Il primo atlante dell’Impero romano, Itiner-e ricostruisce oltre 300mila km

Mappati 300.000 km di strade romane: nasce Itiner-e, il primo atlante digitale completo della rete viaria dell’Impero

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Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

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Un progetto internazionale ha realizzato il primo atlante completo delle strade dell’Impero romano, ricostruendo oltre 300.000 chilometri di vie antiche e aggiornando la comprensione della rete che collegava territori europei, africani e asiatici. Il lavoro, raccolto nella piattaforma digitale Itiner-e, combina ricerche archeologiche, immagini satellitari, cartografia storica e moderna, creando uno strumento consultabile da studiosi e cittadini. Il nuovo atlante individua 100.000 chilometri aggiuntivi rispetto alle stime tradizionali, grazie alla capacità di tracciare segmenti mai identificati o ridefiniti con maggiore precisione.

Come è stato creato l’atlante

La ricostruzione della rete viaria si basa su un metodo articolato in diverse fasi, che ha permesso di integrare conoscenze archeologiche e strumenti tecnologici avanzati. Il processo comprende:

  • identificazione dei percorsi tramite atlanti, pubblicazioni regionali, relazioni di scavo, repertori epigrafici e testimonianze come le pietre miliari;
  • localizzazione delle strade attraverso fotografie aeree, immagini satellitari e mappe topografiche;
  • digitalizzazione dei tracciati e delle loro caratteristiche, includendo livello di accuratezza, periodo di costruzione e importanza gerarchica nella rete stradale.

Ogni segmento è classificato in base alla quantità e all’accuratezza delle fonti disponibili. Il sistema distingue inoltre tra strade principali, sostenute da più evidenze storiche, e strade secondarie.

Le vie romane in territori attuali

Il database permette di visualizzare tracciati noti e segmenti meno documentati. La mappatura completa offre nuove possibilità di studio sull’evoluzione del mondo romano. Il progetto permette, ad esempio, di analizzare:

  • la diffusione delle epidemie attraverso gli spostamenti di massa;
  • la circolazione delle merci e la crescita economica dell’Impero;
  • le dinamiche migratorie che portarono all’arrivo dei popoli germanici;
  • le condizioni che contribuirono alla crisi e al collasso dell’Impero.

Lo strumento integra inoltre un sistema di valutazione della “confidence map”, una mappa che mostra la variabilità della qualità dei dati nelle diverse regioni. Tale variabilità dipende dalla quantità di ricerche disponibili, dalla conservazione delle tracce e dall’accesso alle fonti.

Un progetto aperto e in continuo aggiornamento

Gli archeologi sottolineano che il lavoro è ancora in evoluzione. Alla Rts Tom Brughmans, professore associato di archeologia all’Università di Aarhus e co-direttore del progetto, ha indicato che molti insediamenti romani devono essere ancora collegati alla rete tramite vie note, e che numerosi tracciati potrebbero emergere grazie a nuove ricerche.  La piattaforma Itiner-e è pensata come un archivio collaborativo. La prossima fase del progetto prevede la possibilità per studiosi e istituzioni di unirsi alla comunità di editori e contribuire all’aggiornamento dei dati. Ogni strada è accompagnata da una bibliografia consultabile, inclusa in un archivio Zotero dedicato.

Tra le funzioni aggiuntive figura uno strumento di calcolo degli itinerari che consente di stimare distanze e tempi di percorrenza nel mondo romano. Il modello considera diversi mezzi di trasporto terrestri, come camminatori, animali da soma, carri trainati da buoi e corrieri a cavallo, applicando la velocità media storicamente documentata. Sono in preparazione anche sistemi di navigazione fluviale e marittima, basati su dati climatici e modelli storici.