PiaLauriCapri, l’etica dell’alta sartoria napoletana

Un brand capace di coniugare con le sue creazioni stile, etica e sostenibilità.

Foto di Paolo Gelmi

Paolo Gelmi

Esperto di moda e lifestyle maschile

Esperto di moda e lifestyle, è stato direttore di svariate riviste cartacee nel settore luxury.

Pubblicato: 16 Settembre 2024 10:54

Penultima di cinque fratelli Pia Laura nasce nel 1972 in una famiglia dove da sempre si respira l’atmosfera dell’alta sartoria, dei tessuti pregiati e dei ricami. Il padre è un affermato stilista sarto napoletano con la passione per il “su misura e per i tessuti preziosi, da giovane Pia frequenta l’Accademia della Moda di Napoli formandosi come stilista modellista e tecnico del capospalla maschile con i più prestigiosi sarti napoletani ed europei e si impegna, contemporaneamente, tanto nella direzione artistica che nello sviluppo di tutti gli Atelier di famiglia.

Si prende una pausa dalla moda solo quando sceglie di crescere i suoi tre figli. Continua però ad investire sulla sua formazione personale; si laurea in Giurisprudenza con lode e si abilita alla professione di avvocato ma i momenti di relax con la famiglia che si passano a Capri, sua isola del cuore, tra una giornata in barca ed una sosta nell’affascinante piazzetta, i colori del mare del luogo soffiano sulla brace della passione che diventa fuoco per tornare alla creazione dell’alta moda uomo creando così il brand PiaLauriCapri, un esempio strabiliante di alta sartoria napoletana.

QF Lifestyle ha incontrato Pia Lauri, fondatrice e designer del brand, per farci raccontare dettagli e curiosità che rendono unico il suo marchio.

Da dove nasce la sua passione per l’alta sartoria?
Sono cresciuta con il rumore delle forbici che tagliano i tessuti, con il vivere ammirando il mio papà e la mia mamma nella loro arte del cucire con ago e filo, con il meraviglioso odore dei tessuti e la loro morbidezza. Oggi più che passione parlerei di esigenza nel sentirmi perfettamente a mio agio in un habitat per me naturale, che mi appartiene. Come indole e per carattere non mi piacciono le cose semplici, non a caso mi sono innamorata sin da piccola della costruzione della giacca maschile, il capo più difficile e complesso da realizzare nell’alta sartoria napoletana.

Napoli è ancora una fucina di talenti in questo settore?
Lo stile dell’alta sartoria napoletana è iconico, riconosciuto ed apprezzato dagli estimatori di ogni parte del mondo, un modo di essere, uno stile di vita, una tradizione che si tramanda di padre in figlio.

Ci dica alcuni motivi per indossare una sua creazione?
Per caparbietà e per essere estremamente esigente con me stessa, ho voluto acquisire personalmente le tecniche e i segreti dei migliori sarti napoletani ma anche europei per poi sviluppare una costruzione del capospalla, mi piace ingegneristica attraverso l’utilizzo di forzaglie, bindelli, che seguisse un mio personalissimo stile, il mio concetto di giacca maschile.  Un tempo l’abito di altissima sartoria, proprio per le varie tele interne e i tessuti stessi, era molto pesante uno “scafandro”, ho voluto rivoluzionare tutto questo. Partiamo proprio dalla realizzazione delle tele interne leggerissime che realizziamo nel nostro “lab atelier” in pelo cammello e crine cavallo, non compro nulla di prefabbricato. La Giacca PiaLauriCapri segue l’ergonomia del corpo di chi la indossa, non tutto sta bene a tutti, adoro valorizzare le persone ognuna per la propria bellezza per le proprie caratteristiche fisiche e caratteriali, senza stereotipi.

In tema di sostenibilità voi siete all’avanguardia ci vuole dire qualcosa in più?
PiaLauriCapri nasce già con un DNA sostenibile a tutto tondo. Le nostre creazioni sono realizzare con zero punti di colla e zero idrocarburi, c’è stato un vero e proprio furto semantico del termine sartoriale direi usato e abusato. L’industria della moda per velocizzare i tempi incolla la parte anteriore della giacca e quindi lo strato di colla non lascia traspirare il corpo e la sensazione e quella di indossare “una busta di plastica”, le nostre tele interne per conferire struttura alla giacca, sono interamente cucite a mano, consentendo leggerezza, traspirabilità e durevolezza, anche il filo di cucitura e rispettoso e coerente al nostro modus operandi e viene realizzato per noi secondo una nostra precisa esigenza tecnica in poliestere riciclato e certificato.

Quali sono i tessuti con cui predilige lavorare?
Adoro utilizzare tessuti innovativi che apportano beneficio per chi li indossa e che rispettino l’ambiente. Per innovativi intendo tessuti che derivano dalle alghe marine, dall’ aloe, dal bamboo che faccio realizzare, se il tessuto è di origine animale è importantissimo per me che questi siano rispettati dagli allevatori, se invece è di origine vegetale come il cotone ad esempio, mi assicuro che non siano stati usati pesticidi, non è solo la tipologia di tessuto a mio modo di vedere che fa la differenza è dunque il risultato, ad esempio nel costruire una giacca la sua armatura come batavia oppure saia, per il nostro brand è importantissimo il sistema di intreccio tra i filati di ordito e trama che costituiscono il tessuto.

