo protocollo d’intesa tra il Ministero del Turismo, il Ministro per lo Sport e i Giovani e la Federazione Italiana Golf, volto a rafforzare e strutturare l’offerta italiana nel settore del turismo golfistico.

Un nuovo accordo strategico per il turismo sportivo italiano

La firma porta i nomi del Ministro del Turismo Daniela Santanchè, del Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi e del Presidente della Federazione Italiana Golf Cristiano Cerchiai. L’obiettivo è trasformare il golf in un asset strategico per il turismo nazionale, creando sinergie tra circoli, operatori turistici e istituzioni.

Il protocollo prevede azioni mirate per:

  • favorire la destagionalizzazione dei flussi turistici, contrastando la concentrazione nei mesi estivi;
  • sviluppare destinazioni minori, valorizzando territori oggi meno coinvolti dai grandi flussi;
  • incrementare la permanenza media dei visitatori;
  • massimizzare gli impatti economici legati a tornei ed eventi internazionali.

Inoltre, come sottolineato da Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani, ha evidenziato l’importanza di un fondo immobiliare golfistico da destinare soprattutto al Sud Italia: un progetto che mira a sviluppare nuove infrastrutture e a potenziare quelle esistenti, garantendo ricadute economiche durature sui territori.

Il moltiplicatore economico del turismo sportivo

Secondo i numeri che accompagnano il protocollo, ogni milione di euro investito dal pubblico attira 8 milioni di euro di investimenti privati e produce quasi 21 milioni di ricavi nello “Sport System”. Quindi, per ogni milione speso ne rientrano circa 29 complessivi, garantendo un effetto moltiplicatore che rende il turismo sportivo una delle aree più efficienti in termini di ritorno economico.

Il Ministro Santanchè ha sottolineato come il golf non vada più visto come un settore di nicchia, ma come parte integrante del sistema turistico italiano. Basti pensare che la sola Ryder Cup 2023, ospitata a Roma,  ha generato un impatto economico complessivo di oltre 513 milioni di euro, tra effetti diretti e indiretti.

Inoltre, il turismo golfistico:

  • a livello internazionale cresce a un ritmo del 6% annuo, con milioni di appassionati disposti a viaggiare per scoprire nuove destinazioni;
  • non è legato alla stagionalità balneare e i tornei possono svolgersi quasi tutto l’anno e attirare visitatori nei mesi tradizionalmente meno frequentati;
  • è tra le esperienze più ricercate da Generazione Z e Millennials, due target chiave per il futuro del turismo mondiale.

L’Italia, già quarta nelle preferenze dei “true luxury travellers” dietro Stati Uniti, Regno Unito e Francia, ha tutte le carte in regola per scalare questa classifica, sfruttando non solo la qualità dei suoi campi ma anche l’offerta integrata di arte, cultura ed enogastronomia. Offrire un pacchetto che unisca golf, natura e cultura rappresenta un vantaggio competitivo per l’Italia, che può così consolidare la sua immagine di destinazione di qualità.

Per regioni come Sicilia, Puglia o Sardegna (alle dovrebbero essere destinate risorse apposite), questo rappresenta una leva strategica per mantenere alta l’occupazione alberghiera anche in autunno e primavera, con benefici diretti per tutta la filiera (hotel, ristorazione, trasporti, artigianato locale).

L’obiettivo di lungo termine è costruire un ecosistema attrattivo e integrato, in cui il golf diventi non solo un motivo di viaggio, ma un’esperienza immersiva che unisce sport, cultura e lifestyle.