Sfila Prada, chi c’era e chi no

Senza se e senza ma, Prada vince sempre con un ecosistema fatto di elementi semplici e front row che contano.

Foto di Matteo Calzaretta

Matteo Calzaretta

Giornalista

Giornalista pubblicista, collabora con alcune tra le principali testate nazionali di lifestyle e spettacoli.

Domenica, terzo giorno di Milano Fashion Week, per la sfilata di abbigliamento maschile AW24, Prada propone una scenografia che intreccia perfettamente le dinamiche di un ufficio con quelle di un paesaggio naturale. Dimostrando così la dicotomia paradossale tra questi due mondi coesistenti, circostanze che esplorano le verità fondamentali dell’umanità, i nostri istinti naturali, i nostri bisogni emotivi.

Sfilata AW24 Prada, Milan.
Fonte: Ufficio stampa Prada.
Sfilata AW24 Prada, Milan.

Una collisione tra stile Wall street e il countryside quello proposto da Miuccia Prada e Raf Simons. Con  un uomo che rilegge gli archetipi dell’abito tra citazioni sport e marina, impermeabili e cuffie da nuoto per un vero water instinct.

La location nel dettaglio

Postazioni con computer all’ingresso, luci al neon da ufficio su tutta la sala che è sospesa su un pavimento di plexiglass che lascia intravedere un’anima verde, con erba, fiori, sassi e ruscelli con acqua che scorre.

Troye Sivan, Kalvin Harrison Jr., LaKeith Stanfield e Kasmere Trice.
Fonte: Ufficio stampa Prada.
Troye Sivan, Kalvin Harrison Jr., LaKeith Stanfield e Kasmere Trice.

Dal dietro le quinte si sussurra Human nature, in un mix che spazia dagli anni 20 all’avant garde e ai favolosi sixties, con camicie bicolore da trader della City. La natura sottostante al plexiglass diventa una chicca preziosa da custodire, sotto un tetto di cristallo pronto per essere sfondato, una metafora in una stagione che presenta le collezioni invernali funziona da copertura (messa a ricovero, si dice per le piante fragili) che impedisce però la nascita del nuovo. Il che rappresenta un’altra metafora che da Prada diventa sovversiva se si pensa che sul continuo “nuovo”, sul punto e a capo stagionale Miuccia Prada ha costruito la sua reputazione di massima espressione della moda di questo inizio di Terzo Millennio.

Uno sguardo alla collezione

Qualche minuto di applausi terminata la passerella, per una collezione che piace: giacche riproporzionate, dei pantaloni affusolati, le cuffie da piscina che diventano berretti in lana, cappotti con i bottoni dorati, montoni super avvolgenti e cravatte ovunque non rappresentino né l’avanguardia né il nuovo compiuto. tra le altre calzature, anche bellissimi sandali intrecciati, che d’invernale hanno poco. 

Sfilata AW24 Prada, Milan.
Fonte: Ufficio stampa Prada.
Sfilata AW24 Prada, Milan.

Protagonista la cravatta, che dello show è stata anche cadeau allegato all’invito, ma soprattutto fulcro intorno al quale sono stati costruiti molti dei look in passerella. Più che alla cravatta, a ciò che essa rappresenta, abbinata a completi formali ma non impettiti in tweed donegal.

Arrivi, ospiti e front row

Luca Guadagnino, Riccardo Scamarcio,Brooklyn Peltz Beckham e Trent Alexander Arnold.
Fonte: Ufficio stampa Prada.
Luca Guadagnino, Riccardo Scamarcio,Brooklyn Peltz Beckham e Trent Alexander Arnold.

Come per ogni sfilata di Prada, la prima fila dello show è occupata da chi conta davvero. Tra le urla dei fan fuori che li aspettano, in total black arrivano Mahmood a Troyes Sivan, sceglie il nero anche Riccardo Scamarcio. Più tardi, ma in tempo per lo show, a Fondazione Prada (luogo della sfilata) arriva anche Luca Guadagnino, subito dopo anche Brooklyn Peltz Beckham e Trent Alexander-Arnold. Acclamato all’uscita l’attore di Netflix Manu Rios. E ancora decine di inflencer, come Ryan Prevedel, Karolis Inokaitise Mattia Stanga. Non c’era, come del resto in tutte le sfilate di questa settimana della moda, Chiara Ferragni. Nel silenzio stampa che da settimana invade il suo social, nessuna traccia dell’influencer da quasi 30 milioni di followers, neanche degli altri componenti della sua famiglia, da sempre in front row a tutti i fashion show.