Il suo rapporto con le nuove generazioni è molto forte, l’abbiamo vista raccontarsi davanti a platee di ragazzi, quale è il suo obiettivo?
Credo fermamente nel valore di ogni singola persona e non mi piace generalizzare o vederli come dei numeri o peggio ancora come dei “bancomat”, questa generazione è continuamente influenzata al fine di spingerli ad acquisti sempre più impulsivi, porto loro la consapevolezza di decidere con la propria testa, secondo i propri gusti e non quelli che la moda o persone senza scrupoli impongono solo per interessi monetari, senza avere a cuore le persone, la  salute di ognuno di esse e soprattutto quella del pianeta che ci ospita. Il vestire di qualità e di ricercatezza deve diventare un modus vivendi prima ancora per il rispetto e per l’amore per sé stessi.

Quali sono i valori che intende trasmettere?
Oggi ci troviamo difronte ad un fenomeno molto preoccupante di una moda malata in cui si acquistano capi di abbigliamento senza un reale bisogno, capi a basso costo, ma di pessima qualità in un modo impulsivo, una moda bulimica. Acquistare un capo non significa solo indossarlo per quel colore oppure per quel modello, significa scegliere di indossare la storia di quel capo, la sua provenienza, conoscere le persone che lo hanno realizzato e cucito, mi piace portare loro il rispetto, l’immedesimazione nelle persone che hanno lavorato per la creazione dell’abito acquistato.

Chi è l’uomo che indossa i suoi abiti?
È colui il quale non scende a compromessi, colui che vuole valorizzare la propria persona, valorizzando le sue caratteristiche fisiche, grazie alla propria unicità, alla personalità senza alcun tipo di stereotipo, un uomo che ama distinguersi dalla massa senza essere eccentrico, senza “gridare”. Molti dei miei clienti sono genitori che donano ai propri figli un abito PialauriCapri al compimento della maggiore età, oppure al conseguimento della laurea, sorridendo le dico anche con orgoglio che i miei clienti mi dicono spesso che realizzo giacche con i super poteri perché quando vengono indossate le persone si sentono a loro agio e riescono a dare il meglio di se stessi senza disagio in qualunque circostanza.

Non solo abiti su misura e tailor made, ma anche accessori come scarpe e borse: quali sono le caratteristiche di questi accessori?
La mia natura mi porta sempre a dare l’eccellenza in tutto ciò che faccio e ad essere estremamente esigente prima con me stessa. La scarpa, come la borsa vuole essere un completamento alla mia creatività, penso che questi accessori debbano rispecchiare personalità e confort per chi li indossa. Quante volte siamo arrivati a fine giornata con i piedi distrutti e la schiena dolorante? I miei artigiani napoletani realizzano scarpe e borse interamente a mano, secondo un mio preciso disegno con pellami “Pieno Fiore”, che sono la parte più pregiata della pelle, che faccio realizzare in esclusiva per me, con una concia solo con tannini naturali estratti dalle cortecce degli alberi. Un altro accessorio molto prezioso è la nostra cravatta gioiello, realizzata con una seta molto pregiata ed esclusiva quella di “San Leucio”, questa qualità di seta è conosciuta per il suo pregio in tutto il mondo e viene realizzata su antichi telai del ‘700 in broccato secondo un mio disegno e in un peso leggerissimo una 14 pieghe e rifinita con un travetto in oro 18 kt, anche i nostri bottoni scultura sono unici al mondo, vengono realizzati in corallo bianco cesellati a mano dai nostri maestri corallai di Torre del Greco, come l’ametista, oppure l’oro rosa in 18 KT, la sodalite la radice di rubino e tanti altri. Penso che il bottone non debba essere solo funzionale, ma debba dare quel completamento fortemente identitario al capo assegnato.

Quali sono i suoi mercati di riferimento?
A scegliere le creazioni PiaLauriCapri sono persone di tutto il mondo, persone che vedono oltre l’altissima sartoria, sono coloro che desiderano avere nel proprio guardaroba una giacca o un completo esclusivo, realizzato solo per loro, abiti e accessori che oltre ad essere realizzati con eccellenza abbiano anche rispettato le persone, il valore del territorio e la conservazione dell’ambiente, è talmente minuziosa la costruzione di una giacca e le richieste sono così tante, che i nostri clienti restano in attesa prima della consegna dai 4- 8 mesi.

Quali sono le sue vetrine per promuovere il brand? Sito, social, E-commerce oppure altro?
Il passaparola è lo strumento più efficace, quando si parla di lusso e del “su misura”, a mio modo di vedere non esiste presentazione più veritiera di un cliente soddisfatto che ha “toccato con mano” le nostre creazioni ed il nostro modo di lavorare, faccio molta fatica con i social pubblico pochissimo rispetto a quello che realizzo, questo per rispetto delle persone che si affidano e fidano di me e del brand PiaLauriCapri, i clienti sono i nostri migliori ambassador. Ho messo a punto una tecnica che mi consente di fare consulenza e realizzare le creazioni in ogni parte del mondo, anche oltreoceano, azzerando le distanze, potendomi confrontare con richieste diverse da persone e culture lontane dalle nostre.

Possiamo immaginare un suo futuro sulle passerelle della Milano Fashion Week?
Con estremo rispetto per questo meraviglioso evento direi fortemente no, penso che ogni persona debba farsi carico della propria responsabilità sociale, quando ho pensato di dare vita a PiaLauriCapri mi sono chiesta quale potesse essere la mia di responsabilità, sono partita dai miei mal di testa e di quello che non mi piace della parola fashion, ho preso immediatamente le distanze dalle collezioni stagionali, i miei abiti devono poter restare nel guardaroba a lungo, mi piace anche pensare che possano essere tramandati da un padre in figlio/a per trasmettere non solo il valore del manufatto, ma soprattutto quello affettivo che una creazione porta con se.