Da oggi i Rolex usati e certificati sono venduti direttamente nella sede centrale del celebre marchio svizzero a Ginevra. Il “mercatino” dell’usato dei Rolex si trova al quarto piano dell’edificio, ma chi cerca affari rimarrà alquanto deluso: i Rolex usati e certificati dal produttore costano più degli orologi nuovi di zecca.
Mercato in crescita
Solo per fare un esempio, al piano terra un Rolex Daytona in platino del 2020 con quadrante azzurro e lunetta marrone viene venduto nuovo a 74.400 franchi svizzeri (poco meno di 80.000 euro), mentre al quarto piano per aggiudicarsi un orologio equivalente di seconda mano bisogna sborsare 110.000 franchi (oltre 115.000 euro). Il solo prezzo per l’autenticazione si aggira attorno al 10-15% del costo dell’orologio.
Rolex entra così a gamba tesa in un mercato dal giro d’affari stimato in 20 miliardi di dollari, che potrebbe crescere fino a 35 miliardi entro il 2030. Il mercato degli orologi di lusso attraversa un momento particolare: da una parte la domanda di Rolex è superiore all’offerta, e questo è un elemento che contribuisce a spingere all’insu le quotazioni dei Rolex usati; ma dall’altra parte il mercato degli orologi di lusso attraversa un generale momento di difficoltà, con alcuni produttori svizzeri che hanno chiesto aiuti governativi. Ma c’è anche un altro elemento a spingere il mercato dei Rolex di seconda mano: la certezza dell’autenticità del prodotto.
Il mercato degli orologi di lusso può infatti talvolta essere inquinato da truffatori e ricettatori, sia per quanto riguarda gli interi orologi che i pezzi di ricambio. Rolex propone una formula “certified pre-owned” (usato certificato). Ma gli orologi venduti con il programma Cpo ad oggi rappresentano solo l’1% del mercato totale di Rolex. Per spingere il mercato del second hand, il brand svizzero ha acquisito Bucherer, storico rivenditore multimarca di orologi e preziosi con oltre 100 negozi in tutto il mondo.
Cresce il mercato degli orologi di lusso usati
Negli anni il mercato degli orologi di lusso usati è cresciuto in maniera esponenziale, anche grazie alla presenza di piattaforme di rivenditori online come WatchBox, Chrono24 e Watchfinder, che ha dato un boost ai contatti fra acquirenti e clientela.
Ad essere maggiormente ricercati dai collezionisti sono gli orologi andati fuori produzione, ormai acquistabili unicamente tramite il canale dell’usato.
Un asset come un altro
Ma quella per gli orologi di lusso non è solo una “mania da ricchi”, è piuttosto un investimento. Alcuni acquirenti trattano gli orologi di lusso, come i Rolex appunto, come fossero dei mercanti d’arte: inseguono il pezzo particolare, lo acquistano, lo tengono fermo per alcuni anni e poi lo rivendono quando le sue quotazioni sono in crescita, così da ricavare una plusvalenza.
Per i ceti più abbienti, l’acquisto di un orologio di lusso è un investimento, oltre che uno status symbol: investire in orologi rappresenta uno stratagemma per difendere parte del patrimonio dall’inflazione, ottenendo una plusvalenza in caso di vendita futura. Gli orologi sono dunque un asset, esattamente come gli investimenti in oro o in azioni.